Milano | Acquabella Ortica – Area “pratone” largo Sereni e via Mezzofanti: completato

Milano, Acquabella, Forlanini e Ortica.

Dopo anni di lavori per la realizzazione della linea metropolitana M4, l’area del “Pratone” – compresa tra largo Vittorio Sereni e via Cardinale Mezzofanti, al confine tra Acquabella, Forlanini e l’Ortica – è finalmente restituita alla città come un’ampia nuova zona verde.

Per lungo tempo, questo spazio ha ospitato il grande cantiere del “manufatto Sereni”, punto di accesso delle celebri talpe che hanno scavato i tunnel della M4. Ci troviamo ai margini di tre territori storici – Acquabella, Ortica e Forlanini – nei pressi della Basilica e Parrocchia dei Santi Nereo e Achilleo, di viale Argonne e della stazione ferroviaria e metropolitana di Forlanini FS.

Un tempo qui si estendeva un terreno incolto, attraversato dalla cavo Taverna e dalla roggia dei Bissi, addossato al rilevato ferroviario. Per anni, l’area ha ospitato anche un campo da calcio utilizzato dai ragazzi del quartiere e dal Pio Istituto pei Figli della Provvidenza (oggi Andersen International School of Milan). Via Felice Ardigò la delimitava a est, mentre sul lato opposto si trovava via Cardinale Mezzofanti. Dal 2014 il terreno fu trasformato nel cantiere del manufatto M4, una struttura che ospita ora locali tecnici, uscite di sicurezza e accessi per i Vigili del Fuoco lungo la tratta tra Forlanini FS e Argonne.

Il nostro percorso fotografico inizia proprio dalla stazione M4 e ferroviaria di Milano Forlanini. Davanti all’ingresso, via Ardigò – che si collega con viale Corsica e viale Forlanini – presenta una nuova rotonda, non ancora completata.

Qui era stata prevista anche una pista ciclabile, che avrebbe dovuto scavalcare le strutture di accesso della stazione FS e i tre ponti di viale Corsica-Forlanini, per poi raccordarsi con la ciclabile di via Valentino Mazzola e con il parco Otto Marzo/largo Marinai d’Italia. Il progetto, però, non è mai stato portato a termine e oggi il tracciato realizzato versa in stato di abbandono, invaso da erbacce e arbusti.

Tra la stazione e l’inizio del Pratone si trova l’area dei manufatti della M4 (uscite di sicurezza, griglie e locali tecnici). Fortunatamente è stata coperta con prato e percorsi pedonali, anche se resta il dubbio: non sarebbe stato possibile piantare qualche albero in più, pare essere un po’ troppo “spoglia”?

Ed eccoci al Pratone, dove la nuova via Felice Ardigò e la relativa ciclabile dovrebbero collegare l’Ortica, largo Sereni e viale Argonne, con continuità fino a piazza San Babila da un lato e al Parco Forlanini dall’altro. Scriviamo “dovrebbero” perché la ciclabile si interrompe contro il cancello che da anni chiude il tratto centrale di via Ardigò.

Non tutti sanno che via Felice Ardigò – intitolata al filosofo, psicologo e pedagogista ottocentesco – un tempo correva parallela alla linea ferroviaria. Avrebbe dovuto collegare direttamente viale Corsica a piazza San Gerolamo e al cavalcavia Buccari, ma rimase incompleta: nel tratto centrale era poco più di una strada sterrata, chiusa da sbarre. Pare che un vecchio piano urbanistico prevedesse addirittura un collegamento tra via Pannonia (da viale Argonne) e via Ardigò, ma il progetto – risalente a prima del 1960 – non fu mai realizzato.

Dopo i lavori per la stazione Forlanini nel 2011, via Ardigò fu interrotta definitivamente e divisa in due tronconi:

  • il primo fino alla stazione ferroviaria e alla fermata M4;
  • il secondo da via Francesco Cucchi al cavalcavia Buccari.

Oltre il cancello, dunque, la ciclabile resta sospesa e non si sa per quanto ancora. Il collegamento al cavalcavia Buccari rimane, di fatto, un miraggio (anche se oltre, verso piazza San Gerolamo, la ciclabile c’è già da anni).

In compenso, Largo Vittorio Sereni è stato riqualificato con nuovi marciapiedi e tratti di pista ciclabile.

Tornando al Pratone, lo spazio è stato mantenuto a prato, con nuove alberature lungo i bordi. Sono state inserite aree attrezzate per il fitness e giochi per bambini.

Su via Cardinale Mezzofanti sono state realizzate aiuole con fiori e cespugli, che speriamo non vengano trascurate con il tempo. Tutto molto bello.

Resta però un dubbio: non sarebbe stato meglio rendere alberata via Mezzofanti, almeno nei tratti dei nuovi marciapiedi e negli allargamenti realizzati nel 2015 per rallentare il traffico davanti alla scuola primaria? Quelle larghe superfici asfaltate risultano fredde e spoglie: un po’ di verde avrebbe fatto la differenza. (abbiamo provato ad immaginarle un po’ più verdi, come piacciono a noi).

Ultima osservazione – da “rompiscatole” –: la linea M4 non meriterebbe un segnale più evidente e visibile anche su via Mezzofanti, vista la presenza del collegamento pedonale con via Ardigò?

