Milano | San Siro – Quel che rimane della vecchia Stazione Centrale è in via Pianella

Milano San Siro. Percorrendo l’anonima Via Antonio Pianella, una traversa di Via Paravia e Via Morgantini, in quel di San Siro, ci si imbatte nel sito industriale della Ricevitrice Centrale Elettrica Milano Ovest, situato tra Via Pianella 10 e Via Matteo Civitali 6.

Si tratta di una struttura di servizio costruita intorno al 1960, che di per sé non susciterebbe alcun particolare interesse. Tuttavia, un dettaglio storico e inaspettato ha attirato la nostra attenzione: un frammento del passato, sopravvissuto al tempo e alla distruzione.

Infatti, attraverso le sbarre del cancello, osservando con attenzione, è possibile scorgere, tra aiuole trascurate e anonimi manufatti di servizio, alcuni frammenti di sculture, decorazioni e chiavi di volta sistemati a dovere in questo bizzarro giardinetto. Si tratta di elementi visibilmente elaborati, un tempo sicuramente parte di un’opera ben più importante.

Questi frammenti appartenevano infatti alla vecchia Stazione Centrale di Milano, inaugurata l’11 febbraio 1864 nell’attuale Piazza della Repubblica e dismessa nel 1931. Progettata dall’architetto Louis-Jules Bouchot in stile rinascimentale francese, la stazione venne demolita dopo l’apertura della nuova Stazione Centrale di Piazza Duca d’Aosta.

Durante la demolizione, gran parte della sua preziosa architettura andò perduta, ma alcuni elementi vennero salvati. Alcuni finirono nei depositi dell’Azienda Energetica Municipale (oggi A2A), altri furono acquistati dalla famiglia Caproni, che alla fine degli anni Venti utilizzò questi frammenti per decorare una sontuosa villa a Vizzola Ticino, nei pressi dell’Aeroporto di Malpensa.

Ma veniamo alla nostra “scoperta” ormai decennale. Circa quindici anni fa, ci fu segnalato che, nel recinto della sottostazione AEM di Via Cena, a Porta Vittoria, erano esposti come in un museo frammenti scultorei: teste umane, di leone e fregi in stile classico la cui provenienza rimaneva misteriosa, anche se qualcuno aveva azzardato si trattassero di sculture della vecchia Stazione Centrale. Tuttavia, dopo qualche anno, queste opere furono trasferite altrove, sparendo per lungo tempo. Sino alla nuova segnalazione che le vedeva ricollocate nel giardinetto AEM (A2A) e Unareti di via Pianella.

Indagando e chiedendo in giro e poi ricevendo in dono il libro fotografico: “Sculture ritrovate dell’AEM. Frammenti di decorazione urbana dalla dispersione al recupero“, che documentava per bene i frammenti scultorei conservati dall’azienda energetica milanese, abbiamo potuto comprendere meglio di cosa si trattasse.

Tra questi frammenti si trovano le chiavi di volta dei cinque ingressi ad arco della vecchia stazione ferroviaria: tre figure femminili, due teste di leone e una testa maschile barbuta. Originariamente, le figure femminili erano collocate, due ai lati e una al centro, separate dalle teste leonine, sempre a coronare gli archi d’ingresso, mentre il volto maschile si trovava sotto l’orologio centrale. Altri elementi includono un fregio con motivi di alloro (sempre parte della decorazione di uno degli archi), alcune formelle del cornicione e una testa di leone, parte di uno dei due leoni alati presenti ai lati dell’orologio centrale posto in sommità alla facciata.

Qui di seguito le foto che mostrano i manufatti all’interno del giardino.

Mentre queste sono le foto tratte dal libro che mostrano com’erano disposte lungo la parete perimetrale dell’area cintata di via Cena.

