Milano, Senavra Porta Vittoria.
Dopo 14 anni di attività al servizio della città, WOW Spazio Fumetto – Museo del Fumetto, dell’Illustrazione e dell’Immagine animata di Milano si trova a rischio chiusura. La convenzione con il Comune di Milano che consente alla struttura di restare nei locali di Viale Campania 12 non è stata rinnovata, e dal 1° aprile 2025 il Museo è ufficialmente senza contratto. Da 5 anni il museo sta andando avanti solo con le proprie forze economiche.
Invece della consueta festa di compleanno, il 1° aprile i curatori del museo hanno organizzato un tavolo per la raccolta firme e fondi, attivo dalle 10 alle 19 presso il Museo, per sensibilizzare cittadini e istituzioni. La raccolta firme proseguirà nei giorni successivi e sarà presto disponibile anche online. Le firme verranno consegnate all’Assessore alla Cultura Tommaso Sacchi e al Sindaco Giuseppe Sala, che invitiamo ufficialmente a visitare il Museo e confrontarsi direttamente con noi per trovare una soluzione condivisa.







Una realtà culturale lasciata sola
WOW Spazio Fumetto ha rappresentato, fin dalla sua inaugurazione nel 2011, un punto di riferimento per la cultura pop e la Nona Arte a Milano, attirando visitatori di tutte le età, ospitando oltre 200 mostre, migliaia di eventi, attività didattiche, incontri e collaborazioni nazionali e internazionali. Eppure, nonostante l’impegno costante e la rilevanza culturale riconosciuta, il Museo è stato abbandonato dalle istituzioni.
La situazione attuale è frutto anche di problemi strutturali e gestionali dell’immobile – di proprietà comunale – in cui, come ci fanno sapere, operano da anni affrontando difficoltà importanti: impianti mal funzionanti, spese energetiche insostenibili, infiltrazioni, allagamenti, condizioni climatiche proibitive d’estate e d’inverno. Nonostante abbiano sempre cercato di onorare i propri impegni, spesso anticipando di tasca loro interventi urgenti e pagando comunque l’affitto, anche se a volte con ritardi o rateizzazioni.
A fronte di tutto questo, il Comune ha richiesto l’immediato pagamento o la copertura fideiussoria del residuo debito di circa 180.000 euro, senza però offrire una reale prospettiva di continuità o supporto, rendendo impossibile per noi accedere a nuovi finanziamenti o bandi pubblici.
Questo per giunta sarebbe il secondo caso di uno spazio museale, prezioso per la città, che rischia la chiusura (il terzo se si considera il Museo della tortura collocato nella Pusterla di Sant’Ambrogio) ovvero Leonardo3 sito in Galleria dedicato alle macchine inventate da Leonardo.






Una perdita che riguarda tutta la città
Chiudere significherebbe non solo cancellare una realtà culturale unica, ma anche interrompere servizi fondamentali per famiglie, studenti, appassionati e istituzioni. Il Museo è anche un presidio di sicurezza e decoro per il Giardino Oreste Del Buono (che andrebbe migliorato), che grazie alla presenza del museo è oggi uno spazio frequentato da bambini e famiglie.
WOW Spazio Fumetto ha in programma tre nuove mostre già allestite che rischiano di non vedere mai la luce, tra cui una dedicata al legame tra fumetto e Olimpiadi – un’occasione perfetta in vista di Milano-Cortina 2026. Ma senza una proroga, un aiuto concreto e una risposta ufficiale, non potranno più andare avanti.
La piccola storia dello spazio wow
Nato nel 2011 in un ex deposito di tram e fabbrica Motta in viale Campania 12, WOW Spazio Fumetto è il Museo del Fumetto, dell’Illustrazione e dell’Immagine animata di Milano, gestito dalla Fondazione Franco Fossati. Esempio virtuoso di rigenerazione urbana, il museo è un punto di riferimento per gli appassionati della Nona Arte, ospitando mostre, eventi e laboratori didattici che spaziano dal fumetto all’animazione, dall’illustrazione alla letteratura di genere.



