Milano, Scalo Romana.
Il Comitato Olimpico Internazionale ha espresso grande apprezzamento per l’organizzazione e le strutture dei prossimi Giochi invernali di Milano-Cortina 2026.
Durante la sua prima visita ufficiale in Italia da presidente del Cio, Kirsty Coventry ha elogiato i progressi raggiunti, in particolare il Villaggio Olimpico di Milano, già completato nell’area dello Scalo Romana, e il cantiere della nuova arena di Santa Giulia, che ha visitato in mattinata.
Le parole della presidente Kirsty Coventry
«Abbiamo fatto un giro stamattina, prima nella futura casa dell’hockey su ghiaccio: è stato bellissimo vedere la velocità dei lavori e i progressi» – ha dichiarato l’ex campionessa olimpica di nuoto.
«Ora siamo qui in questo luogo meraviglioso, che quasi mi fa desiderare di essere un’atleta degli sport invernali. Tra pochi mesi accoglierà atleti da tutto il mondo e dovete esserne molto orgogliosi. Congratulazioni a Milano-Cortina, alle autorità locali, all’azienda costruttrice. Ma ciò che conta ancora di più è l’eredità: la trasformazione del Villaggio in studentato».
















La soddisfazione di Giovanni Malagò
Anche il presidente del Comitato organizzatore, Giovanni Malagò, ha sottolineato la qualità del nuovo palazzetto che ospiterà l’hockey su ghiaccio:
«C’è ancora da completare alcuni lavori, ma i giudizi sono stati unanimemente entusiasti. A Santa Giulia tutti sono rimasti colpiti dall’impianto, soprattutto per la sua versatilità e per la possibilità di trasformarlo in uno spazio multidisciplinare. Milano ne aveva bisogno, ma direi l’intero Paese».
L’attesa verso i Giochi
La visita della Commissione esecutiva del Cio – l’ultima prima dei Giochi – si svolge a 70 giorni dall’accensione della Fiamma Olimpica a Olimpia, in Grecia. La fiaccola giungerà in Italia il 6 dicembre 2025, iniziando un viaggio attraverso 110 province fino alla cerimonia inaugurale del 6 febbraio 2026 allo stadio di San Siro.

























Il Villaggio Olimpico: luci e ombre
Completati da poco, gli edifici del Villaggio Olimpico hanno suscitato reazioni contrastanti: la loro architettura appare essenziale, forse fin troppo, ma si prevede che con la crescita delle piante rampicanti l’insieme acquisterà maggiore armonia.
Molto apprezzato, invece, il recupero dei due edifici storici delle ex-Officine Meccaniche e ex-Squadra Rialzo poste verso via Ripamonti, trasformati in mensa e Facilities Service Centre. Una scelta giudicata coerente, anche se qualcuno avrebbe preferito conservare elementi in mattoni a vista per valorizzarne maggiormente la memoria storica (anche perché presenti nell’originario aspetto).
Alcune criticità restano evidenti:
- la mancanza di aree verdi verso via Marelli, destinate temporaneamente alle strutture olimpiche (che a fine evento dovrebbero essere sistemate);
- l’ampio marciapiede di via Giovanni Lorenzini, ancora spoglio e poco accogliente, che si auspica venga riqualificato e alberato al termine dei Giochi;
- diverse alberature che non hanno superato lo stress del trapianto e che a questo punto ci auguriamo vengano sostituite quanto prima.











Il masterplan dello Scalo Romana era stato presentato nel luglio 2021, ma le bonifiche dell’area erano già iniziate due anni prima, seguite dall’apertura dei cantieri.
Dopo i Giochi, il Villaggio sarà trasformato in uno studentato con 1.700 posti letto, grazie agli investimenti di primari fondi immobiliari tra cui:
- Fondo COIMA Housing, partecipato da Intesa Sanpaolo e COIMA ESG City Impact Fund.
- COIMA ESG City Impact Fund, il più grande fondo di rigenerazione urbana in Italia, sostenuto da enti previdenziali e bancari;
- Fondo Nazionale Abitare Sociale (FNAS), gestito da CDP Real Asset SGR.
Di seguito lo schema deciso per la gestione tattica e organizzativa durante l’evento olimpico.



- Referenze immagini: Roberto Arsuffi, Valter Repossi, Coima + Donato Di Bello.
