Piazza Resistenza Partigiana (o forse qui siamo già in Conca del Naviglio?); comunque il piccolo spiazzo alberato tra Corso Genova, Via Edmondo de Amicis e Via Conca del Naviglio, proprio di fronte allo storico Bar Pasticceria Cucchi, a voler ben guardare, ha un aspetto davvero poco curato. Ci sono cinque povere piante di platano che cercano di farsi spazio nel risicato forellino che il Comune gli ha concesso, forse negli anni Trenta e che ora a stento li contiene. I fori nell’asfalto per ospitare le piante in origine erano (presumiamo, visti i fori anche ricoperti da catrame) 7, poi due piante ci hanno lasciato e sono state sostituite da una bella spianata di catrame. I fori erano contenuti da un cerchio in cubetti di porfido (sampietrini) che come si nota dalle immagini, oramai sono stati distrutti dalle piante stesse o fatti sparire da interventi successivi e mai più risistemati.
Osservando questo spazio si ha proprio l’idea che nessuno abbia più messo mano all’arredo urbano da secoli. A completare questo bel quadretto troviamo un’edicola brutta e sgangherata e un chiosco dei fiori ridotto allo stesso modo.
Cosa sarebbe il caso di fare? Magari togliere tutto quell’inutile catrame e sistemare una bella aiuola centrale.
Confidiamo che ci sia in progetto anche la sistemazione di questo angolo, visto che qui verrà realizzata la fermata della metro 4 de Amicis, chissà…
M4 sarà una bella boccata d’aria fresca per tutta la tratta coinvolta, come per il secondo tratto di M5. Sperando nei cantieri contemporanei di riapertura della cerchia dei navigli insieme a M4.
Lo dico sempre: via le edicole dalle nostre città, obbrobri che si vedono solo in Italia.
Giusto per confermare quello che si diceva ieri.
In tema di arredo urbano, i marciapiedi sono sicuramente uno degli aspetti più indecenti di Milano. Purtroppo questa è la media, anche in punti centralissimi della città.
Ormai siamo sotto elezioni e qualsiasi proposta lascia il tempo che trova, ma io rilancerei alla prossima giunta una proposta che di tanto in tanto faccio in questo forum, chissà, magari qualcuno dei team dei candidati sindaco lo legge.
Rinunciare a qualche a qualcuno dei pur necessari interventi di riqualificazione spot che si stanno facendo qua e là e investire il denaro nella graduale sostituzione dell’asfalto con il lastricato, riservando la pietra alle vie storiche o di pregio e utilizzando i più economici autobloccanti nelle altre vie (lo standard in Nordeuropa).
Basterebbe questo semplice e relativamente economico intervento per cambiare faccia alla città. Basta vedere come sono cambiate le poche vie dove questo è già stato fatto, come via Verdi. Il marciapiede in pietra o masselli chiari dà immediatamente un maggiore senso di ordine, pulizia e luminosità.
PS: nel frattempo si potrebbe fare agli operai del Comune un corso di formazione su una avveniristica innovazione tecnologica: il flessibile, un attrezzo che permett di tagliare l’asfalto con linee regolari invece dei ricami creativi che si vedono in foto, che sembrano fatti da un operaio affetto da Parkinson dopo che si è scolato una bottiglia di Nonino.
Condivido appieno, quando sono stato all’estero (vedi Austria e Germania) ho visto le riparazioni stradali fatte a taglie di flessibile. Non dico che non si vedeva, ma non era il disastro di quanto si vede (e il pneumatico sente) sulle nostre strade.