Milano.
Raddoppiano in città le aree a sfalcio ridotto: le aree verdi in cui l’erba sarà mantenuta più alta passano da 54 a 111, distribuite in tutti i Municipi per un totale di circa 1,8 milioni di metri quadrati sui 19 milioni di metri quadrati di verde urbano gestiti direttamente dal Comune.
Una scelta che l’Amministrazione conferma, dopo la sperimentazione avviata lo scorso anno, per promuovere la sostenibilità ambientale, anche alla luce dei preziosi risultati in termini di aumento di biodiversità riscontrati proprio in alcune di queste aree monitorate dalla nature tech-company 3Bee e dall’Università degli Studi Milano–Bicocca. In particolare, il team dello ZooPlantLab del dipartimento di Biotecnologie e Bioscienze della Bicocca ha osservato un aumento della biodiversità di insetti nelle zone non sfalciate con picchi del 30% rispetto a quelle sfalciate frequentemente, arrivando anche ad un aumento del 60% nelle aree con maggiore ricchezza di fiori e specie.


Le nuove superfici a sfalcio ridotto sono state selezionate dopo un’analisi delle informazioni raccolte durante la sperimentazione avviata nel 2024 sulle prime 54 aree da tecnici, Municipi, cittadini e cittadine. Le aree sono state individuate secondo diversi criteri, in modo da non incidere sugli usi pubblici o sulla fruizione per il gioco, il relax, lo sport, per creare connessioni ecologiche e per valorizzare i servizi ecosistemici del prato, riducendo anche l’effetto isole di calore.
Tra le aree con nuove zone a sfalcio ridotto ricordiamo, ad esempio, Parco Papa Giovanni Paolo II (Municipio 1), Parco Adriano (Municipio 2), Parco Lambro (Municipio 3), Parco Forlanini e Parco Monluè (Municipio 4), il parco che circonda il depuratore di Nosedo (Municipio 5); e ancora Parco Andrea Campagna (Municipio 6), Parco delle Cave (Municipio 7), Parco Monte Stella (Municipio 8) e Parco Walter Chiari (Municipio 9).
Con gli stessi obiettivi di tutela e sviluppo della biodiversità, aumentano anche i prati fioriti che saranno oltre 60, circa il doppio rispetto all’anno precedente, in cui si troveranno diverse specie tra cui: papaveri, ranuncoli, fiordalisi, millefoglie, calendula, campanule, solo per citarne alcune.
La biodiversità sarà il focus anche di Orticola 2025 – come ricorda anche il titolo di questa edizione ‘Bio bio bio, in giardino c’è vita!’ – che sabato 10 maggio alle ore 15, alla Mostra-Mercato Orticola presso i Giardini Montanelli, dedicherà alla biodiversità in città un convegno a cui partecipano, oltre a rappresentanti dell’Amministrazione, anche Filippo Pizzoni, vice Presidente di Orticola di Lombardia, Laura Gatti, agronomo, paesaggista e docente all’Università degli Studi di Milano, Massimo Labra, docente all’Università degli Studi di Milano – Bicocca.

- Testo da Comunicato del Comune di Milano
- Referenze immagini: Roberto Aruffi; Riccardo Mastrapasqua
- Verde pubblico, Milano, Arredo urbano, Parchi, Parco, Sfalcio, Aiuole, Verde, Prato
Brutta notizia. Pensare che gli ecosistemi debbano sostenersi con le limitate aree urbane è folle. Si renderanno solo impraticabili zone che dovrebbero servire al benessere delle persone. Decementificate la campagna e create delle vere green belt con veri ecosistemi, se ci tenete alla natura.
Completamente d’accordo con lei
Quati paroloni per dire che a non tagliare l’erba si risparmiano i soldi. Che va bene, ma ammantare il tutto sempre di ideologia green…
Una domanda a questo punto nasce spontanea. Ma sono sempre valide le ordinanze per i condomini per i trattamenti contro le zanzare? No, perché si fanno spendere soldi ai privati per contrastare le zanzare, poi il pubblico non taglia l’erba per promuovere la sostenibilità ambientale. Proliferazione delle zanzare inclusa.
Un conto è individuare delle zone da tenere a “prato a fienagione” e da anni che è cosi ad esempio al parco delle cave ma tenere parchi e giardini in centro città con falci ridotti è controproducente per sotto tanti aspetti uno su tutti quello dei rifiuti. Se si vuole aumentare la biodiversità anche in ambito urbano vi sono altre vie da percorrere ad es. a questo link a Oslo, ma vi sono altri es. in diverse città in EU, dove da oltre un decennio hanno creato e sviluppato dei percorsi per le api –> https://www.greenme.it/animali/autostrada-api-oslo/
Qui si vuole in primis risparmiare solo soldi.