Piccolo intoppo per il completamento del Bosco Verticale, il residence verticale all’Isola. Progettato da Stefano Boeri l’impresa cui erano stati affidati i lavori, per motivi economici, ha rinunciato all’incarico. Presentando un concordato «in bianco».
Dal Corriere della Sera:
La ZH Contructions Company, mastodontica corazzata edile dell’Alto Adige, dà forfait. Per mancanza di liquidi. Per la crisi. Per (si dice) 80 milioni di euro da restituire alle banche. «Con riferimento ai lavori del PII Isola», Hines Italia fa sapere di aver assunto «tramite il proprio team di professionisti il controllo del cantiere». Ecco il perché: «L’avvicendamento si è reso necessario a causa delle gravi difficoltà manifestate alla committenza dalla stessa ZH General Construction Company, con riferimento a tutte le attività di quest’ultima; lo scorso 22 aprile ZH ha presentato domanda di concordato preventivo “in bianco” al Tribunale di Bolzano». Che cosa vuol dire? Che la ZH, rivolgendosi al giudice, ha cercato un accordo con i suoi creditori per non dover dichiarare fallimento e lo ha fatto (da qui il termine in bianco) senza dare indicazioni sull’offerta proposta. Ma alcuni suoi operai da qualche mese non ricevono stipendio. Adesso la ditta avrà quattro mesi di tempo per presentare il piano di recupero. Va detto che per il momento i 31 cantieri sul territorio nazionale sono ancora aperti, che le banche non hanno chiesto il fallimento e che nessun lavoratore finora è stato licenziato. L’impresa è già stata sostituita con la Colombo Costruzioni, «uno tra i più seri e affidabili operatori del settore», per un «riavvio tempestivo ed in continuità dei lavori previsto già nelle prossime settimane». Hines, tra l’altro, ha già garantito «per quanto possibile» il proseguimento dei rapporti con i subappaltatori e promette che i lavori «saranno integralmente finalizzati sostanzialmente in linea con il programma già previsto grazie all’intervento tempestivo effettivo». Quasi tutto risolto, anche grazie all’intervento tempestivo di Hines Italia. Ma la preoccupazione serpeggia tra i creditori della ZH (si parla di una quindicina di piccole e medie aziende): non è ancora chiaro quando e quanto saranno pagati, anche se appare probabile che la ZH punti a una richiesta di abbattimento del debito intorno al 50 per cento. Operai senza lavoro, commesse che saltano, libri in tribunale e una crisi nell’edilizia che non conosce fine. La Colombo sta studiando il cantiere. Vorrebbe partire subito, ma i lavori riprenderanno a pieno regime molto probabilmente entro l’estate. La decisione ufficiale spetta al tribunale: solo quando ci sarà il via libera alla richiesta di concordato le gru torneranno all’opera.