Recentemente il Comune è riuscito a colorare alcune pareti “cieche” in giro per la città come abbiamo visto. In zona Porta Vittoria, il muro che animerà il piccolo giardino condiviso tra le vie Morosini e Bezzecca, oppure i murales in via Padova o a San Calimero… insomma grandi passi avanti per abbellire la città.
Come in ogni città, con le varie trasformazioni nei secoli hanno creato vuoti urbani diverse altezze o cambiamenti urbanistici che hanno creato queste pareti cieche, ovvero quei muri senza finestre perché previsti confinanti con altri palazzi che invece ancora mostrano la loro parete liscia e priva di aperture.
Di seguito una sfilata dei muri ciechi più evidenti in città individuati da noi, che se venissero decorati con dei bei murales di sicuro potrebbero dare una migliore sensazione in città.
Ad esempio in pieno centro, al Carrobbio, dove sorge la torre poligonale delle mura romane, ci sono ben due pareti cieche, potrebbero venire decorate con la riproduzione della porta Ticinesis Romana ad esempio, segnalando la presenza del rudere romano sottostante.
Che dire delle pareti cieche che si trovano attorno alla Basilica di San Lorenzo, non starebbero meglio con dei bei dipinti?
Sappiamo che il Comune ha iniziato un progetto di fattibilità per decorare le pareti…
Di seguito l’elenco delle pareti cieche più importanti individuate da noi di Urbanfile:
Ottima idea,ragazzi.
Ma chi abbiamo di veramente valido per pitturare quei muri ciechi?
Dopo un giretto a Philadelphia ho capito il provincialismo nostro.Noi siamo bravi a fare muretti tipo quelli per bambini in via Padova.
Attenzione che avete proposto bozzetti realistici,che effettivamente piacciono.Dell’astratto ne abbiamo le p.. piene!
ma insomma civicsense, tanto provinciali non siamo. in Italia ci sono artisti del calibro di Blu, Ozmo ed Ericailcane che godono già di fama internazionale: puoi trovare molte opere sia in Italia sia in varie metropoli in Europa e in America. A Roma hanno già fatto un intervento simile con alcuni tra i migliori nomi italiani, compresi Ozmo, Tellas, Sten & Lex, Omino71.
E in ogni caso basta vedere l’intervento a San Calimero per capire che non c’è bisogno di chiamare delle superstar nazionali della street art per ravvivare uno spazio con forme e colori.