Corso Venezia, una via imponente e monumentale, ha un po’ il sapore di un’elegante via di rappresentanza, perché molti palazzi importanti si trovano lungo quest’asse stradale. Originariamente era chiamata via di Porta Orientale, di manzoniana memoria, citata nei Promessi Sposi; c’è pure una lapide che lo ricorda.
Per Corso Venezia abbiamo sempre immaginato una bella pavimentazione dei marciapiedi, che da Piazza San Babila conduca fino a Corso Buenos Aires, creando un unicum, pedonale o misto pedoni/auto. Ho in mente una straordinaria via di Varsavia, Krakowskie Przedmieście, alla quale il nostro Corso potrebbe assomigliare; una via signorile senza auto parcheggiate e con lampioni in stile. Invece non c’è alcun arredo urbano, ci sono pali segnaletici piazzati ovunque. Persino le uscite della metropolitana sono state collocate, a mio avviso, nei posti meno adatti (la peggiore è quella piazzata davanti alla chiesa di San Babila). Negli ultimi tempi sono stati installati mastodontici semafori a “ponte” davanti a palazzi storici che meriterebbero invece una cornice ben diversa. Sono indignato da questo dilagante pressapochismo, da questa totale noncuranza dell’aspetto artistico della nostra città, da questa “sciatteria urbana”, come la sto chiamando ultimamente.
Di seguito alcune foto che testimoniano cosa nello specifico intendo dire.