Milano | Porta Volta – Non c’è più!

 

L’edificio industriale di inizio novecento in via Proccaccini, all’angolo con Via G. B. Niccolini, è stato cancellato completamente dalle ruspe e dai picconi: aveva un disegno interessante e sarebbe stato possibile, oltre che saggio, salvarlo e integrarlo nel nuovo progetto. Presto verrà costruito un nuovo quartiere residenziale, che non convince i più né dal punto di vista architettonico né da quello urbanistico.
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La demolizione al Monumentale

Durante le demolizioni

 

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4 commenti su “Milano | Porta Volta – Non c’è più!”

  1. non sono del tutto d’accordo.
    quell’area è da decenni abbandonata e, diciamo, poco accogliente la sera, tra prostitute e personaggi poco raccomandabili.
    è incredibile come si possa passare da zone semicentrali come c.so sempione/procaccini/p.della francesca/p.sarpi ecc al bronx (esagero, ma per rendere l’idea), praticamente girando l’angolo.
    la notte, ripeto, è davvero inquietante, perchè se da un lato c’è il cimitero (non mi riferisco ovviamente ai fantasmi ma al fatto che non sia una zona abitata), dall’altro i capannoni, il deposito atm, edifici abbandonati…tutte zone che di notte sono “morte”…morale passeggiare in una zona del genere mette un po’ di timore perchè non c’è anima viva, se non i personaggi sopracitati e, forse, i controllori atm nel gabbiotto in piazza.
    bisogna assolutamente far rinascere il quartiere sia con abitazioni sia con negozi, come è stato fatto nella zona della stazione garibaldi, che un tempo versava in una situazione simile (ricordo da piccolo, anni 90, quando prendevo il 33 dal capolinea di piazza firenze per andare in centrale…beh, quando passava sotto il cavalcavia di via ferrari/don luigi sturzo, c’erano i clochard col bidone a scaldarsi d’inverno, oltre a tutta la classica popolazione poco raccomandabile della stazione, che invece oggi è rinata grazie ad ottimi interventi mirati di riqualificazione).

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  2. Gentili signori,
    sono Alessandro Maggioni, Presidente del Consorzio Cooperative Lavoratori di Milano a cui aderisce la coop. Solidarnosc Procaccini, proprietaria dell’area oggetto della vostra comprensibile attenzione.
    La presente solo per informarvi che probabilmente vi è un difetto di comunicazione, non tanto rispetto alla demolizione dell’immobile ex Enel (che è un palese fatto oggettivo!), ma in relazione al progetto che sarà in quel luogo realizzato.
    Infatti mi permetto di rendervi edotti circa il fatto che quanto da voi pubblicato con immagini e rendering del progetto in una precedente comunicazione, da voi considerato ancora come il non convincente progetto, non corrisponde più alla realtà.
    Lo scorso anno, infatti, le proprietà del lotto (Immobiliare IPV e coop. Solidarnosc Procaccini), coordinandosi con il COmune di Milano, hanno dato totale apertura alle richieste esperesse dal Comitato areaexenel, che chiedeva una revisione del progetto.
    Ciò ha portato a due importanti risultati: la cooperativa ha affidato a un giovane e bravo architetto, Vincenzo Gaglio, la revisione progettuale di tutta la composizione architettonica del lotto di edilizia convenzionata, affacciantesi sulle vie Procaccini e Niccolini, secondo profondi criteri di cultura urbana e morfologica connessi alla tradizione degli isolati milanesi.
    Il secondo, riguardante IPV (la proprietà maggioritaria dell’area), ha visto l’indizione di un concorso di architettura a inviti – hanno partecipato, se non ricordo male, 8 gruppi in gran parte segnalati dal Comitato – per la riprogettazione di tutti gli spazi aperti del PII. Se voleste avere informazioni in proposito potete fare riferimento allo studio dell’avv. Antonio Belvedere, che ha seguito per IPV tutta la vicenda.
    Come capirete il contesto è molto mutato rispetto al progetto iniziale che, non ho problemi ad ammetterlo, era anche per noi poco soddisfacente.
    A chiosa di ciò va ricordato anche un altro fatto significativo. Il Comitato, per ragioni a noi ignote, non ha ritenuto che quanto fatto dalle proprietà bastasse e si è incaponito in azioni legali, con ricorsi sia presso il TAR Lombardia, sia presso il Consiglio di Stato. In entrambe i casi i giudici hanno respinto nel merito i ricorsi presentati, dando ragione su tutta la linea al Comune e alle proprietà e condannando i ricorrenti anche al pagamento delle spese.
    Quindi, ne siamo certi, ciò che sarà realizzato sarà meglio sia di quanto c’era prima – quanto detto da chi ha commentato prima di me è sacrosanto – si di quanto era progettato in origine.
    Grazie. Cordiali saluti. Alessandro Maggioni

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  3. Grazie mille per il chiarimento signor Alessandro Maggioni, vedremo, anche perché incuriositi, di poter al più presto retificare quanto scritto e mostrare il nuovo progetto.

    Per quanto riguarda il quartiere abbandonato e degradato, siamo assolutamente concordi sul fatto che vada rivitalizzato. L’unica nostra perplessità riguardava solo il fatto che fosse stato abbattuto un grazioso edificio del primo novecento e che venisse sostituito da qualcosa che all’apparenza non riscuotesse grandi consensi.

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