Con oltre mezzo milione di pezzi d’archivio, WOW ha curato esposizioni su icone del fumetto (come Dylan Dog, Spider-Man, Tex, Lady Oscar, Diabolik, Peanuts), anniversari storici (da Topolino ai 100 anni di Tarzan), temi sociali e culturali (Shoah, Resistenza, la Prima della Scala), e artisti italiani e internazionali. Attento al dialogo tra generazioni e linguaggi visivi, WOW è anche un vivace polo educativo e creativo, riconosciuto a livello nazionale e gemellato dal 2013 con il Centre Belge de la Bande Dessinée di Bruxelles. Lo spazio, un po’ ridotto e non certo all’altezza dell’importanza ricoperta da Milano nel mondo dei fumetti perché proprio perché in città nacque la storia del fumetto italiano inizia ufficialmente il 27 dicembre 1908 con la pubblicazione del primo numero del Corriere dei piccoli, il primo giornale a fumetti italiano. Milano è dove vide la luce Diabolik, Milano è la patria delle edizioni Sergio Bonelli Editore con le avventure di Tex, seguite da quelle di Zagor, Nathan Never e Dylan Dog, per citare i principali.
Cosa puoi fare per aiutare WOW Spazio Fumetto
- Firma la petizione presso il Museo o online (link alla petizione).
- Fai una donazione tramite PayPal a: fondazione@fumetto.org
- Condividi il nostro appello con amici, colleghi, appassionati.
- Se sei un rappresentante istituzionale o un operatore culturale, contattaci per collaborare.
Abbiamo bisogno dell’aiuto di tutta la città per continuare ad essere uno spazio aperto, inclusivo e creativo, capace di valorizzare il fumetto e l’immaginazione.
Milano non può permettersi di perdere WOW Spazio Fumetto.


- Referenze immagini: Roberto Arsuffi; Googlemap; Facebook Spazio WOW
- Milano, Spazio Wow, WOW Spazio Fumetto – Museo del Fumetto, dell’Illustrazione e dell’Immagine animata di Milano, Fumetto, Cultura, Storia, Senavra, Porta Vittoria, Viale Campania
Mah, sono perplessa. Se l’attività, non proprio fondamentale, non sta in piedi per proprio conto, perché dovrebbe usufruire di denaro pubblico (180.000 euro)? Mica poco peraltro. E mancano soldi per il verde per esempio, la manutenzione delle strade, eccetera eccetera. Bisogna sempre mantenere in vita queste attività “culturali” che interessano a pochi e non portano reddito. Come le sovvenzioni ai film che poi non incassano al botteghino ma hai assecondato l’ego di qualche genio della cultura.
… di sinistra
Mah, Lilia, è vero che “i conti devono tornare”, concordo. Ma è anche vero che “portare reddito” e “incassare al botteghino” non possono essere gli unici criteri per gestire la cultura. Infatti, mentre il botteghino riflette i gusti del momento e le mode, l’istituzione culturale dovrebbe resistere (in una certa misura) ai gusti del momento e alle mode perchè il suo valore è riconosciuto a priori. Insomma, credo che occorra equilibrio e una visione sufficientemente ampia: in questo caso specifico, ad esempio, il finanziamento pubblico può e deve tenere conto non solo del valore dell’iniziativa in sè (museo del fumetto) ma anche del suo impatto sulla vita del quartiere e della città intera. Mi piacerebbe, su questo, conoscere le ragioni del Comune se, come sembra dall’articolo, c’è una certa trascuratezza da parte sua.
Caro Gianpaolo, la coperta è corta e i soldi pubblici vanno spesi con criterio, perché sono pochi. Il museo del fumetto, come la sagra del melone o della mortadella, sono attività commendevoli ma o stanno in piedi da sole o chi se le fa, se le paga.
Sono i soliti argomenti usati da chi ritiene di svolgere una attività messianica. La parola magica è “cultura”. Così si mantengono in vita i propri giocattolini a spesa della collettività.
La vita del quartiere e della Città intera è impattata di brutto dal museo del fumetto. Se ne parla ovunque.
Se i responsabili del museo non sanno far quadrare i conti cambiassero mestiere. Bello fare gli elevati fenomeni dell’arte e poi chiedere i soldi ai cittadini quando non ci si sta dentro. Tutto in nome della cultura ovviamente. Di cui loro sono le vestali, di attività che interessano quattro gatti.
A sta gente qui la cultura non sa nemmeno cosa sia…
Il loro livello è quello della Gintoneria = cul-tura.