- Villaggio Olimpico, Milano 2026, Olimpiadi Invernali 2026, Scalo Romana, Porta Romana, Park Associati
C’è poco da dire… fa schifo ed è pieno di cemento. Ma perché se ne parla da anni ormai della necessita di aggiungere verde, piante, depavimentare, e poi questo è sempre il risultato?
La vera colpa di COIMA è di aver rimpito la città di Milano con archiettura brutta, fuori scala e senza verde, con l’unico obiettivo di massimizzare rendimento per investitori. Solo sfregio per la storia e, ahimé, il futuro di una delle capitali del design e dell’architettura.
E per certificare questo non serve nessun tribunale.
si è così
Sottoscrivo ogni parola del tuo post!
Mi hai tolto le parole di bocca e ti ringrazio!
Da una ex dipendente del PoliMi/Architettura/Amministrativa
👍
una roba che grida vendetta nel mondo dell’architettura una vergogna che non avrà colpevoli. Verde?? ahahhahaha non ci sarà mai o sarà marginale. Un termosifone di cemento che alzerà il caldo estivo dell’area. Senza considerare che non c’è parcheggio per le migliaia di insetti in arrivo.
Boh sarà ma a me non piace per niente. Mi ricordano un po’, seppur con una forma diversa, le Vele di Scampia.
Condivido con Roberto, “Scampia 2”, l’impatto è veramente brutto, almeno se il verde l’avessero curato di più!
Se fossero stati colorati, poteva essere un bel villaggio arcobaleno, con un po’ di allegria, visto che sono tutti palazzi squadrati!!!
A Milano poi il bianco è proprio un colore ok!!!!! Eh, questi architetti…….
L’unica parte bella è il recupero dei vecchi capannoni. I palazzi nuovi sono davvero angoscianti. Fanno venire in mente i condomini della DDR dove le finestre si potevano aprire solo di 30 gradi, così la gente non poteva buttarsi di sotto dalla disperazione.
Ma nessuna recinzione?
Si vuole proprio trasformarlo nel bronx eh?!
Sorvolo sull’estetica dei palazzi… qualcuno mi illustra l’utilità di marciapiedi in catrame larghi 6/8 metri? MA FACCIAMOCI UNA DIAVOLO DI AIUOLA
Ma poi il senso di fare ancora dei marciapiedi in catrame in una città dove ormai d’estate si toccano e superano tranquillamente i 50 gradi al suolo, e il catrame si squaglia come neve al sole, creando dossi e avvallamenti e colando sui cordoli…
…ma degli onesti e dignitosi autobloccanti no, se la pietra costa troppo?
Incredibile lo scempio che sono riusciti a fare. E queste foto sono fatte da un professionista, visto dal vivo è un insieme di spigoli di cemento armato che davvero viene da pensare come sia stato possibile approvare un mostro del genere.
Vivo in zona, e questa per me rimane un’opportunità persa. Siamo in una delle aree più calde di Milano, avevamo un disperato bisogno di verde pubblico, di parchi, di alberi. Davvero sconvolgente come si possa permettere tutto ciò. Ormai purtroppo il danno è fatto, spero in un sussulto di razionalità per provare a piantare qualche albero, anche se dubito che con quella distesa di cemento riescano a sopravvivere. Molta tristezza.
il verde è un optional… mi immagino già l’enorme isola di calore d’estate in quelle enormi distese di cemento
Villaggio?
Perché usiamo le parole per rendere bello quello che bello Non è e soprattutto per mistificare un concetto.
Quello non è un villaggio. il villaggio è ben altra cosa.
Quello è un quartiere dormitorio.
Con tutte le peggiori caratteristiche del termine.
La soluzione per le piante rampicanti andrebbe subito applicata in darsena e ovunque si sfogano i disadattati con bomboletta.
Vedo pochi alberi.
E poi qualche balcone/terrazza potevano pure farlo nell’alverlare.
Agghiacciante. Ceausescu (pace all’anima sua) non avrebbe saputo far fare di meglio.
Se già le piante non hanno superato lo 2stress2 del trapianto, chissà i rampicanti.
Forse cresceranno i rovi, almeno coglieremo le more.
In vista dell’uso post Giochi, non si può prevedere un capolinea della 92 all’interno dell’area? Ah, già per fare 100 m ci impiegherebbero 7-8 anni.
la scenografia è la stessa del Pianeta Papalla (carolsello Philco anni ’60) e quei due pali neri con assi storte che “significato intrinseco” hanno? sostituiscono gli alberi?
Premio “manette d’oro” 2025.
