Urbanfile intervista per voi l’Assessore ai Lavori Pubblici Carmela Rozza

Maria Carmela Rozza. Assessore ai Lavori Pubblici e Arredo Urbano

Urbanfile riceve ogni giorno segnalazioni in merito allo stato dell’arredo urbano della città di Milano e all’andamento dei progetti e dei cantieri di interesse pubblico. Per saperne di più e informare i lettori del blog, siamo andati ad intervistare l’Assessore ai Lavori Pubblici e all’Arredo Urbano del Comune di Milano, Maria Carmela Rozza.

Nuovo arredo urbano all’Alzaia Naviglio Grande

 

UF: Partiamo seccamente: molti utenti percepiscono l’arredo urbano della città come caotico e privo di controllo…
CR: Vorrei fare una premessa, prima di cominciare: se uno non è informato può percepire una cosa come priva di controllo; invece è esattamente il contrario, noi facciamo controlli incalzanti e immediati. In tutte le asfaltature il laboratorio mobile effettua i carotaggi, inoltre ricordo che per due anni i lavori stradali sono in garanzia per cui se si accerta che i lavori sono mal fatti vengono rifatti dall’impresa.
Faccio un esempio: noi in questa stagione abbiamo avuto molte manomissioni stradali da enti privati dove siamo riusciti a non chiudere la strada definitivamente, a non riasfaltare definitivamente prima che concludessero tutti gli interventi. Però è palese che se scava A2A e poi deve arrivare MM, si chiude con un’asfaltatura provvisoria, per sicurezza, e solo alla fine di tutti gli interventi si fa l’asfaltatura definitiva.
L’asfaltatura provvisoria si ammalora velocemente, ma non perché il lavoro non sia stato controllato. Anzi, esattamente il contrario, proprio perché si è deciso che prima di fare l’asfaltatura definitiva intervengano tutti quelli che devono eseguire lavori…
Rispondo a lettere di cittadini in cui spiego che si tratta di asfaltature provvisorie e che finiti i lavori si procederà con l’asfaltatura definitiva.
A2A oggi sta facendo delle asfaltature definitive in alcune vie (come via Mameli che è stata una strada martoriata da vari interventi)
UF: Uno dei temi che volevamo affrontare è proprio questo: talvolta c’è una mancanza di comunicazione
CR: A Milano ci sono 4800 strade, magari potessi per ogni strada informare direttamente gli abitanti… le risorse sono limitate.
Noi ci siamo dati una formula: abbiamo aperto una pagina Facebook dell’assessorato e c’è una persona che la segue direttamente. Questo è un modo per dare una risposta immediata al cittadino, sia del quesito che pone, sia dell’eventuale anomalia che segnala; e sapere se si deve intervenire e quando. Inoltre c’è la mail dell’assessorato dove i cittadini possono scrivere e in capo a 15 giorni ricevere una risposta.
Abbiamo cercato di darci degli strumenti comunicativi, anche il sito del Comune è stato appena rifatto e quando licenziamo un piano di intervento stradale lo mettiamo sul web. E’ palese però che se è previsto un intervento stradale domani e domani piove quell’intervento salta. In una grande città è veramente difficile riuscire a dare continuità.

Infatti la pagina Facebook è stata fatta apposta per permettere al cittadino di avere un contatto diretto con l’assessorato senza filtri. E’ un sito di servizio.

Piazza Sant’Ambrogio: un bell’intervento
UF: Allacciandomi a quello che diceva in merito ai vari enti che intervengono in successione. Anche alimentata dal nostro blog è nata una polemica in merito ai lavori di Piazza XXIV Maggio e della riqualificazione della Darsena sull’eccessiva palificazione. Secondo noi questo è l’esempio di quello che avviene normalmente a Milano dove sembra che ci sia una mancanza di coordinamento tra coloro che intervengono su un territorio.
CR: Il tema vero è un altro. Noi abbiamo una segnaletica verticale, per quanto riguarda la sicurezza stradale, ridondante. Se lei vede tracciato in segnaletica orizzontale un posto per disabile e non viene posizionato un palo per segnalarlo, colui che mette la macchina sul posto del disabile in assenza di palo non paga la multa, perché la normativa prevede palo più segnaletica orizzontale. Questo esempio si può moltiplicare per enne volte.
A questo si aggiunge un altro problema legato al numero di segnaletica che può stare su un palo e poi le segnaletiche delle specifiche aziende.
Siccome non voglio fare l’errore che fece uno dei miei predecessori, il quale lanciò la depalificazione della città e poi non se ne fece niente, proprio perché il tema è complicatissimo, noi stiamo preparando la delibera di indirizzo per redigere l’Abaco dell’Arredo Urbano, che Milano non ha mai avuto, e a cui intendiamo aggiungere una sperimentazione su un’area specifica della città che veda un riordino e un ridisegno sia dell’arredo urbano che dei pali.
Partiamo da un’area della città, costruiamo un modello per tentare un sistema organizzativo diverso della cartellonistica. Se troviamo un modello possiamo riprodurlo su tutta la città.
UF: Avete già individuato la zona sperimentale?
 