Hanno fatto le scuole con Filippo Champagne
Ma lei pensa che il problema della manutenzione strade sia dovuto al museo del fumetto? C’è un altro museo che tutti sanno essere di gran successo e molto frequentato, in Galleria, dedicato a Leonado, ma anche lì si vuole chiudere per prendere ancora più soldi da chissà quale grande industria del lusso.
A Milano i soldi mancano perchè se li ciucciano tutti da altre parti, cerchi in rete “residuo fiscale” per la Lombardia e regione per regione, ma agli attuali residenti a Milano piace, sono contenti del loro asservimento, anche perchè riguarda sopratutto i lavoratori dipendenti, gli altri…eh, eh.
Mutatis mutandis, non paragonerei il museo di Leonardo con quello del fumetto. Certo non è colpa del museo se le strade non sono mantenute, ma con la coperta corta, 180.000 euro è meglio spenderli per qualcosa di più utile per una maggior fetta di collettività che per una attività di nicchia. Questo museo interessa a pochi. Capisco l’attivismo di chi vuole salvare la propria creatura, ci mancherebbe, ma io la penso così, tanto nessuno ascolterà né me né lei.
Bisognerebbe trovare il modo di minimizzare i costi, a patto di spostarli in uno spazio più piccolo e meno costoso. Sinceramente non conosco nessuno che abbia visitato quel museo…
Mah, a due squadre di calcio che fatturano miliardi di euro all’anno, si sta facendo di tutto per regalare (più o meno) stadio e area annessa, e non pochi sostengono che è giusto così.
Per un museo che ha decisamente riqualificato la zona (ma davvero, nel senso che ha dato dignità e funzionalità a uno spazio pubblico, oltre a offrire un servizio di pregio che rende onore a una città come Milano), non si riesce a trovare un accordo che gli permetta di sopravvivere.
Questa città non è solo profondamente ingiusta, ma stai diventando anche volgarmente cattiva.
Guardi marco1 che io la capisco. Credo peraltro da come difende l’attività (e sfotte replicando il mio intercalare “mah” all’inizio della frase) che lei sia “addentro” al museo. Il museo ha “decisamente” riqualificato la zona? Ha ridato dignità e funzionalità? Offre un servizio di pregio (?) Rende onore alla città? Si sta un pochino eccedendo in retorica autocelebrativa. Prima era una favelas?
Non è sempre bianco o nero non è o favelas o urbanistica miliardari.
Che vuol dire urbanistica miliardari?
Permettete anche a me di esprimere un’opinione, ma anche di rivolgere qualche domanda perché la situazione non mi è del tutto chiara. Inizio con una domanda: il Comune ha chiesto un canone di locazione per i locali? Perché se ha chiesto una locazione, considerato tutti gli immobili a disposizione che ha, e in pessime condizioni, ha sbagliato. Concedendo “a gratis” locali a tutti, può anche farlo col museo del fumetto che comunque ricordiamolo, non è una “attività essenziale” come loro sostengono. Ciò premesso, ricordo, giusto per fare un paragone, che 180.000 euro, più o meno corrispondono a cinque anni di assistenza pagata per un anziano in casa di riposo. Lo so, è un colpo basso, ma è giusto parametrare. Si lamentano perché hanno dovuto provvedere alla sistemazione dei locali, ma ne’ più ne’ meno della cooperativa Exodus, alla quale sono stati “donati” locali che hanno dovuto sistemare loro e ospita ragazzi tossicodipendenti, una finalità sociale niente male direi. I signori che gestiscono il museo del fumetto (che visiterò senz’altro), invece di fare i fighetti della cultura, devono imparare a essere manager e darsi da fare per far funzionare la loro macchina, senza pretendere che a pagare sia sempre Pantalone.
Fare le multe alla tua auto lasciata sul marciapiede potrebbe cubare molto di più e pagare il museo del fumetto e anche rifare tutte le strade di Milano..
Lo so è un colpo basso.
E beccare anche tutti i bkack evasori fiscali di Milano e regione amici tuoi di destra potrebbe finanziare altri 20 musei del fumetto.
Hai ragione, è un problema di priorità.
Ti sbagli, sono un mero fruitore saltuario del museo, che è uno dei pochissimi spazi pubblici dove posso portare i bambini, senza peraltro pagare niente, se non accedo alle mostre.
