Solo Fantasia è la rubrica tenuta da Luca Chiappini pensa come certi luoghi milanesi possano essere riscoperti nella loro bellezza e originalità, focalizzando gli ingredienti sui quali puntare. . Segui anche la rubrica Way Better e Imparare da altre città
…ma non è un semplice museo, bensì il museo.Con l’apertura della nuova sede della Regione Lombardia, il dislocamento degli uffici suggerisce qualche spazio libero in più. Ovviamente il Pirellone resta un grattacielo adibito ad uffici e ad attività lavorative, ma vagare un po’ con la fantasia e proporre qualche idea non fa mai male. Considerato il valore emblematico assunto dal grattacielo Pirelli per la città di Milano, e il colpo d’occhio all’uscita della Stazione Centrale, io ci vedrei bene un museo di storia della Città di Milano, da collocare agli ultimi piani del grattacielo. Biglietteria al pianterreno, dove l’anonimo giardino deve essere popolato di un paio di artefatti a scala 1:1 di Da Vinci; poi con l’ascensore si sale. La superficie complessiva dovrebbe comunque essere molto estesa, perché immagino una struttura che divida per piani i vari periodi storici, con segmenti temporali sempre più brevi. Mi spiego meglio con un esempio:
– fondazione storica, origini galliche, etrusche, romane
– periodo romano
– periodo alto-medioevale e inizio del basso-medioevale
– focus: Visconti, Sforza, l’epoca di Leonardo Da Vinci
– periodo della modernità e inizio del dominio spagnolo
– dominio austriaco I, napoleonico, austriaco II
– Post-Modernità e Novecento: gli albori del XX secolo
– dal Dopoguerra al Boom Economico
– Milano contemporanea
Presumendo una mola di dati e luoghi storici per i primi segmenti, il Museo dovrebbe infatti concentrarsi via via sempre di più e nel dettaglio a mano che si avvicina agli anni contemporanei, e raggruppare sempre di più a mano che si va indietro nel tempo. Il museo inoltre non dovrebbe essere un canonico museo di storia, bensì contare su un approccio museale 2.0: molto più interattivo, d’impatto monumentale e grafico. Per esempio, immagino il piano dedicato a Sforza e Visconti e a Leonardo Da Vinci con una grande pavimentazione trasparente a sormontare un esteso plastico della Milano -e dell’area intorno a Milano- di allora, con animazione dei navigli riprodotti in scala, per ricostruire l’opera idrica di Leonardo. I visitatori potrebbero così passeggiare sopra una “fedele” simulazione in scala della Milano di allora. Sempre in ambito vinciano, ce ne sono da fare: una stanza chiusa potrebbe essere allestita con proiettori che riprendono lo sfondo con cui, a Vaprio d’Adda, il Da Vinci dipinse La Vergine delle Rocce. In questo, il Museo potrebbe contare sul sostegno di Navigli Lombardi, per fare un esempio.
Ho pensato che, essendo allestito ai piani alti, il museo potrebbe concludersi con l’ultimo livello proprio sull’attico, dove la sezione di Milano contemporanea si conclude quasi implicitamente mostrando, dalla monumentale ed eloquente vetrata panoramica, i nuovi grattacieli che si stanno innalzando tutt’intorno.
Tra le altre possibilità:
– ricostruire miniature dei più bei padiglioni dell’Esposizione universale del 1906
– installazione artistica della bella Milano che viene distrutta dal Barbarossa
– la prima centrale elettrica europea a Milano e gli altri primati
– eccellenze industriali e non: Pirelli, Motta, Campari…
– riproduzione in modellini (scala un po’ più lusinghiera) di Piazza Mercanti e Via Cordusio (com’erano configurate un tempo), con tanto di modellini di personaggi d’epoca a simulare la vita di allora
– personaggi milanesi o passati da Milano: da Beccaria a Manzoni, da Rimbaud a Einstein, ecc