Milano | Solari – La ciclabile malpensata

Ogni lavoro pubblico è criticabile, talvolta a torto e talvolta a ragione.

Il tratto di ciclabile di Via Stendhal in zona Solari, ad esempio, ha letteralmente eliminato un grande numero di parcheggi e il risultato è che gli automobilisti – incuranti delle possibili sanzioni – si sono appropriati del marciapiede largo e talvolta della ciclabile stessa.

Ecco il risultato, come si può vedere dalle foto.

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A noi non pare un lavoro ben pensato. La situazione odierna era prevedibile sin da prima che venisse realizzata la ciclabile.

La nostra opinione è che sarebbe bastato tagliare il marciapiede in due e fare la ciclabile sul marciapiede, per consentire il parcheggio lungo la carreggiata in modo normale.

Nota a margine: mentre cercavamo di scattare le foto che accompagnano questo post siamo stati insultati e inseguiti da un tizio (probabile autore di qualche parcheggio irregolare?).

Ciclabile_Via_Stendhal

Per l'utilizzo delle immagini scrivere a info@dodecaedrourbano.com

26 commenti su “Milano | Solari – La ciclabile malpensata”

  1. Non mi sembra che sul marciapiede ci fosse lo spazio necessario per pedoni e ciclisti garantendo la sicurezza di entrambi. Il fatto poi che chi ha scattato le foto sia stato inseguito la dice lunga sul livello di educazione media dell’automobilista milanese.La macchina sotto casa non è un diritto sancito dalla costituzione.

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  2. Purtroppo conosco bene quella zona e temo si tratti del peggior intervento fatto a Milano in tema di piste ciclabili (il che è tutto dire…).
    La soluzione prospettata nell’articolo non è fattibile per la presenza di numerosi dehor di bar e pizzerie. A me sembra assurdo ma nel tratto precedente sulla Via Stendhal la pista ciclabile fa addirittura una curva a gomito per “rispettare” il dehor e il risultato è quel che si vede.
    Personalmente sarei stato molto più coraggioso e creato una “vera” zona 30 con nuova pavimentazione che tenesse bassissima la velocità auto e quindi lasciato le bici circolare in sicurezza con le auto. Tra l’altro la ciclabile che si vede nella foto serve solo per percorrere la via contromano (anche se nessun ciclista l’ha mai capito) e si interrompe dopo poco per riprendere nell’altro senso….
    L’altro pezzo che grida vendetta è davanti al MUDEC (e credo sarebbe degno di un approfondimento specifico, li mettere qualche albero sarebbe stato logico giusto e umano)

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  3. Personalmente io trovo l’intervento dignitoso. Le ciclabili sono comode per poter andare in contromano, quella di via cola di Rienzo-via valparaiso consente di evitare il traffico di via solari. Il principale problema sono i troppi sensi unici di via sthendal, che rendono scomodo l’accesso carrabile a chi abita nella parte alta di via tortona e la ciclabile di via Mosè Loira che è decisamente inutile. Se avesse continuato oltre via foppa sarebbe stata importante per raggiungere la scuola media carlo porta, ma così non è. Comunque (anche perché la macchina di famiglia la teniamo in un parcheggio in affitto) penso che l’intervento abbia aumentato la mia qualità di vita. E la vivibilità della zona.

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    • Ma se ci sono le automobili parcheggiate sui marciapiedi!!! Non capisco dove sia la qualità migliorata. Concordo sul fatto che le ciclabili sono un toccasana, ma qui, in via Stendhal e via Mosè Loira secondo me sono state mal progettate.

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  4. Io che abito in Via bergognone avendo tolto il doppio senso si marcia in via sthedal mi ritrovo tutti i residenti e non che per andare verso nord usano via Berognone e quindi il traffico si è raddoppiato ora quelle vie con le piste ciclabili non le usa più nessun automobilista e quindi le piste ciclabili sono inutili visto che si vede una macchina ogni 15 minuti.
    Il traffico così è stato spostato nell’unica via che doveva essere tutelata perchè c’era la scuola.
    Insomma un itervento inutile.
    Io voterò chi ripristinerà il doppio senso di marcia in via sthendal con o senza piste ciclabil esclusivamente per ridurre il traffico in via Bergognone che da tutelare maggiormente rispetto a via sthedal.
    Il vostro intervento va benissimo se ripristina il doppio senso di marcia.
    In Veneto le piste ciclabili sono in carreggiata e sono la metà delle nostre.
    Noi le facciamo grandi il doppio e diciamo di usare solo in un senso e chiaramente tutti le usano nei due sensi vedi la pista ciclabile da parco solari a sant’ambrogio.
    Maran è un incompetente e poi metti un albero c…o

