Milano | Castello: La fontana di Piazza Castello ed il Suono dell’Acqua per il Bio Parco Sonoro

Riceviamo e pubblichiamo un contributo della nostra lettrice Cristina Arduini 

Una proposta per la riqualificazione della piazza.

Una vecchia foto della fontana di piazza Castello

In occasione del progetto di concorso internazionale indetto dal Comune di Milano nel 2016 per la nuova Piazza Castello e Foro Bonaparte gli architetti Raffaella Laezza e Luigi Semerani hanno presentato una soluzione che prevede un parco sonoro. Tramite 32 dei 191 elementi verticali (sez. 9cmx9cm) e a varie altezze il parco può essere in streaming con i teatri del mondo e riprodurre, quindi, in tempo reale il sonoro di uno spettacolo musicale.

Ma esiste nel parco anche una “musica naturale” quella della fontana esistente che produce quello che viene chiamato dagli esperti un “rumore bianco,” che ha la potenzialità di creare uno stato di benessere all’essere umano.

 

L’esperienza dell’ascolto è dunque centrale in questo progetto che concepisce uno spazio pubblico aperto alla creatività dei cittadini, al loro tempo libero come momento di qualità, al loro ascolto della “natura acqua” o della musica come attività che unisce non solo l’architettura del Castello, il verde del Parco, l’arte dell’acqua ma anche una società desiderosa di nuovi luoghi. Gli aspetti sensoriali del parco sono sviluppati anche nel notturno poiché  i 191 elementi si illuminano e creano una costellazione di luce riqualificando l’intero Foro Bonaparte e la piazza anche visivamente.

A Palazzo Cusani durante il Fuori Salone di Milano 2017 presso White on White l’architetto Raffaella Laezza ha presentato con Arup il progetto del Parco sonoro attraverso un’installazione in streaming con il rumore dell’acqua della fontana di Piazza Castello.

Del progetto, arrivato in finale, al momento non è prevista la realizzazione, ma si spera che il Comune cambi idea quanto prima. E’ intrigante l’idea di ascoltare in streaming quanto succede nei teatri del mondo o di sentire il rilassante chioccolio della fontana.

Per approfondire: il video del progetto https://vimeo.com/210513434

 

Per l'utilizzo delle immagini scrivere a info@dodecaedrourbano.com

12 commenti su “Milano | Castello: La fontana di Piazza Castello ed il Suono dell’Acqua per il Bio Parco Sonoro”

  1. E’ una idea che ha il suo perché.

    Anche considerando che la tecnologia in campo sonoro permette (o permetterà a breve in futuro) cose incredibili come la soppressione del rumore di fondo in vaste aree come quella.

    Ci si domanda perché non abbiano partecipato al concorso per il rifacimento della Piazza: forse il Bando era troppo Conservatore per progetti innovativi?

    Rispondi
  2. Semplicemente GENIALE! il centro di Milano si merita un parco simile. E’ il posto piu’adatto per farlo. E’ semplicemente un progetto da “premio nobel dell’architettura”!

    Rispondi
  3. Ma non ci sono già abbastanza pali in città? Carina l’idea in se, ma le casse dovrebbero essere a pavimento invisibili. Se devono metterci tutti quei pali meglio non fare nulla.

    Rispondi
    • Che ci sia una bolla mediatica su Milano, non c’è bisogno di leggere l’articolo, anche se non son convinto che i “problemi” siano solo le solite robe trite e ritrite che sono citate.

      Però da anni in Italia fa figo vedere sempre e solo problemi, corruzione, speculazioni, inefficenze, scandali, diseguaglianze ed egoismi (e l’articolo non fa eccezione…) per cui credo che faccia bene respirare un po’ di aria pulita, crederci e provare a cambiar le cose in città.

      Anche perché l’alternativa è chiudersi in casa e piangere perché l’EMA col cavolo che da Londra verrà mai da noi… 🙂

      Rispondi
    • Per riprendere la metafora, Milano vincerà lo scudetto perché gli altri hanno pessimi allenatori e dirigenze. Che altre città abbiamo monumenti apprezzati in tutto il mondo è vero ma questo non è dovuto alle Amministrazioni ma alla storia. Milano sta migliorando dove può. La Champion è altra cosa, e temo che Milano oggi non può andare oltre i preliminari. Magari, se la comprano gli Arabazzi .. ocio però a trovare gli arabi giusti. Meglio Roma, se però non ci vivi.

      Rispondi
    • “E soprattutto, che la sua gloria non traina il Paese, ma al contrario drena ogni energia e ogni risorsa alle altre metropoli italiane e ai territori che la circondano.”

      Certo, infatti Milano non può permettersi manco di togliere i marciapiedi bituminati da piazza del Duomo e l’ATM fa capriole per risparmiare due miseri milioncini perché ogni anno DONA 50 miliardi a Roma. Esattamente quello che NON succede all’estero con le altre capitali economiche.

      “Così come nessuno dice che il 40% circa degli appartamenti a City Life e a Porta Nuova – ah, la skyline – sono rimasti invenduti”

      Nel primo caso parliamo di un cantiere che non si è ancora concluso, e non stupisce il fatto che chi ha soldi per il momento non voglia comprare qualcosa da cui si affaccia e vede un cantiere fino al 2022.

      “Ancora: che non esiste piazzale antistante una stazione ferroviaria che sia terra di nessuno come quello di fronte alla Stazione Centrale”

      Esattamente come in tutte le importanti stazioni del mondo. La piazza ha problemi “architettonici”, dato che persistono installazioni e altro che dovrebbero essere temporanee ma che in realtà danno solo rifugio a sbandati.

      “Che i lavori della quarta linea della metropolitana, quella che collega la città col suo city airport, sono in ritardo di almeno un anno, stando all’ultimo cronoprogramma”

      FALSISSIMO

      La strada che separa Milano da una qualunque metropoli europea è ancora lunghissima, e siamo d’accordo; lo spunto dell’articolo era interessante, ma a mio avviso ci sono troppe imprecisioni e a volte si scade pure nella bufala. L’attenzione mediatica su Milano non si discute, ma qui si sta facendo quello che ne più ne meno fanno le altre città estere: vendersi bene, glorificando le proprie peculiarità e a volte nascondendo la polvere sotto al tappeto.

      Rispondi
  4. Allora,vi chiedo visto che non me ne posso, frega di meno che Milano vinca contro chicchessia, cioè il derby lo lascio agli altri, ma quand’è che Milano supererà questa linea invisibile (di trasformazione e miglioramento) oltre la,quale non potrà più tornare a essere una grande città provinciale?

    Ossia ottimismo ok lo,vedo ma per continuare a fare non per dire ok siamo arrivati va bene così…stop

    Cosa ci serve ancora per arrivare a questo punto di non ritorno, event horizon (ovviamente in senso positivo)?

    (ovviamente per sé stessa e non per essere meglio di… )

    Rispondi
    • Voglio essere veniale: quando ci saranno – se mai ci saranno – li sordi, ma quelli veri, e, soprattutto, li sapranno usare bene scegliendo progetti di qualità coordinati tra loro controllandone la regolare esecuzione a regola d’arte.

      Diversamente si continuerà a fare delle cose, a volte passabili a volte da pecioni, che non fanno parte di una visione complessiva e duratura.

      Rispondi
      • Una visone forte di città quindi. dare una identità europea/internazionale a Milano che sia riconoscibile e incisiva…

        Posso concordare.
        Questi sono buoni spunti.

        Rispondi

Lascia un commento