Milano è ricca di edifici moderni che hanno fatto la storia della città e dell’architettura moderna italiana. Uno di questi è Via Senato 11 progettato nel dopoguerra da Marco Zanuso e Roberto Menghi e realizzato tra il 1947 e il 1950.
Questo palazzo è ancora così attuale che nonostante abbia quasi 70 anni pare sia stato realizzato recentemente. Si sviluppa su sette piani fuori terra e due interrati, che in origine ospitavano gli impianti per la produzione in proprio di energia elettrica, le centrali telefonica e di condizionamento (con un innovativo sistema di riscaldamento a pavimento, presente ad ogni livello del palazzo), una mensa e un garage per dodici auto. L’edificio è impreziosito da una lunga fascia finestrata in facciata scandita da fregi in ceramica disegnati da Lucio Fontana ad ogni piano. L’artista ha inoltre disegnato le maniglie in ceramica dei serramenti interni. La facciata è rivestita in lastre di granito rosa di Baveno lucidato, mentre sotto le finestre sono disposti pannelli in gres porcellanato.
“Il gioco delle trasparenze – scriveva Giò Ponti su Domus – anima questa facciata senza rilievi: attraverso la parete in cristallo si intravedono, ad ogni piano, le fasce orizzontali del pannello in gres ceramico a vari colori di Lucio Fontana, posto come bancale sotto la finestra, e le quinte trasparenti anch’esse di Fontana delle Venetian blind in acciaio per la prima volta impiegate a Milano che schermano all’interno i serramenti delle finestre”
Oggi il palazzo è stato rinnovato da D2U per Moschino, in accordo con la Sovrintendenza, la Fondazione Lucio Fontana e gli eredi Zanuso Menghi. Purtroppo, per adattarlo dall’uso uffici quale era prima al commerciale, molte parti sono state modificate, così come è stato eliminato il piano rialzato, il quale è stato portato a livello strada con conseguente chiusura delle aperture nello zoccolo per areare il livello sottostante. L’apertura della vetrina su via Sant’Andrea ha sostituito le quattro finestre del piano rialzato. Anche all’ultimo piano sono state approntate alcune modifiche. A coronare il tutto ora una grande scritta Moschino segna l’angolo della facciata.
Sotto le foto d’epoca del 1949-50
Come si presentava ancora nel 2014
Ed ecco come D2U (Design to Users) ha modificato il palazzo di Marco Zanuso.
Si è visto ben di peggio a Milano… A confronto degli stupri che van di moda negli ultimi anni, questo è un restauro filologico.
Bello questo palazzo.
Ma fa passare in secondo piano la notizia di oggi. La riapertura dei navigli in zona centrale.
http://milano.repubblica.it/cronaca/2016/09/22/news/milano_allagata-148321521/
Ho preso la barca.