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  5. non proprio: dopo la tragica morte di Giacomo, ragazzino in bicicletta proiettato sotto un tram da un’auto in divieto di sosta, le istituzioni hanno fortunatamente dato voce ai più deboli, fidandosi però forse di qualche tecnico comunale incompetente o anche peggio…: invece di sistemare e regolarizzare via solari, dove la segnaletica viene ancora oggi completamente ignorata, ha pensato bene di intervenire su altre strade, con i risultati che si vedono….

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  6. Detto da ciclista, intervento da portare al congresso del “come non progettare una ciclabile”. Senza se e senza ma.

    Vi passo un paio di volte al mese, come peraltro avviene sulla parallela via Tortona, e non manco mai di innalzare un reverente pensiero all’incompetente progettista, meritevole di una edicola votiva lungo il percorso.

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  7. Ciao. Io non mi capacito di come in Italia il concetto di “zona promiscua” sia sempre associato a caos, disordine, azioni legali da parte di chi inciampa in un tombino mentre guarda un video su YouTube anziché davanti a se e da la colpa al comune per non aver installato un cartello. Marciapiedi larghi possono essere semplicemente utilizzati da tutti gli utenti deboli e anziché costosi e inutili interventi tipo questo potrebbero essere sostituiti da segnaletica orizzontale. Non sembra così difficile, eppure…

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  8. Frequento e apprezzo questo blog, e sono rimasto davvero stupito nel leggere il testo e soprattutto il titolo.
    E’ ovvio che qualunque intervento susciti controversie, ma mi pare che qui ci sia un po’ di pregiudizio.
    Queste piste sono state promosse e ideate in modo spontaneo da un gruppo di genitori della Carlo Porta dopo l’incidente a Giacomo Scalmani, con il supporto di associazioni ciclistiche e tecnici di alta professionalità, mentre il progetto definitivo è stato redatto dalle strutture tecniche del comune.
    Noi del gruppo promotore eravamo favorevoli a piste con doppio senso per le bici per il massimo livello di sicurezza dei ragazzi negli spostamenti casa-scuola. Il Comune ha preferito limitarle a un senso e attuare la condivisione dal momento che è stato istituita la zona 30.
    I parametri di sicurezza internazionali prescrivono che in caso di condivisione la carreggiata sia di larghezza limitata per scoraggiare la velocità eccessiva delle auto. Di conseguenza i marciapiedi sono stati allargati.
    Non è stato quindi un errore, ma la corretta conseguenza di una decisione legittima (anche se da noi non condivisa) di costruire i percorsi ciclabili a senso unico (contrario a quello delle auto).
    La sosta selvaggia sul marciapiedi non è condivisibile, ma posso immaginare il livello di decibel che si sarebbe alzato da parte dei residenti che considerano la possibilità di parcheggiare sotto casa un diritto costituzionalmente garantito e più importante del diritto alla salute e alla sicurezza.
    Queste piste sono non solo sono una testimonianza della possibilità per gruppi di cittadini spontanei e non affiliati politicamente di dare un contributo alla città, ma anche un presidio di sicurezza e libertà per i nostri figli che oggi possono spostarsi nel quartiere con meno pericoli e maggiore autonomia da genitori giustamente preoccupati

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    • per quanto mi riguarda nessun pregiudizio: anzi, credo che il coinvolgimento delle parti sia stato un virtuosismo assolutamente da replicare.
      Giustamente, da non residente, ho conosciuto e accolto il progetto “a cose fatte”; tuttavia mi sono stupito di una scelta per me imprevedibile rispetto ad una soluzione simile a quella citata qui sopra da Adriano, che ancora prima della tragedia, credo fosse già in qualche modo auspicata da tempo.
      Tuttavia, se ora anche nelle vie limitrofe vengono a galla alcuni problemi di un progetto che appare lacunoso, è naturale che sorgano alcuni dubbi in merito all’operato degli uffici comunali, che sembra abbiano preferito nascondere la polvere sotto il tappeto…..

