Milano | Isola+Porta Nuova – Ciclabile largo de Benedetti e via Sassetti e via Pirelli: maggio 2025

Milano Isola- Porta Nuova.

Era da marzo che non facevamo un aggiornamento dal cantiere posto al bordo settentrionale della BAM “Biblioteca degli Alberi Milano” il parco che si trova a cavallo tra i territori di Porta Nuova e Isola, dove sono in corso vari interventi per completarlo, uno di questi, come abbiamo già visto nei mesi scorsi, è il completamento di via De Castillia con adeguamento della pista ciclabile sino a Largo de Benedetti compreso il tratto di via Sassetti e che include anche l’incrocio con via Melchiorre Gioia e un breve tratto di via Pirelli.

Il nostro giretto virtuale parte dall’incrocio con via Melchiorre Gioia e dirigendoci verso l’argo ‘isola, vi mostriamo l’attacco delle nuove ciclabili con Largo de Benedetti. L’aiuola di via Sassetti è MERAVIGLIOSA! Un bel prato con i 4 bellissimi bagolari al centro. Con la corteccia sono stati segnati “virtualmente” i percorsi lineari della BAM.

Abbiamo dato uno sguardo alla già completata via De Castillia (più avanti ci sono i soliti parcheggi selvaggi sui marciapiedi).

Il lato di via Sassetti verso le case è ancora in realizzazione. Su tutto troneggiano le due nuove torri de i Portali, un progetto di ACPV ARCHITECTS. Al link la presentazione del progetto: Gioia 20 e 21. Sull’altro lato troneggia sempre lo scheletro dell’ex palazzo UTC di via Pirelli 39 (il Pirellino), il cui progetto è stato rispolverato lo scorso 28 febbraio e sul quale siamo in attesa di vedere il nuovo progetto che sarà presentato nei prossimi mesi.

Anche il lato di via Pirelli è ancora un cantiere.

  • Referenze fotografiche: Roberto Arsuffi
  • Isola, BAM, Biblioteca degli Alberi, Porta Nuova, Via de Castillia, Vicolo, Arredo Urbano, via Sassetti, Via de Castillia, Largo de Benedetti

Per l'utilizzo delle immagini scrivere a info@dodecaedrourbano.com

14 commenti su “Milano | Isola+Porta Nuova – Ciclabile largo de Benedetti e via Sassetti e via Pirelli: maggio 2025”

  1. Sarebbe buona cosa sapere come verranno sistemati marciapiedi e aree prospicienti i portali di Melchiorre Gioia. Si scrive tantissimo di città ‘spugna’ e di mitigazione delle isole di calore ma le sistemazioni urbane sono sempre all’insegna della pietra e dei cordoli di cemento. In via Pirelli all’incrocio con Melchiorre Gioia sono state eliminate le aiuole con le rose che fungevano da spartitraffico. Mi chiedo anche perchè fra via Sassetti e la pista ciclabile non sia stato possibile realizzare una separazione verde drenante con piante perenni, anzichè pavimentare tutto. È inutile pontificare sulla NBS (nature based solutions) se poi le nuove sistemazioni seguono il pessimo filone seguito dalle riqualificazioni post M4, con impermeabilizzazioni senza precedenti e aree verdi ridotte ai minimi termini con alberi in griglia, che soffrono condizioni estreme e sono condannati a crescere stentati. Se come tutti sostengono serve depavimentare perchè si continua invece a fare l’esatto contrario?

    Rispondi
  2. dopo due anni non si può ancora usarela pista ciclabile, le bici sono costrette alla coabitazione sulla carreggiata delle auto che si è ulteriormente ristretta con pericolo per tutti, andando verso piazza duca d’aosta arrivando da Gioia ci si immette nelle auto al semaforo senza avere spazio a sufficienza, ancora peggio al ritorno con le griglie delle foto con il tracciato pedonale che restringono la carreggiata automobilistica a una sola auto che “scalpita” dietro ai ciclisti che non hanno alternative.. Potrebbero inziare ad aprire e togliere un po’ di pericoli per i ciclisti senza aspettare che sia “tutto perfetto” per un taglio del nastro.
    i dipendenti della scheggia lamentano da mesi la situazione di disagio per arrivare in uffcio, ceno metri di percorso ad ostacoli, e quando piove diventa un incubo

