Milano | Porta Nuova – Un nuovo fregio per Palazzo Sessa di piazza Cavour

Milano Porta Nuova. A partire da oggi, venerdì 25 ottobre 2024, l’importante palazzo affacciato su piazza Cavour, tra via Turati e via Manin, è tornato a mostrare, dopo circa ottant’anni la classica decorazione sommitale con due sculture, una maschile e una femminile, poste ai lati di uno scudo.

Il palazzo, commissionato dalla ricca famiglia Sessa, da cui prese il nome, fu realizzato intorno al 1865 (data incerta anche perché molte fonti lo datano al 1831 ma la via Principe Umberto poi Turati non verrà aperta sino al 1865/67 perciò impossibile lo abbiano realizzato così tanto prima) nella nuova piazza Cavour quello che fu largo della Canonica, da cui partiva via Principe Umberto, oggi via Filippo Turati, aperta nel 1863/65 per collegare la zona alla Vecchia Stazione Centrale (ubicata nell’odierna piazza della Repubblica).

Si tratta di un edificio originariamente destinato a residenze private e successivamente a uffici, progettato dall’architetto Enrico Terzaghi in stile eclettico “postunitario”. Dalla pianta trapezoidale, il palazzo si inserisce tra via Principe Umberto e la strada della Cavalchina (ora via Manin), all’incrocio con piazza Cavour.

L’edificio presenta facciate a più piani, caratterizzate da un piano terra con elementi bugnati e una lunga balconata decorata che si estende oltre gli angoli, con mensole in pietra finemente lavorate e ringhiere in ferro battuto. Gli angoli arrotondati del primo piano sono sorretti da due coppie maschio e femmina di cariatidi-telamoni monumentali, dallo stile neoclassico. La coppia di via Turati sorregge una coppa, mentre quella su via Manin (piazza Cavour) sostiene un mazzo di fiori, forse rose. Al centro della facciata principale, sopra il portone d’ingresso e il lungo balcone del primo piano, spicca un balcone a tre finestre del secondo piano, sormontato da un balcone singolo sostenuto da altre due cariatidi a lesena.

La sommità è arricchita da un elegante cornicione che terminava, sino a poche ore fa con una sobria trabeazione priva di fregi, affiancata su entrambi i lati da una balaustra e vasi ornamentali.

In passato fu noto anche come Palazzo Panseri e successivamente sede di una Società di Assicurazioni, l’edificio ha subito diverse modifiche nel tempo. Nel 1910 l’ingegnere Paolo Sfondrini ne curò un primo intervento, mentre nel 1936 l’architetto Giancarlo Palanti realizzò il più significativo, sopraelevando il palazzo di un piano e alterando così le proporzioni originali progettate dal Terzaghi. Questa modifica comportò anche la rimozione del gruppo scultoreo nel timpano centrale, che raffigurava due figure femminili: una che versava acqua da una caraffa e l’altra, forse, con grano o frutta (sebbene dalle foto d’epoca non sia possibile identificare con certezza i materiali). L’ultimo intervento avvenne nel 1968, con un ampliamento a cura dell’ingegnere E. Soncini.

Un paio di anni fa l’edificio è stato restaurato e riportato a un candido color panna, mentre in questi giorni è stato nuovamente arricchito da un fregio sommitale. Questa volta il soggetto è leggermente diverso: vi sono una figura maschile e una femminile; il primo regge una piccola caraffa, mentre la seconda tiene un grande grappolo d’uva. Al centro è presente uno scudo con incise le lettere “CS” (Ca’ Sessa?).

Oggi il palazzo ospita gli uffici di ARERA, l’Autorità di Regolazione per Energia, Reti e Ambiente. Accanto all’ingresso, una targa in ottone riporta il nome “Sessa” seguito dal numero romano I, per distinguere questo edificio da un altro palazzo Sessa, costruito nel 1909 in via Ariosto 1.

Infine, all’angolo con via Turati, sotto la coppia di cariatidi, una targa commemora l’uccisione, il 16 aprile 1975, di Claudio Varalli, giovane appartenente al Movimento Studentesco, avvenuta a pochi metri di distanza.

  • Referenze immagini: Roberto Arsuffi; Milano Sparita
  • Info: Pure Milano Photo Project – Sosthen Hennekam, “Le Strade di Milano”, Newton Peridici 1991, “Le Città nella Storia d’Italia” – Milano, Edizini la Terza 1982
  • Milano, Porta Nuova, Via Turati, Piazza Cavour, Via Manin, Via Principe Umberto, stile Eclettico, Enrico Terzaghi, Palazzo Sessa
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5 commenti su “Milano | Porta Nuova – Un nuovo fregio per Palazzo Sessa di piazza Cavour”

  1. Lunga vita a tutti coloro che pensano che l’antico ancora sia bello! Basta vetro e lamiera dalle forme modernissime.
    Il centro dovrebbe essere ricostruito in stile !!!!!!!! Spero qualcuno crei delle regole, tipo Parigi.

    No palazzi moderni (in centro storico)

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    • Hai ragione si deve tornare all antico. Tutte le ricuciture urbane e i nuovi palazzi nella centro storico devono rispettare l identita della città. Se il moderno non è in grado che di esprimere che piattezza e ripetitiva banalita non resta che imitare l antico, sperando che un giorno, come in tutte le arti, ritorni anche in architettura un ispirazione originale.

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  2. Urge mettere in ordine la piazza, togliere il pavè come fatto in via Palestro e curare le aiuole – con tutte le società e federazioni che affacciano sulla piazza ci sarà qualche sponsor.

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