Via San Giovanni sul Muro, un nome che pare strano al giorno d’oggi; un luogo che porta il nome di un santo senza tuttavia esserci una chiesa ma nemmeno un muro. A dire il vero, qui di chiese un tempo ce n’erano ben quattro, delle quali solo una è resistita un po’ più delle altre, Santa Maria della Consolazione al Castello, datata 1471 ma ripensata con forme neoclassiche nel 1836.
Provenendo da Corso Magenta e Via Meravigli ci saremmo imbattuti anzitutto nella “Croce di Sant’Anatalone”, una delle molteplici croci, ormai scomparse, che impreziosivano gli incroci della città. Proseguendo il nostro percorso avremmo incontrato la chiesetta di San Giacomo, costruita nel 1359 e della quale non è rimasta alcuna traccia.
Finalmente giungiamo al punto nel quale sorgevano due luoghi di preghiera contigui: il primo, forse anche il più prezioso, era l’oratorio di San Leonardo, su progetto dell’architetto Lazzaro Palazzi ma attribuito anche al Bramante. Si trattava di una chiesetta in mattoni della quale rimane la parete absidale sul fianco del palazzo al civico 13. Vi era anche una pala d’altare realizzata nel 1494 dai due discepoli di Leonardo, Giovanni Antonio Boltraffio e Marco d’Oggiono (oggi conservata a Berlino). La chiesa successivamente assunse anche il nome di Santa Liberata nell’anno 1573.
Come dicevamo, contigua all’oratorio c’era la chiesa di San Giovanni, la più grossa e forse anche la più antica, attestata come “capella” alla fine del XIV secolo in Porta Vercellina della città di Milano (Notitia cleri 1398); elencata alla metà del XV secolo tra le parrocchie di Porta Vercellina nella città di Milano. Con il nuovo compartimento territoriale delle parrocchie della città e dei Corpi Santi di Milano che ebbe pieno effetto dal 25 dicembre 1787 (avviso 16 novembre 1787), quella di San Giovanni sul Muro fu soppressa e unita a quella di Santa Maria alla Porta. Purtroppo della chiesa non viene riportato granché e a noi, a parte il nome della via, rimane solo l’abside inglobata nella casetta retrostante al civico 7 del Vicolo di San Giovanni sul Muro.
La denominazione “sul Muro” si riferisce sicuramente al fatto che la chiesa venne eretta lungo le mura augustee (di epoca romana) che collegavano l’antica Porta Vercellina e Porta Giovia (il Castello Sforzesco).
Al fianco della chiesa c’era un arcone a tutto sesto che permetteva il passaggio tra la via e il vicolo di San Giovanni sul Muro.
A noi purtroppo di tutto questo affascinante angolo non è giunto quasi nulla. Al posto dell’arcone e del palazzo è stato innalzato un palazzo moderno, forse un po’ troppo per il luogo in cui si trova; mentre al posto delle chiese troviamo oggi un condominio veramente brutto che, come abbiamo detto, conserva su un lato i resti dell’oratorio di Santa Liberata e Leonardo. Dietro a questi, invece, un miscuglio di vecchi edifici e nuovi palazzoni con qualche cortile brutto e senza senso. Un vero peccato.
Un po’ di foto d’epoca che illustrano come appariva quest’angolo di Milano oggi scomparso.
Come poteva essere in una nostra ipotetica ricostruzione di quest’angolo di Milano sparito per sempre e reso immortale dalle poche foto pervenuteci. Tre fasi dello stesso scorcio di città: 1850 circa, 1890 circa e 2013
Di seguito le vie come appaiono oggi.