(Gli Oscar dell’edilizia penitenziaria)
concordo
Bella schifezza, giustamente sono le olimpiadi Invernali chissene della prossima estate quando avremo un’altra fornace stile Via Vittor Pisani
Che tristezza , di una bruttezza unica , palazzoni squadrati uno appiccicato all’altro dove neppure la luce solare arriva. Un’occasione persa per Milano e la zona dello scalo. Non oso immaginare i motivi che hanno fatto vincere questo progetto rispetto ad altri Dopo la nuova Bocconi mi aspettavo qualcosa di simile invece..
Agghiacciante, non c’è altro da dire….come si può approvare un progetto del genere?
Diciamolo: Il progetto più brutto del real estate milanese degli ultimi anni. Grazie Coima
Che meraviglia!
La prospettiva Nevsky, la Berlino sovietica, con quel pizzico di inquietitudine dei quadri di DeChirico.
Le foto sono molto belle ma visto dal vero è inquietante. Un moderno braccio di qualche penitenziario.
Confido nei rampicanti per mitigare questo penitenziario e spero che al posto di tutto quell’asfalto nero, arrivino prati e aiuole. Altrimenti si morirà di caldo.
Le piante per le Olimpiadi invernali serviranno a poco, visto che a febbraio sono tutte spoglie, ma poi ne voglio a centinaia.
Mi impongo ottimismo. Ma faccio un grande sforzo.
Il sindaco Sala e il suo compagno di whatsapp, Catella, sono sicuramente da condannare per questo obbrobrio. Magari scampano il giudizio della magistratura ma non quello della storia.
Consoliamoci pensando che i nostri pronipoti potranno abbatterli senza difficoltà… tutti prefabbricati di cartone che cadranno con una soffiata del Lupo Cattivo.
D’accordo con tutti quelli che hanno commentato sopra! 😡😡😡
A Milano mancava un carcere nuovo, dopo le olimpiadi lo avremo
tralasciando la bruttezza oggettiva di questo intervento che, come qualcuno ha scritto é un mix sapiente di elementi ddr e delle vele di scampia, ma come é possibile che da una parte si spinga per incrementare il verde e abbattere le isole di calore e poi vengano realizzate spianate di cemento e catrame? la soluzione sono piante rampicanti? ma l’amministrazione comunale dove è e dove era quando il progetto é stato presentato?
abbattiamo il tutto a manifestazione avvenuta
Il progetto è bello, il verde arriverà. Il cantiere non è completamente finito e chiavi consegnate, ci sono i dettagli da curare. Come scritto devono crescere rampicanti e c’è tempo fino alle Olimpiadi. Il recupero degli edifici industriali è molto bello riguardo i palazzi anzitutto sono destinati agli studenti quindi non potevano essere il Bosco verticale ma più simili a una “Casa dello studente”, in secondo luogo in un’operazione di questo tipo c’è un compromesso con il budget che non è infinito.
Costruire un impianto di edifici di tale impatto è una grande responsabilità verso chi abita la citta di Milano. Le architetture del villaggio olimpico non possiedono caratteristiche stilistiche altisonanti…se la speranza è che i rampicanti coprano tutto ciò è già una grande sconfitta per tutti. L’impressione è di istituti di detenzione.. Sembra che Milano sia ormai terreno di impianti di cemento quando in realtà la necessità di spazi infrastruttura verdi è la massima priorità per un miglior clima urbano..
In URSS i palazzi li facevano più belli
A Monaco nel ’72 hanno fatto tutto quello che mancava ospitando i giochi olimpici estivi e ora, dopo oltre 50 anni, si candidano per i giochi olimpici estivi del 2036 ma decideranno i cittadini il mese prossimo e già la dice lunga…A Milano manca praticamente TUTTO e per cosa si è candidata? Giochi olimpici invernali… 😂
e abbiamo questo!
Spero in tanto verde.. rampicanti e vegetazione spontanea e infestante che lentamente e progressivamente copra e fagociti questa insulto alla città e al senso estetico
E’ curioso e interessante però un fatto..i servizi di certi “cinegiornali “, noti per la loro obiettività e sincerità (cioè in pratica tutti quanti), hanno elogiato e decantato questo nuovo quartiere, con interviste a personaggi che ci hanno fatto sapere quanto sia bello e innovativo, addirittura.
Stridente è il contrasto con le sincere opinioni dei cittadini.
Resta una delle cose più brutte costruite a Milano negli ultimi 20 anni.
Se davvero il verde arriverà dopo le olimpiadi invernali, sarebbe carino che qualcuno lo confermasse ufficialmente perché così è davvero triste…
c’è chi paragona quest opera al brutalismo.
la corrente architettonica del brutalismo la possiamo definire un arte ma questi casermoni sembrano letteralmente degli edifici di detensione.