    Rispondi
  3. Mi chiedo per via sassetti, ci sono li almeno 3 condomini che prima avevano qualche posto giallo sotto casa, ora perchè con un parco immenso hanno dovuto togliere tutti i posteggi lato strada? perchè non fare la ciclabile dentro il parco e nel marciapiede come in via pallavicino, perchè nei marciapiedi dove ci sono 3 pedoni si può far convivere bici e pedoni, Io parlo di bici guidate da persone che si muovono con calma (lavoratori, donne,anziani, bambini)non di rider o gente con bici a scatto fisso che tanto non usano le piste ciclabili. Cioè una delle piste che mi ha fatto sempre incazzare sono quella in forze armate quella sul fianco del cimitero maggiore e anche questa. Cioè dove lato strada hai un parco o un marciapiede largo dove ci passano tre pedoni perchè non è un marciapiede di passaggio perchè fare la pista nella careggiata???? è una cosa che mi manda a male. lo dico io perchè per far vedere che i chilometri aumentano senza fare delle vere piste. questa effettivamente rispetto a quelle che ho detto ora è fuori dalla carreggiata ma non si poteva fare sul marciapiede con un parco a fianco? perchè hanno dovuto rimuovere 10 parcheggi per i residenti? boh non capisco. Cioè lo capisco benissimo, il popolo bue capitanato da WF deve andare in bici e con gli sposta poveri i ricchi invece possono continuare a spostarsi riducendo così il traffico. Altro errore clamoroso di chi vuole la gentrificazione. Se io creo una città per ricchi intanto questi useranno sempre l’auto. e poi tutti che dovranno andare in periferia e fuori città poi avendo meno mezzi e più strada da fare verranno in auto in città .Quindi si hai ridotto a 40 auto su 100 abitanti in città ma semplicemente perchè la gente si sposta fuori città e poi viene in macchina aumentando notevolmente in traffico…perchè poi non ci sono posteggi. La gente va in macchina se ci mette meno, se la mia alternativa è una metro ok, ma se è un tram che devo aspettare 15 minuti solo quell’attesa me lo rende poco appetibile nessuno sceglierà i mezzi se devono aspettare dai 15 ai 20 minuti. scelgono tutti la metro eprchè scendi e arriva non devi fare calcoli sul tempo perchè sai già quanto ci metti più o meno con i bus e i tram passando uno ogni morte di papa a quel punto se ne perdi uno sei fregato, allora cosa succede sai cosa c’è mi compro o un motorino o una macchina piccola ma almeno arrivo nel tempo che voglio dove voglio….alla gente dell’ecologia non frega un cazzo ed è inutile tutte queste campagne ridicole. Se uno ricco prende un aereo e lo fa anche il ceto medio quellla tratta vale come l’utilizzo di un utilitaria in città per tutto l’anno quindi smettetela di fare gli ipocriti sopratutto il wf di turno quando torna in terronia consuma più carburante dell’automobilista più incallito di milano.

    Rispondi
    • Che monologo (ma i paragrafi questi sconosciuti?), tutto questo per 10 posti auto in meno…
      Per carità, alcune cose, come le attese dei tram, completamente condivisibili. Però le ciclabili vanno fatte sulla carreggiata (protette il più possibile), non nei parchi. Se forzi bici e pedoni a convivere nei parchi vuol dire che ancora si considerano i ciclisti come gente che va a passeggio e non come gente che si sta spostando per andare a lavoro, a studiare, a fare commissioni eccetera. La bici è un mezzo di trasporto, e potrebbe diventarlo per ancora più persone, se solo ci fossero piste ciclabili sicure ovunque.
      Costringere i ciclisti a fare deviazioni, quasi per “bandirli” dalle strade dove passano le auto non mi sembra il modo migliore per combattere il traffico, come dicono innumerevoli studi ed esperienze reali di città che hanno capito l’importanza di creare infrastrutture pensate per i ciclisti.

      Questa ciclabile non sarà perfetta, ma è sicuramente meglio di una ciclopedonale.

      Rispondi
    • Adriano, da quanto scrivi si evidenzia che a fumarsi l’nduja di ritorno dai tuoi viaggi al sud si prendono certe scottature indelebili.
      Ma poi cos’è “una pista che ti ha fatto sempre incazzare”? scusa la franchezza ma non si capisce molto di quello che scrivi. Ma, da quel poco che ho capito, ti rispondo con le seguenti parole:
      – quella pista che ti ha fatto sempre incazzare a me ogni giorno garantisce (in buona parte) di arrivare al lavoro con più sicurezza di prima, prima si dovevano schivare tutte le macchine che uscivano in retro. Pensa che ogni tanto incontro addirittura qualche conoscente e si scambiano quattro chiacchiere di gusto (vedo quelli da soli in macchina, una tristezza…)
      – la misura dei “tre pedoni”, essendo di tua invenzione e non uno strumento di misura codificato, non aiuta a comprendere il tuo ragionamento
      – goditi ogni tanto 15 min di attesa per un tram, che intanto d’inverno vi vediamo che aspettate ben di più fino a che si sbrini il vetro della macchina, tutti imbronciati per giunta
      – non comprarti il motorino che vanno lenti e creano ingorghi, compra la bicicletta e pedala veloce che il vento adri
      – infine sulla tua proposta di creare un parco di fianco alla pista ciclabile, possibilmente al posto della carreggiata delle auto, sono assolutamente d’accordo con te, sicuramente è la frase più lucida che hai scritto
      un caro saluto

      Rispondi
      • Un mondo elegiaco…
        Sembra la descrizione del villaggio dei Puffi o di quelli inglesi dell’Ispettore Barnaby.
        Tutti felici in bicicletta.
        Chi è anziano, chi ha problemi motòri, chi non vuole usare la bici quando piove, quando nevica, quanto fa freddo, quando ci sono 40 gradi all’ombra, chi non la vuole usare anche se all’ultimo check up è risultato in perfetta salute, perchè al mondo c’è anche chi la bici non la vuole usare e ne ha diritto: macchisenefrega!
        S’arrangiassero, non hanno capito niente, peggio per loro. Creiamo parchi al posto delle carreggiate delle auto e viviamo tutti felici e contenti nel mondo di Alice.

