Recentemente mi sono divertito a tentare di ricostruire in un semplice 3D ciò che fu il “cuore” di Milano, cosa ci fosse al posto del Duomo e della Piazza fino all’epoca della realizzazione della grande cattedrale che oggi vediamo.
Dal IV secolo fino alla seconda metà del Quattrocento le cattedrali milanesi furono due: Santa Tecla (che sorgeva nell’attuale piazza del Duomo), detta “basilica aestiva” (estiva), e Santa Maria Maggiore, detta “basilica hiemalis” (invernale), divenuta poi il Duomo attuale.
Tra le due chiese sorgeva il battistero di San Giovanni alle Fonti, mentre sul lato sinistro della basilica di Santa Maria Maggiore sorgeva il Battistero di Santo Stefano ad Fontes. Nella piazza venne eretta anche la torre di Azzone Visconti, della quale però si hanno pochissime notizie.
La basilica, della quale scrive sant’Ambrogio alla sorella Marcellina, poteva essere in origine una “domus ecclesiae”, con una capiente aula collocata nei pressi della zona absidale del Duomo, alla quale Ambrogio si riferiva come “basilica iemalis”.
Chiamata dal vescovo Ambrogio “basilica nova”, Santa Tecla fu edificata probabilmente nel periodo immediatamente successivo all’editto costantiniano del 313, che riconosceva la libertà di culto al Cristianesimo e che fu dedicata alla prima donna martire.
Danneggiata dall’invasione di Attila nel 452, poi dall’incendio seguente l’assedio da parte dell’imperatore Federico Barbarossa nel 1162, fu più volte rimaneggiata e ricostruita.
Con l’edificazione del nuovo Duomo visconteo Santa Tecla perse la sua preminenza; fra il 1461 ed il 1462 l’avanzare del cantiere ne provocò la progressiva demolizione, ed il clero che l’officiava fu trasferito nella nuova cattedrale. Dell’antica costruzione rimasero solo le navate settentrionali che, chiuse a portico su iniziativa del mercante milanese Pietro Figini a partire dal 1467, diedero vita alla lunga costruzione, conosciuta appunto come Coperto dei Figini, sotto cui trovarono spazio botteghe e negozi sino al 1864, quando fu demolita.
Nella basilica di Santa Maria Maggiore Iemale – probabilmente eretta attorno all’836 sul luogo della preesistente “basilica vetus” del vescovo Ambrogio – si svolgevano le solennità principali, tanto che almeno dal 1228 le fu attribuita la qualifica di “duomo” in quanto sede della cattedrale arcivescovile.
Anch’essa danneggiata nell’incendio di Milano del 1162, fu pressoché riedificata alla metà del Trecento dopo che la grande torre campanaria comune alle due cattedrali, da poco fatta ricostruire da Azzone Visconti, crollò rovinosamente, seppellendo le case dei canonici e provocando una strage e gravi danni a Santa Maria.
Nel 1386, per volontà del duca Gian Galeazzo Visconti e della comunità di Milano, fu iniziata la costruzione di una nuova cattedrale in stile gotico ed in forme assai più monumentali sull’area di quella danneggiata.
Occorsero molti secoli per portare il progetto a compimento. L’antica facciata – che ancora compare sugli stemmi della Fabbrica del Duomo – fu totalmente demolita nel 1683 e la nuova ebbe compimento solo nel 1805, quando Napoleone Bonaparte, che nel Duomo sarebbe stato incoronato Re d’Italia, impose la conclusione della cattedrale.
Di seguito alcune immagini delle chiese e le riproduzioni in 3D di come potevano apparire nelle loro fasi le due basiliche.
Fonte Beni Culturali della Lombardia
meno male che non è più così…