Come scritto nell’articolo, il giardino fuori è più che vivibile grazie alla presenza e al lavoro del museo, ed è un altro spazio pubblico, oramai rarissimo a Milano.
E sì, potrà sembrarti strano, ma un Museo del Fumetto è proprio un qualcosa che fa di Milano quello che ci si aspetta, ovvero una città che possa offrire una proposta culturale che difficilmente si trova altrove. Ma se tutto va come tristemente sembra, magari ci fanno un centro commerciale.
Poi, per carità, ognuno la pensa come la vuole, ed è legittimo ritenere che si possa fare a meno di un museo, ci mancherebbe. Quello che suona strano è che una città che ha fatto carte false e ha alzato un polverone istituzionale per far risparmiare ai costruttori un paio di miliardi di euro, una città che a San Siro già si dichiara pronta ad abbuonare almeno una 80ina di milioni di euro ai fondi internazionali che realizzeranno una speculazione edilizia a 9 zeri, debba poi rincorrere e fare il muso duro per 180mila euro a una no profit.
Prometto che lo visiterò.
Francamente ritengo che il comune (e chi per esso) tanto per non cambiare, abbia perso la faccia per l’ennesima volta, poichè se è giusto richiedere un canone di locazione dovuto è altrettanto vero che è dovere del comune eseguire la corretta manutenzione degli stabili occupati da enti istituzioni che ne fanno richiesta,e in questo caso e mi collego all’articolo di UF (e non solo) la manutenzione è assente da anni.Abitando a 50 metri dal Museo posso confermare che la sua presenza ha certamente giovato all’intero quartiere, erogando oltre al normale servizio per cui è stato pensato e realizzato anche corsi per bambini e ragazzi, nonchè campus estivi di grande utilità per le famiglie, e non da ultimo una grande attività di divulgazone e conoscenza dell’arte illustrativa.Pertanto ritenere sacrificabile questa istituzione vuol dire peccare di superficialità, e se proprio vogliamo parlare di sprechi e investimenti opachi, si apre un vaso di Pandora: cominciamo dai mancati introiti derivanti dagli oneri di urbanizzazione, strettamente legati allo scandalo delle Scia (tenuti volutamente bassi per attrarre investitori, ma cagionando un possibile danno erariale sul quale la corte dei conti potrebbe indagare,o forse lo sta facendo, per i quali si parla di 110 milioni di euro di mancati incassi!), parliamo poi della possibile cessione di uno stabile comunale in via S.Dionigi per accontentare i cari leoncavallini, stabile che necessita di lavori di bonifica e riqualificazione che pagheremo noialtri fessi cittadini, parliamo dell’inutile e ideologica iniziativa attinente il, museo della resistenza (tema tanto dibattuto quanto divisivo!), non voglio con questo denigrare il fatto storico, ma semplicemente dire che già esiste un istituzione, La Casa Della Memoria (di cui si è persa la memoria è il caso di dirlo, visto che pare caduta nell’oblio piu’ assoluto, poiche’ le prime a non curarsene sono le istituzioni cittadine), la quale potrebbe funzionare da collettore, divulgatore e osservatorio permanente su un tema cosi importante (ancorche’ divisivo, con rispetto parlando), potrei proseguire enunciando altre gaffes e manovre maldestre da parte del comune e dei suoi dirigenti, in primis l’ineffabile (si fa per dire) egocentrico sindaco che guida codesta giunta, ma non voglio dilungarmi oltre e concludo ritenendo che garantire un futuro al Museo del Fumetto sia interesse non solo del quartiere in cui insiste, ma della città intera che ne beneficia e che ha dato i natali a importanti testate fumettistiche e illustrative ad esse legate.
Non è che perché in altrI contesti si stia sbagliando esiste una giustificazione morale per sbagliare anche qua. Oneri di urbanizzazione non riscossi ed altri errori saranno oggetto delle critiche relative. Non è che siccome ci sono cose che non vanno nella gestione di altre attività, allora anche il museo del fumetto ha diritto a campare coi soldi pubblici. Chi vuole cimentarsi con un’attività lo ripeto, commendevole, ma di limitata utilità sociale (e non ho detto inutilità), paghi il proprio trastullo.
