In questi giorni una delegazione Expo 2015 è in missione in Asia, più precisamente in Cina, Giappone e Corea del Sud. Fanno parte della “mission possible” tra gli altri l’Amm. Delegato Giuseppe Sala, il sottosegretario Marta Dassù e il General Manager Stefano Gatti. Obiettivo della spedizione attrarre investimenti, firme dei contratti di partecipazione e organizzazione dei pacchetti turistici con i tour operator locali.
L’Asia ricopre un ruolo fondamentale per l’esposizione milanese. Il 97% della popolazione asiatica è già rappresentato dalla partecipazione del proprio Paese, e dei paesi che fanno parte dell’ASEAN solo Filippine e Singapore mancano all’appello.
Il padiglione governativo (uno dei più grandi, da 4.500 metri quadri) e i due padiglioni per aziende cinesi porteranno investimenti pari a circa 60 milioni di euro. Il primo partecipante corporate ufficiale è China Vanke, che sarà presente con un padiglione disegnato da Daniel Libeskind con tema “la mensa”; per il secondo nome vige per ora invece il massimo riserbo. Un bel colpo per Expo che punta molto ai visitatori cinesi.
Giusto per avere un confronto con la Expo di Shanghai, nel 2010 parteciparono 192 Paesi, ma solo 45 furono i padilgioni self-built; a Milano finora sono 132 le partecipazioni ufficiali (129 Paesi) e 60 padiglioni costruiti dai singoli Paesi.