Purtroppo, questi frammenti sono oggi difficilmente visibili perché in suolo privato, e restano confinati in un luogo privo di valorizzazione. È un peccato che Milano non disponga di un museo dedicato alla storia architettonica e urbanistica della città: questi reperti, insieme ad altri elementi dispersi, sarebbero perfetti per ricordare la vecchia stazione.

Altri frammenti sopravvissuti si trovano presso l’ex Villa Caproni, oggi Villa Malpensa, un hotel di lusso a Vizzola Ticino, praticamente a poche centinaia di metri dallo scalo aeroportuale. Qui la famiglia Caproni fece trasferire e assemblare per la nuova dimora, alcuni elementi provenienti dalla vecchia stazione, come lo splendido porticato in ferro battuto e ghisa in stile ottocentesco, che originariamente fungeva da atrio al padiglione reale.

All’interno della villa è conservato il Salone degli Affreschi, una fedele riproduzione della Sala d’attesa dei Reali d’Italia nella vecchia stazione. In questo ambiente si trovano frammenti originali e ricostruzioni ispirate agli elementi decorativi della stazione, compresi i dipinti del soffitto, parzialmente ricopiati dall’originale.

Qui di seguito alcune immagini dell’Hotel Villa Malpensa porticato in ferro battuto e ghisa in stile ottocentesco.

Mentre le foto a seguire mostrano il Salone degli Affreschi, con la ricostruzione della sala reale della stazione e la riproduzione modificata, degli affreschi del soffitto, dove al posto del busto del re spicca un fascio littorio. Negli altri spicchi del soffitto scene di vita agreste e politica della comunità di Vizzola Ticino.

  • Referenze immagini: AEM, Roberto Arsuffi, Valter Repossi, Milano Sparita, Nicolò Biddau (per le foto delle sculture), Hotel Villa Malpensa
  • Fonte informazioni: Skyscrapercity, Alessandro Fortuna, Stefano Gusmeroli, Sculture ritrovate dell’AEM. Frammenti di decorazione urbana dalla dispersione al recupero edizione AEM, Milano Sparita
  • Milano, Vecchia Stazione Centrale, Ferrovie, Sculture, AEM, Recupero, Curiosità, Villa Malpensa, Vizzola Ticino, San Siro, Via Pianella, Via Paravia, Via Morgantini, Via Civitali,
Per l'utilizzo delle immagini scrivere a info@dodecaedrourbano.com

8 commenti su “Milano | San Siro – Quel che rimane della vecchia Stazione Centrale è in via Pianella”

  1. Anche nel giardino della Ricevitrice Sud di AEM in Via Giovanni da Cermenate ci sono reperti scultorei, una fontana e lampioni che sembrano provenire da altri siti.

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  2. Vi siete dimenticati di dire che le due piccole foto a colori di via Cena sono state tratte da QUATTRO, mensile della zona 4, che le ha pubblicate ad ottobre 2004 e febbraio 2005 quando ha dedicato loro due articoli.
    Giusto per correttezza.
    Stefania Aleni

    Direttore responsabile

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  3. pure la foto di Mussolini con il Re, che imbarazzo, che passato imbarazzante abbiamo !
    Grazie comunque molto interessante, sono passata spesso e mi chiedevo cosa fossero

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  4. Se andate in via Camaldoli, un pochino nascosta, c’è una villa le cui facciate sembrano costruite con i materiali di scarto del Duomo con intarsi che paiono di marmo di Candoglia. Una visitina la farei perché pur in uno stile eclettico di patchwork di materiale eterogeneo, ha il suo perché.

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  5. sono di Sesto San Giovanni e vivo in Australia dal 1971. Avendo lasciato a Milano a 30 anni, ho avuto la fortuna di viverla appieno con la passione degli anni della gioventu’. Conosco la citta’ in tutti i suoi angoli che ritornano generosamente la loro storia a che li visita. Sono un appassionato lettore dei vostri articoli, colgo questa occasione per ringraziarvene sinceramente.

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