Così la vedo io, che pago 1.500 euro l’anno di imu per un bilocale e vorrei che i miei soldi venissero spesi meglio.
E’ lecito volete che i propri soldi vengano spesi come si desidererebbe, ma vale per tutti, a me va bene che i miei li spendano per il museo.
Comunque complimenti, 1500 di imu è una bella seconda casetta.
No, è la mia unica casa di proprietà (bilocale in via Padova, non al quartiere san Siro) dove però non sono residente e pago l’Imu di conseguenza. Giusto perché come sempre si vuol parlare ed insinuare senza sapere le cose.
Non capisco cosa c’entri il fatto che la signora Lilia abbia una “bella seconda casetta” con l’argomento che si sta trattando dei soldi spesi (malamente) per il museo del fumetto.
Beh, perché vuole insinuare che sia “ricca” e quindi da criticare. E poi di essere egoista e priva di senso della cultura, perché va da sé che non possa essere di sinistra. Se è ricca buon per lei. Se paga 1.500 euro di imu o anche solo un euro ha diritto di pretendere che i suoi (nostri) soldi vengano spesi bene. Il signor LucaS apprezza che il Comune spenda il suo denaro per il museo del fumetto, la signora Lilia, ed a questo punto anche io, no. Dove è il problema? Non abbiamo cultura? Può darsi, ma abbiamo altre priorità. Ed anche Milano direi.
Non abbiamo cultura? Può darsi, ma abbiamo altre priorità. Ed anche Milano direi.
Ecco. Questo riassume il tutto.
Grazie per avercelo fatto capire.
La sostanza sta tutta qui.
Gentile Sig.ra Lilia,
rilevo compiaciuto, (si perchè un dibattito sano e costruttivo è sempre apprezzabile) la sua pervicacia nel difendere (giustamente) le sue idee in relazione al tema in oggetto, tuttavia torno a rimarcare quanto scritto sopra, ovvero che fermo restando il diritto e la correttezza del comune nel richiedere quanto dovuto, lo stesso debba anche domandarsi il perche’ della situazione finanziaria incipiente che noi cittadini tutti (in quanto maggiori azionisti del comune)stiamo vivendo……eh si perchè come si suol dire, chi è causa del suo mal pianga se stesso, e senza voler ripetere quanto enunciato, la situazione corrente di dissesto finanziario (perchè di questo si tratta) è conseguenza di leggerezza, pochezza e superficialità del comune e dei suoi dirigenti.Accanirsi nei confronti di un istituzione che seppur di nicchia e strettamente legata ad un tema che, diversamente da quanto si pensi conta svariati estimatori e appassionati, è profondamente ingiusto e ottusamente sbagliato; semmai posso rilevare che, abitando come detto molto vicino tale museo, non è ne valorizzato a dovere, ne adeguatamente manutenuto, neppure nelle facciate esterne che fanno brutta mostra di se deturpate da graffiti vandalici che ricoprono disegni e murales che avrebbero la mera funzione di attirare pubblico e veicolare ciò che il museo vuole mostrare e divulgare.Forse neanche il comune crede fino in fondo a questa istituzione o peggio (e lo credo davvero) trattasi di una questione ideologica campanilistica in quanto voluto e inaugurato dalla giunta di Letizia Moratti, avversa a questa giunta di radical chic. Resto della mia idea, il comune in questi anni ha sperperato danari pubblici e inanellato una serie di flop, che hanno portato ad una debacle dei conti pubblici, e pensare di risollevarne le sorti chiudendo un museo non è la strada da seguire.
Innanzitutto mi auguro che i miei contributi concorrano ad una discussione costruttiva ai problemi del museo, poiché come dice lei il confronto va sempre bene. Accetto le opinioni di tutti, pur che siano per lo meno educate. Purtroppo capita a volte di incontrare personaggi bizzarri su questo sito. Non mi parli dello sconquasso delle casse comunali. Ci ho lavorato e so benissimo che dagli assessori in giù è pieno di incompetenti che vanamente buttano denaro pubblico. Siccome sono sportiva, auguro a lei e ai suoi co-sostenitori del museo ogni bene. Però io continuo a pensare che siano soldi male impiegati. Ciò non di meno lo visiterò. Hai visto mai che venga folgorata sulla via di Damasco…