        Rispondi
    • I parchi servono per godersi la natura in tranquillità, per passeggiare, far giocare i bambini ed eventualmente far imparare i più piccoli ad andare in bicicletta. Tutte queste attività sono incompatibili con il transito attraverso giardini e piccoli parchi di ciclisti che stanno andando da qualunque altra parte, al lavoro o a scuola o a fare spese. Allo stesso modo non è sicuro far pedalare i ciclisti suii marciapiedi e in genere in nessun luogo dove debbano mescolarsi ai pedoni. Non è sicuro né per i pedoni né per gli stessi ciclisti. I ciclisti devono stare in strada, se la strada è davvero molto poco trafficata e i mezzi a motore sono costretti ad andare davvero molto piano, oppure in infrastrutture ad essi riservate. Qualche pista ciclabile può passare anche attraverso i parchi più grandi. Tuttavia, in genere, il posto giusto per costruire le piste ciclabilo, il posto dove queste infrastrutture hanno la più grande utilità, è lungo le strade principali della città, che sono al tempo stesso le più pericolose per i ciclisti e quelle lungo le quali è più probabile che molti ciclisti debbano passare.

      Rispondi
  4. buonasera, avete informazioni sulla ristrutturazione della torre UTC? frequentando la zona sembra che il cantiere sia completamente fermo…

    Rispondi
  5. Proprio ieri mattina ascoltavo una trasmissione sull’argomento traffico/ciclabili a Milano su Telelombardia (se si può nominare, ma io tendo a citare le fonti). Ho imparato alcune cose che qua replico. Molte delle ciclabili di Milano (specialmente quelle decise d’imperio da un Assessore molto arrogante) sono fuori norma (annamo bene…). La Giunta di Milano con rara supponenza ed arroganza non ascolta nessuno, non si confronta con nessuno, sa tutto, decide lei per tutti. Prima di fare le ciclabili “pur che sia” per allisciare qualcuno (solitamente gli elettori di riferimento, diciamo così), si devono creare le infrastrutture (adeguare i semafori, proteggere davvero la ciclabile, e comunque studiare i percorsi). Le ciclabili vanno progettate e definite da urbanisti professionisti e non da un politico che crede di sapere tutto lui. La pseudo ciclabile di viale Monza è la più fuori norma di tutte: soldi pubblici buttati via per nulla. I ciclisti non rispettano il Codice della Strada e i ragazzi senza educazione stradale proprio non lo conoscono, ne fanno di tutti i colori e poi succede quello che succede. Per adesso mi pare basti. Invito comunque tutti coloro che si rifanno agli esempi di Città dove “hanno fatto questo e hanno fatto quello” ed è “provato che tutto funziona bene” a citare le fonti. Così vediamo se è davvero così.

    Rispondi
    • Ho visto anche io la trasmissione. Aggiungo che tra gli invitati c’erano un avvocato esperto della tematica e funzionari ACI, che di viabilità se ne intendono. Poi hanno aperto i microfoni lasciando parlare i cittadini (cosa che questa amministrazione si guarda bene dal fare, assessore arrogante in primis, che tanto lui sa tutto). Quello che più mi ha colpito è la preoccupazione (degli esperti presenti) per gli “imminenti” lavori in piazzale Loreto. Non sarebbe stato fatto alcuno studio preliminare ai modificati flussi di traffico, per cui nessuno sa o prevede o ha previsto cosa succederà dopo. Tutto alla “facciamo poi vediamo, per intanto basta boicottare l’uso delle auto”. Che non è il massimo di progettazione e programmazione. Un altro argomento interessante è stata l’ossessione approssimativa per le nuove “ciclabili’, chiamiamole così, che ho sentito anche io essere fuori legge (una autentica meraviglia). Sembra che tutto sia fatto in modo da impedire, salvo ingenti spese, a chi verrà dopo, eventuali ripensamenti o diverse valutazioni. Una specie di eredità “bacio della fenice”. Pensa te.

      Rispondi
      • Perfettamente d accordo..questo è quello che sta accadendo con quest amministrazione..la quale causa solo disagi e sperpera denaro dei contribuenti..sostenendo una balla colossale che Milano va avanti benissimo..potrei anche andarmene da questa città..ma è meglio che vadano via loro..

        Rispondi
      • Mi devo correggere per il refuso. Non si stratta del “Bacio della Fenice”, che non esiste, ma de “Il tocco della Medusa”, film del 1978 con Richard Burton. La storia di un tizio capace con la sola forza di volontà e del pensiero di provocare disastri. Questo era il significato della battuta.

        Rispondi

Lascia un commento