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    • @Francesco Zaini
      Anche io come te sono residente nella zona e con questo intervento mi sono ritrovato sotto casa il doppio del flusso delle auto di fronte alla scuola in via Bergognone per l’eliminazione del doppio senso di marcia in via sthendal.
      E chiaro che voi avete tenuto conto del tragitto per arrivare alla scuola tra l’altro sottolineo che non viene raggiunta da nessuna pista ciclabile attualmente.
      Poi il comune doveva capire insieme a dei tecnici tutti gli spostamenti zonali con auto in bici e a piedi e a quel punto fare un intervento che andasse a cogliere i flussi delle auto in tutte la zona riducendone la velocità, invece ora in via sthendal via cola di rienzo e via valparaiso non passa nemmeno un auto convogliando tutto il traffico in via bergognone (dove ci sono due scuole la chiesa e l’esselunga), poi in più c’è da aggiungere che ci sono i cantieri della m4, insomma si poteva far pagare tutti i lavori e si potevano e dovevano fare meglio alla M4 invece si è deciso di fare una scelta politica per far vedere che tengono ai temi sociali e sono dalla parte del cittadino.Questa non è buona amministrazione, le cose devono essere fatte con visioni a 20 / 30 anni non per il solo mandato.
      Occasione sprecata.
      Comunque mi piacerebbe incontrarti per parlare di questi temi e capire come nascono questi idee nella nostra zona per dare anche io il mio contributo.
      Premetto che non uso l’auto e che uso sempre i mezzi pubblici.
      Andate a vedere in via padova e in via pallavicino esistono piste ciclabili sul marciapiede e nessuno è mai morto.

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      • Grazie Adriano del commento.
        Noi avevamo proposto una ciclabile sul marciapiede in Via Bergognone nel tratto Foppa-Solari per garantire la ciclabilità senza disfare il lavoro di sistemazione centrale che era stato fatto pochi anni prima, ma il Comune ce l’ha cassato. Onestamente bisogna dire però che raggiungere la scuola Bergognone in bici non è impossibile. C’è la ciclabile Valparaiso-Cola di Rienzo se di vuole evitare via Bergognone.
        Siamo inoltre in attesa di sapere cosa ha intenzione di fare il comune in Via Bergognone fra Solari e la ferrovia. La pista è stata rimandata in attesa di decisioni sul ponte ciclopedonale.
        Per contatti molto volentieri, puoi chiedere al gestore del blog, che ha il mio indirizzo email.

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  9. Visto che la situazione è quella che è, non starei a fare ulteriori (costosi) lavori: è sufficiente lasciare le piste ciclabili come sono e istallare palette dissuasori sui marciapiedi dove serve, ad evitare che le auto vi parcheggino sopra. Costo ridotto, tempi di intervento limitati e risultato soddisfacente. No?

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  10. Concordo con chi dice che sarebbe stato impossibile “tagliare” i marciapiedi, in quanto presenti troppi esercizi commerciali con tavolini all’esterno.

    Una nota a margine sul chi criticava il fatto che la pista ciclabile fosse utilizzata anche da chi andava nella direzione delle auto (per esempio su Cola di Rienzo verso parco Solari): un paio di volte sono andato in strada e non in ciclabile e sono stato insultato da autisti che mi dicevano che avevo la ciclabile e di non rompere anche per strada. Insomma, a questo punto preferisco fare il “contromano” sulla ciclabile che abbastanza larga per entrambi i sensi di marcia.

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    • Da una richiesta virtuosa di una minoranza di cittadini l’assessore e tecnici comunali hanno partorito il peggior progetto Area 30/ciclabili che si poteva ipotizzare, che sta creando disagi alla maggioranza dei residenti. I problemi già citati di canalizzazione del traffico e conseguente intasamento della via Bergognone dove c’è la maggior presenza di bambini (2 materne+ elementare+ oratorio), riduzione di oltre 300 parcheggi (su 1.000 disponibili) e scarsa sicurezza delle ciclabili sono stati più volte segnalati e discussi ma l’amministrazione in carica non ha mai ascoltato i Comitati di Residenti. Oggi scopriamo (fonte ufficio tecnico Comune) che anche in Italia è possibile la circolazione delle biciclette in contromano nelle Aree 30 dove vengono rispettati alcuni parametri, così come viene fatto in tutta Europa. Bene, nel quartiere Solari si sarebbe potuto risparmiare un sacco di soldi (costo ciclabili 1.600.000 € per 1,6 km totali di piste!!), evitato il taglio dei parcheggi (ndr per i benpensanti: è vero che la sosta non è un diritto costituzionale ma i residenti che DEVONO usare l’auto per lavoro dove possono metterle?? In zona molti condomini non hanno box e quelli disponibili costano 50.000 €.).
      Nell’ultimo incontro avuto con Maran (Assessore alla mobilità uscente) è stata confermata la non disponibilità a modifiche. Per sperare in modifiche miglioratrici bisogna sperare in un cambio di amministrazione! Maran è in staff con Sala, chi può lo EVITI!