CR Sì, però la diremo ufficialmente in occasione della conferenza stampa.
UF: Anche i pali posizionati per indicare il sito Expo hanno suscitato qualche polemica
CR: Anche in questo caso ci sono alcune valutazioni. La prima è legata al numero dei pali che puoi mettere in base ai colori in una precisa organizzazione. Il secondo è che se hai tre cartelli su uno stesso palo non puoi aggiungere il quarto. Il terzo è che i tecnici hanno fatto una valutazione in termini di costi e benefici, e sicuramente risulta più economico piantare un nuovo palo che poi verrà rimosso
Per quanto riguarda la manutenzione della segnaletica, questo è sicuramente un punto debole del mio Assessorato, che abbiamo appena cercato di riorganizzare con uno staff con a capo un ingegnere; Qualche risultato si inizia a vedere, la segnaletica inizia a essere riparata con una certa continuità. Negli ultimi due mesi qualcosa di nuovo si è visto e ci stiamo lavorando.

UF: Cambiamo argomento, cerchiamo di vedere il futuro
 

CR: Nel futuro ci sono le elezioni.

Il disastro al Parco Baden-Powell

 

UF: Parliamo del futuro da qui alle elezioni
CR: Per il futuro da qui alle elezioni o hai già appaltato o c’è poco da fare perché i tempi tecnici sono piuttosto lunghi.
Comunque, il futuro immediato è l’Abaco dell’Arredo Urbano. Nelle prossime settimane ci sarà la delibera dei muri liberi: noi, insieme alle giornate di pulizia delle città, abbiamo identificato 67 località di muri dove chiunque voglia esercitarsi nella street art o voglia disegnare potrà farlo come e quando vorrà. Questi muri saranno contrassegnati da appositi cartelli; l’Amministrazione non condizionerà l’artista o il neofita che vuole imparare. Ci teniamo il diritto di censura di prassi riferito a frasi offensive o immagini oscene, ma per il resto sono muri liberi al 100%. Se da una parte chiediamo di non imbrattare, dall’altro mettiamo a disposizione spazi per poter esercitare la creatività.
E’ stato difficile partorire questa delibera perché bisogna chiedere l’autorizzazione ai privati, selezionare luoghi sicuri ecc.
Abbiamo fatto il bando di gara per la costruzione di nuove scuole. Abbiamo già in gara la Cassinis di Niguarda, che sarà la seconda scuola media in costruzione a Milano negli ultimi quarant’anni (la prima è stata Axum), la Viscontini, che faremo in legno muovendoci verso la bioedilizia. Nel piano delle opere pubbliche abbiamo già i progetti preliminari per altre due scuole in legno. Viscontini è già finanziata.
Andremo avanti con l’edilizia tradizionale per la scuola di Via delle Puglie perché non verrà demolita, i pilastri sono in ottimo stato.
Speriamo con questo bilancio di poter finanziare la costruzione di altre due o tre scuole.
UF: Ci sono dei lavori che non siete riusciti a terminare per EXPO e che sono stati rimandati a dopo
CR: Uno è la pista ciclabile di Porta Venezia, che arriva fino a San Babila e che è un appalto di MM. I tempi si sono allungati e per non avere Piazza San Babila interessata da lavori durante EXPO, anche in accordo con i commercianti, si è deciso di rimandare.
Sono in corso i lavori in Piazza Oberdan, mentre Piazza Missori è ultimata.
Ci saranno i lavori di risistemazione davanti alla chiesa del Lazzaretto.
Abbiamo poi un piano di riqualificazione di tutte le strade cittadine e siamo oltre metà. Avevamo lanciato 700 strade che sono diventate 756 grazie alle segnalazione dei cittadini.
Durante EXPO lavoriamo solo di notte, asfaltiamo le strade e andiamo avanti con i lavori. Tra luglio e agosto si implementerà il tutto.
L’investimento di riqualificazione di strade e marciapiedi deve essere generale per tutta la città.
Altro aspetto secondo me molto qualificante e importante è l’appalto già finanziato che stiamo per fare per riqualificare i cortili asfaltati delle case popolari che in alcuni casi sono invivibili.
Inoltre ci sarà un altro piano relativo a piazze che verranno riqualificate con il nuovo appalto di Piazze e Sagrati.

Piazza Missori
Piazza Gramsci

 

Largo Croce Rossa a Monte Napoleone

 

UF: Possiamo avere un’anticipazione relativa a queste piazze?
 
