Si dice di Parigi la ville lumiere, Milano non lo è di certo. Non diciamo che qui si debba copiare la metropoli d’oltralpe, ma spesso ci sono luoghi e monumenti in città così poco illuminati che non si percepisce neanche la vera importanza di questi manufatti. Ad esempio percorrendo il bel Corso Venezia, ci si imbatte nel bellissimo portone del Seminario, capolavoro di fine Cinquecento ma se lo si fa alla sera a stento lo si può notare, così come l’altrettanto bellissimo e imponente Palazzo Serbelloni, nel buoi quasi totale. Oppure Palazzo Saporiti con la sua eleganza neoclassica, Palazzo Bovara, la bellezza liberty di Casa Castiglioni, o che dire della splendida casa Fontana-Silvestri, tutte celate nella penombra la sera. La Torre Velasca, anch’essa così poco illuminata, quasi da sparire (molti ringrazieranno che non si veda, ma a me spiace molto). Anche la nuova guglia della Torre Unicredi, volendo vedere, quando è colorata bisogna trovarsi sotto per capirne il colore.
Oppure che fine ha fatto la torre del Filarete del Castello la notte, a stento la si vede, specie dal Cordusio o come il monumento a Garibaldi, dove cavallo e cavaliere finiscono nell’oscurità? Anche cavallo e re spariscono in piazza Duomo, come i palazzi di piazza Mercanti, tutti scarsamente illuminati.
Che dire dell’illuminazione della Stazione Centrale, che prende colori differenti a seconda del faretto che la illumina?
Un po’ di ville lumiere anche ai monumenti di Milano non guasterebbe, soprattutto in vista dell’evento del prossimo anno.
Di seguito una carrellata di immagini notturne che mostrano il livello di scarsa illuminazione che contraddistingue tutti i monumenti di Milano.