Sul finire del Settecento le fortificazioni spagnole del Castello Sforzesco non servivano più; nel 1800 Napoleone ordinò gli ultimi abbattimenti e si creò un vuoto urbano adiacente al centro storico di Milano. Fu dunque necessario metter mano al riordino della zona, un “ventaglio” da ridisegnare che spaziava dalla Porta Tenaglia e il Borgo degli Ortolani sino a Porta Vercellina e Santa Maria delle Grazie.
L’architetto Luigi Canonica venne scelto per un progetto di ristrutturazione dell’area commissionatogli dalla Commissione di Pubblico Ornato, della quale egli era autorevole membro sin dalla costituzione. Vi era stata nel 1801 una prima proposta, quella dell’Antolini, che però era stata bocciata da Buonaparte perchè ritenuta troppo costosa. Così venne scelto il progetto del Canonica, che prevedeva al centro una grande piazza d’armi con edifici ad uso civico ai lati. Verso Porta Tenaglia il Canonica realizzò un enorme edificio civico per le feste, gli spettacoli e le celebrazioni. Disegnò un anfiteatro come richiamo alla tradizione imperiale romana, cui Napoleone si ispirava. Canonica disegnò ispirandosi al circo di Massenzio, situato fuori Roma sulla via Appia Antica.
L’edificio ha forma ellittica, con una lunghezza di 238 metri e una larghezza di 116 e poteva contenere fino a 30.000 spettatori, ovvero poco meno di un quarto dell’intera popolazione di Milano dell’epoca.
Particolare imponenza fu riservata alla realizzazione del pulvinare (loggia), il palco dove sedeva il monarca, oggi chiamata Palazzina Appiani, e alla porta principale posta a sud, realizzata come un arco di trionfo.
Per la costruzione furono impiegate le pietre ricavate dalla demolizione delle fortificazioni spagnole del Castello Sforzesco e gli avanzi del castello di Trezzo sull’Adda, cosicché la struttura venne realizzata interamente in pietra viva. Venne inaugurato, dopo soli due anni di lavori, il 17 dicembre 1807 con una grande naumachia, alla presenza di Napoleone.
Parte centrale dell’edificio dell’Arena è la Palazzina Appiani, pensata come loggia per le autorità e la famiglia imperiale francese. Sul lato parco la palazzina si presenta a due piani con una balconata e un portico molto simile alle ville progettate dal Piermarini, mentre sul lato dell’arena la palazzina si presenta con un loggiato di otto colonne corinzie in granito rosa e che ricorda molto la Roma imperiale. L’anello ellittico della platea è terminato alla maniera di una passeggiata alberata con balaustra che ricorda molto come erano stati trasformati i vecchi bastioni delle mura spagnole.
Arena civica, Pulvinare; un particolare del fregio monocromo che corre tutto attorno alla Sala al primo piano della cosiddetta Palazzina Appiani, dal nome del pittore Andrea Appiani.
Dal 2002 l’Arena Civica è stata dedicata a Gianni Brera, giornalista e scrittore italiano morto nel 1992.

Potrebbero aprirla al pubblico un po di più