Visto l’enorme successo che sta riscuotendo la Darsena, con migliaia di visitatori a qualsiasi ora del giorno e della sera, ci chiediamo cosa succederebbe se venissero davvero riaperti i navigli interni, chiusi nei lontani anni Trenta del secolo scorso.
La Darsena fu un porto vero e proprio fino agli anni Settanta; poi diventò uno squallido parcheggio fino al 2000; quindi nacque il progetto di un parcheggio interrato, subito naufragato per via della burocrazia; infine tutto si fermò per un decennio. Adesso sembra che Milano si sia ricordata del suo passato di “città d’acqua” con più fiumi che l’attraversano – Olona, Vetra, Nirone, Seveso e Lambro -, seppur quasi tutti interrati. L’acqua è vita e piace molto ai milanesi. Quali sarebbero i possibili scenari di una Milano tornata al suo passato? Visitatori ovunque, movida notturna, nuove aree pedonali, Via Melchiorre Gioia con tanti nuovi locali aperti sotto il livello della strada, il laghetto di San Marco, Piazza Cavour e così via fino alla Conca dei Navigli. Milano si meriterebbe una rinascita sull’acqua.
Ecco qui di seguito una passeggiata virtuale che segue a ritroso il corso della cerchia dei Navigli fino alla Martesana.
Eccoci in Piazza della Vetra con vista sulla Basilica di San Lorenzo, com’è oggi e come apparirebbe:
Piazza Cavour, com’è oggi e come apparirebbe:
Il Naviglio a San Marco, pianta:
Via Melchiorre Gioia in vari punti, com’è oggi e come apparirebbe:
Credo che la riapertura possa avere senso solo nella zona di San Marco. Infatti è cambiato il contesto urbanistico e i nuovi edifici molto più alti delle antiche sciostre avrebbero bisogno di una maggiore distanza dal canale per apparire proporzionati. I progetti del rendering appaiono poi minimali, non una riproposta del vecchio ma nemmeno qualcosa di ricercato e particolare che arricchisca architettonicamente la città. C’è il rischio di un progetto a basso costo, povero e senza particolari spunti di originalità come purtroppo è la darsena.