CR: Una è Piazza Grandi, con la riqualificazione del bunker. Contiamo per il prossimo 25 aprile di fare una iniziativa con le scuole per la fontana e per il bunker. La fontana nasce per nascondere il bunker, ha una storia che vogliamo raccontare per mantenere la memoria della guerra e farci ricordare quel che non dobbiamo fare.
Andremo a riqualificare un’altra serie di fontane e di impianti come quelli di piazza Gramsci che ha un manufatto non funzionante che è diventato luogo di degrado. La fontana verrà smantellata e il luogo riqualificato in accordo con il consiglio di zona.
In via Pascarella verrà realizzata una rotonda che i cittadini chiedono da molto tempo. Sembrano piccole cose che però sono molto importanti per la sicurezza dei cittadini.
UF: Parlando proprio delle rotonde: alla fine del tunnel di via Sammartini è stata realizzata una rotonda lastricata. Molti ci chiedono perché non sia stato messo un albero?
 
CR: Io sono stata nominata a marzo 2013 e ho trovato la rotonda così come la vedete. Ho dovuto scegliere se a due anni da EXPO rifare ciò che non mi piaceva o se fare ciò che non era stato fatto. Ho scelto la seconda ipotesi. La priorità è stata di sistemare ciò che non aveva alcuna sistemazione.
Su quella rotonda in particolare un’idea era di mettere un bel monumento.
UF: Dei monumenti presenti sul sito EXPO ne esiste qualcuno che verrà in città?
 
CR: Non ho ancora partecipato a discussioni relative ai monumenti del sito di EXPO, ma penso che tutto quello che si trova nel sito di Expo, che non è proprietà dei singoli Stati, possa essere riutilizzato; a partire dai cluster di legno che potrebbero diventare altro.
Tutto dipende anche da quel che verrà fatto sul sito di Expo
UF: Parlando di progetti a lunghissimo termine ci siamo sempre chiesti per quale motivo una volta che si interviene su un marciapiede invece di mettere il bitume non si utilizzino blocchi di cemento asportabili.
CR: Si tratta di un’analisi di costi
Quando mi sono insediata la cosa che più mi ha sorpreso è stata la scarsa manutenzione che la città aveva avuto fino a quel momento; era prioritario dare ordine a tutto e, secondariamente, pensare al cambio di materiali, abitudini e prassi.
Alcuni cambi di materiali li abbiamo realizzati. Ad esempio sulle buche stradali abbiamo un abbattimento degli interventi grazie al nuovo materiale che risolve definitivamente il problema. Il materiale precedente era a caldo, quello in uso generalizzato ora, invece, ha un’azione meccanica: più ci si passa sopra più si assesta. Questo ha portato a un crollo delle segnalazioni e delle buche da colmare.
Ora abbiamo un problema serio per il quale non abbiamo ancora una soluzione: abbiamo 80 strade con binari vetusti nel rapporto con la strada e l’asfalto, ma funzionali con il trasporto, che ammalorano rapidamente l’asfalto posato intorno. Stiamo sperimentando diversi tipi di materiale ma al momento non abbiamo ancora trovato una soluzione valida.
UF: In molte città estere intorno ai binari al posto dell’asfalto si usa il cemento
 
CR: Il cemento si rovina tanto quanto l’asfalto. La cosa migliore sarebbe di cambiare le traversine. In Piazzale Baracca questo è stato fatto e il problema è stato risolto, in via degli Imbriani dove non è stato possibile sostituire le traversine abbiamo asfaltato, nel maggio scorso, con un materiale che si è già ammalorato; stiamo facendo delle nuove sperimentazioni con un altro materiale, abbiamo provato anche con il cemento. Con la posa nuova ATM ha sperimentato un nuovo metodo di fissaggio

Abbiamo anche un problema con i binari in disuso perché se sotto c’è il ballast dobbiamo fare un appalto che preveda l’eliminazione di amianto, anche se è amianto naturale. E’ un intervento che ha una sua specificità.

Via Melzo e Malpighi
Largo Cairoli durante i lavori per la nuova ciclabile
UF: Parlando di marciapiedi: uno dei problemi annosi di Milano è la sosta sui marciapiedi. Avete un piano per dissuadere la sosta sul marciapiede
 