CANTIERE PRATONE LARGO SERENI ACQ4: C7

  • Referenze fotografiche: Roberto Arsuffi, exSnake
  • UN ringraziamento anche agli amici di Skyscrapercity per alcune informazioni storiche e ricostruzioni
  • via Cardinale Mezzofanti, Forlanini, Ortica, Parco Forlanini, Via Cavriana, Viale Corsica, M4, Metropolitana, Trasporti, via Roberto Ardigò, Largo Sereni
Per l'utilizzo delle immagini scrivere a info@dodecaedrourbano.com

19 commenti su “Milano | Acquabella Ortica – Area “pratone” largo Sereni e via Mezzofanti: completato”

  1. Ecco l’attenzione della giunta comunale verso i più piccoli: un’area “giochi” con tre giochi in croce, esposta completamente al sole (no alberature no tendalini).

    Inutilizzabile durante i mesi estivi, tristissima il resto dell’anno

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  2. Intervento davvero bello, degno di una città civile come la nostra…vediamo se gli utenti saranno altrettanto civili da mantenerla cosi.Sono nato e cresciuto a Milano più di 50 anni fa e ce ne fossero stati parcheggi cosi invece di cacche di cane ovunque e siringhe, siringhe e siringhe, che memoria corta abbiamo.

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    • Hai perfettamente ragione sulla memoria corta. Avendo anch’io una certa età, mi ricordo bene anche le cabine del telefono e le pensiline del bus sfondate per gioco o per noia, le panchine con le doghe spezzate, i lampioni spenti, i giardinetti dove bisognava fare il giro largo per paura dei tossici, le cartacce ovunque, i monumenti grigi di smog …

      …e le scritte sui muri… sì c’erano anche allora, e tante… solo che invece di ghirigori indecifrabili erano slogan politici, o robe tipo “Ti amo Katia” con cuore e data.

      Mi permetto solo di dissentire su una cosa… se gli utenti non sono “altrettanto civili da mantenerla”, visto che gli utenti sono gli abitanti della città, forse quella città così civile non è…

      E’ un sillogismo, non prendertela con me, prenditela con Aristotele 😉

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  3. “50 anni fa era peggio” c’erano le siringhe! Ma fatemi il piacere.

    Allora 80 anni fa ci bombardavano gli angloamericani e 121 anni, lo stesso, i Savoia con Beccaris

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    • Cosa c’entra? Qui si parla del senso civico (o mancanza del) delle persone. Guerre mondiali e insurrezioni non c’entrano una beata mazza.

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      • Mi pare ci siano gravi problemi di comprensione.

        Le immagini del “nuovo” parco giochi, infimo e deprimente, cosa c’entrano con il senso civico di 50 anni fa? Un cavolo.

        Allora confrontiamo anche il senso civico dei patrizi con Barbarossa

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  4. Abito in via Ardigó e la stazione della M4 è luogo già ora di ritrovi festaioli dei giovani della zona e da fuori con abbondanti pattumiere abbandonate oltre che scritte varie sui muri. Quelle son le uniche che ogni tanto vengono cancellate. La pulizia dell’amaca non è eccezionale ed anche se passano lo fanno con superficialità. Oltre sì giovani le aiuole hanno impianti irrigazione mai funzionanti e son vittime di padroni di cani che spesso non raccolgono le defecazioni . Come non bastasse la vicina area da cui fuoriesce un costante tanfo . Inoltre tutta la
    Via è vittima di parcheggio selvaggio di chi lascia i mezzi per prendere
    La Metro. Vigili visti una volta sola. Tutto bello,
    Ma poi deperisce in gran velocità.

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  5. Peccato che sembra sempre che nel settore urbanistica del comune non ci sia una persona che abbia idea di cosa vuol dire ciclabile.
    Dalle foto si vede come abbiano cambiato rispetto ai progetti il collegamento ciclabile che doveva correre lungo il nuovo tratto di strada di via Ardigò perpendicolare a via Mezzofanti, invece attraversa la strada per terminare in modo ridicolo dall’altro lato come si vede in un angolo delle vostre foto. Questo tratto di ciclabile non fatto doveva collegarsi a quella specie di riqualificazione di largo Sereni con quella specie di “anello” ciclabile che non va da nessuna parte. Proprio in largo Sereni è ridicolo l’attraversamento ciclabile con inversione a U sul marciapiede e paletti messi in mezzo al percorso (ad ostacoli), mentre verso via don s. Martino c’è uno spazio di carreggiata più larga della ciclabile che ha le strisce oblique…ma allora perché non si può allargare quella ciclabile strettissima?
    Anche le strisce tracciate in maniera casuale nell’incrocio a T dimostrano il livello “professionale” dei lavori.

    È triste constatare che i lavori per stendere l’asfalto per la nuova inutile strada sono stati immediatamente realizzati, completare i collegamenti ciclabili sono sempre l’ultimo punto.

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  6. I maestosi alberi del campo ce li scordiamo per sempre. Per il resto, troppo cemento e poco verde. La sera non è piacevole frequentarla.

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  7. Sono anni che si chiedono alberi lungo la Mezzofanti cementificata per ann in modo osceno. Con il nuovo marciapiede non e’ segnata la pista ciclabile ma solo l’incrocio all’ altezza di via Pannonia per cui siamo alle solite, le bici e monopattini sfrecciano vicino mettendo in pericolo i pedoni. Belli i giardini certo, ma la strada e’ torrida tutta la giornata, impossibile percorrerla a piedi sotto il sole., non erano meglio alberi che chiedono meno manutenzione , emettono ossigeno e fanno ombra?

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  8. Buona sera, volevo far notare che il marciapiede di fronte alla chiesa S.Nereo (per intenderci fermata della 54) è rimasto trascurato nonostante i lavori di abbellimento del viale Argonne. Una triste nota stonata.

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