Il patrimonio storico-architettonico di Milano nei secoli è stato oggetto di devastazioni importanti, tra invasioni, bombardamenti e idee scellerate degli urbanisti, eppure anche ciò che è sopravvissuto passa spesso inosservato; come ad esempio uno dei simboli cittadini dell’epoca dei Comuni, il romanico Palazzo della Ragione: così trascurato e dimenticato che turisti frettolosi e milanesi distratti non lo prendono in considerazione, così come la vicina Piazza dei Mercanti. Purtroppo in ogni epoca il Palazzo ha subito trasformazioni incoerenti e non rispettose della sua identità. Dal sopralzo teresino del settecento alla ‘levitazione’ ottocentesca (la piazza era più alta e il porticato del palazzo, che un tempo era a livello stradale, ora è sopraelevato di almeno un metro), per finire con la scala futuristica del 2000/2001. Dopo la proposta di chiudere il portico con delle vetrate per trasformarlo in un museo (il Mausoleo dei Partigiani), progettato da Cini Boeri con l’Anpi e bocciato dalla Sovrintendenza ai beni architettonici (giustamente secondo me), ora c’è un’altra proposta che proviene dall’architetto Marco Dezzi Bardeschi, già autore del piano di riqualificazione inciampato nel 2001 sullo scalone d’acciaio e vetro: una reception con torretta diagonale per l’ascensore che si affiancherebbe alla già citata scala antincendio in vetro.
Passi la scala, che trovo anche accattivante (se almeno fosse tenuta in modo civile e non nello stato di abbandono in cui versa da anni), ma aggiungere un altro elemento all’edificio senza restituirgli una funzione mi pare veramente troppo.
Io sistemerei la piazza e la renderei nuovamente viva: bar e ristoranti al posto di banche e uffici. Il Plazzo della Ragione più attivo, con mostre o eventi al suo ampio spazio interno. Insomma, perché spendere soldi per cose che finiranno come quella scala abbandonata?
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