CR: Tornando al discorso pali, i dissuasori sono altri pali. Riempire la città di pali esteticamente non è il massimo. In via Sammartini lo abbiamo fatto per una questione di sicurezza: le macchine che occupavano il marciapiede diventavano riparo per i balordi che aggredivano i clienti dei locali. La sosta irregolare produceva attività pericolose per i cittadini.
L’idea che dobbiamo rassegnarci a una città piena di dissuasori non mi piace. Credo che dobbiamo trovare il giusto equilibrio tra spazi per la sosta e spazi per la pedonalità. Faccio l’esempio di via Eustachi: esiste una zona alberata dove magari si mettono anche le auto e uno spazio adeguato per il marciapiede. Devo fare in modo che quella sosta, che oggi è irregolare ma tollerata, diventi regolare trovando un giusto equilibrio, magari attrezzando l’area degli alberi in modo che non sia infastidita dal parcheggio; non penso che i milanesi si possano mettere le auto in tasca, devo immaginare spazi adeguati.
I milanesi non amano i parcheggi interrati. Dovremmo immaginare parcheggi interrati a rotazione che liberino lo spazio su strada. L’errore dei parcheggi interrati è che al momento sono box e non parcheggi a rotazione
La città è congestionata dalla presenza di auto, per questo immagino che i parcheggi a rotazione possano essere una soluzione.
Sicuramente ci vogliono idee e strumenti nuovi per liberare spazi
Dobbiamo superare la mentalità di ciascuno di noi e imparare a parcheggiare cento metri più in là in spazi qualificati.
UF: Visto che le risorse economiche non sono mai sufficienti, cosa ne pensa di iniziative di privati che riqualifichino vie o piazze?
 
CR: Noi con i privati abbiamo già riqualificato la Galleria, via Berchet, via Ugo Foscolo, via San Raffaele. La giunta è assolutamente disponibile per progetti di questo genere. Come facciamo adottare il verde, siamo favorevoli all’adozione di strade.
Credo poco al project financing così come è normato attualmente, non mi pare molto vantaggioso per la pubblica amministrazione. Però se un privato viene e mi propone di riqualificare a proprio carico un’area, se possibile lo aiutiamo molto volentieri.
UF: Piazza Croce Rossa, dove c’è il monumento a Pertini: ci sono dei lampioni fatti da Aldo Rossi che nascono per essere verdi con la capocchia in rame e dopo poco tempo sono stati ridipinti di grigio…anche i pali sono diventati grigi…
 
CR: E’ una segnalazione che assumo e me ne occuperò volentieri.
UF: I lampioni di fronte al Monumentale: sono stati tolti i lampioni storici per sostituirli con lampioni a LED 
CR: L’amministrazione ha scelto l’illuminazione a LED per i risparmi che consente sulla bolletta energetica. Riguardo al cambio dei lampioni del Monumentale, i soggetti da interpellare sono altri: M5 e l’Assessore Maran, che è responsabile dell’illuminazione, e che senz’altro vi risponderà.
Viale Beatrice D’Este
Via San Raffaele e il nuovo aspetto
Per l'utilizzo delle immagini scrivere a info@dodecaedrourbano.com

5 commenti su “Urbanfile intervista per voi l’Assessore ai Lavori Pubblici Carmela Rozza”

  1. Incredibile .Abbiamo più di TRENTAMILA edifici imbrattati e parla di muri liberi da dare ai graffitari.Nessun accenno a combattere il graffitismo selvaggio.Aveva promesso di far cancellare almeno scritte ingiuriose sui muri,di minaccia con due nuovi macchinari per il NUIR (detto durante un intervento di murale al liceo Carducci).Milano resta una città imbrattata e nessun interesse a ripulirla.Proteggere anzitutto i graffitari.

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  2. Cooncordo sui graffiti, è uno scempio che nessuna amministrazione può tollerare e questa invece non sta facendo quasi nulla lasciando alle associazioni di cittadini come Retake Milano e le altre l’onere (anche economico) di sistemare le cose.

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  3. Io avrei chiesto anche informazioni sulla sistemazione del piazzale antistante la stazione di Porta Genova che è spaventoso! In merito agli strumenti per contrastare i graffitari, credo che il comune non possa fare nulla visto che a livello governativo centrale non ci sono leggi che permettono di punire in modo serio chi imbratta. Anche se installi telecamere alla fine chi imbratta non paga abbastanza. Che senso ha continuare ad accanirsi contro il comune? Non penserete mica che con una giunta di destra sia diverso spero?

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  4. Scusa Danilo73 la pulizia di una città non è un fattore politico.Non c’entra una giunta di sinistra di centro di destra.Chi amministra una città deve garantire ai cittadini una città pulita come lo sono le civili città estere.Anche nei paesi ex comunisti la pulizia è garantita.Trovi un sistema .Al limite anche multare chi non pulisce casa (in certi stati esteri è così).

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  5. Dimenticavo.Prima che la nuova giunta “salisse al potere”il TAR aveva bloccato AMSA che puliva i muri anche di privati con soldi pubblici, a causa di una rimostranza di ditta concorrente.Il TAR aveva imposto al Comune di fare una gara.E’ arrivata la nuova giunta e non si fece nulla.Parlare di graffiti sui muri significa distogliere la gente dai veri problemii.

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