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      • Siamo tutti d’accordo che chi non può fare a meno dell’auto abbia la possibilità di parcheggiare a distanze ragionevoli. Siamo tutti automobilisti oltre che ciclisti. Fra l’altro io penso che un’auto ferma e parcheggiata sia meglio di un’auto in movimento.
        Detto ciò, è una questione di priorità e di equilibrio. Anche portando il massimo di attenzione al problema, non è possibile garantire una ciclabilità in sicurezza in una città con la guida aggressiva come Milano, garantendo a tutti il posto macchina sotto casa, se non altro per motivi fisici.
        Quello che mi sembra confortante è che il parco macchine a Milano scende del 2% all’anno per vari motivi comunque legati alla libera scelta individuale delle persone, alcuni dei quali (come il car sharing) promossi da questa giunta. Ma non è un problema di colore politico e mi sembra non corretto impostarlo in questi termini. Il bike sharing e l’Ecopass sono stato attivati dalla giunta Moratti. C’è un’evoluzione nella direzione di una mobilità che rechi meno rischi alla sicurezza e meno danni all’ambiente e le giunte che guardano al futuro ne tengono conto. Le altre no.

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  11. Da non residente in zona e quindi al di fuori dei livori sul tema parcheggi: un buon proposito di partenza, realizzato nel modo peggiore possibile.

    Qualcuno in Comune e nel comitato sa che al Poli esiste un dipartimento di Architettura?

    Il top, a mio avviso, è la doppia scelta di una ciclabile a senso unico che, per di più, salta da un lato all’altro della strada. Roba difficile da spiegare anche a un marziano.

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    • Più difficile da spiegare che da fare.
      Se sei sulla pista in contromano e cambia il senso unico delle auto, devi proseguire dritto in condivisione, non devi prendere la ciclabile sul lato opposto. Detto ciò, essendo la prima volta che si applica questo principio in Italia, occorreva una comunicazione adeguata che non c’è stata.
      Questa è stato e forse è ancora un problema, ma non buttiamo il bambino con l’acqua sporca…

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  12. Quando mi è capitato di fare la strada in bici sono stato sulla carreggiata perchè la ciclabile era dall’atra parte della strada, assurdo ciclabile vuota e io sulla carreggiata delle auto…ahahaa…grande Maran.

    Poi quando devo andare a sant’ambrogio faccio la pista ciclabile contro mano (direzione centro) visto che è sempre stato così, probabilmente “Il genio” della mobilità sostenibile per giustificare l’idiozia delle piste ciclabili in zona tortona ha cancellato il doppio senso di marcia in tutte quelle ciclabili che lo consetivano da sempre ahaha…

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  13. La pista ciclabile a senso unico “al contrario”, che salta dal lato destro al lato sinistro della strada è talmente comprensibile per il povero ciclista, che lo stesso Consiglio di Zona 6 in Marzo ha votato una mozione dove chiede al Comune di mettere dei cartelli più chiari per i ciclisti.
    I ciclisti comunque continuano ad usare i marciapiedi di Via Solari, un po’ perché i negozi son tutti li e un po’ per non prendersi una insolazione (mai provato a percorrere Via Tortona in zona MUDEC d’estate?)

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  14. Ma perché togliere sempre spazio ai pedoni per fare le piste ciclabili? Nelle città moderne sono i parcheggi lo spazio sprecato. Le auto stanno ferme 22 ore al giorno, solo in Italia si consente loro di stare in strada con questa invadenza ossessiva e patologica.

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  15. Inutile dire che non è cambiato niente di niente e la zona è lo stesso schifo dell’anno scorso…

    L’unica cosa che han fatto è stato vietare tutta la zona a qualsiasi chiosco ambulante di street food durante tutto il periodo del Salone del Mobile (che francamente era il minimissimo dei problemi, anzi)

    Se un giorno avete modo di ripassarci a fare delle foto magari riuscite a dare la sveglia al Comune (il Municipio 6 invece, credo che risvegliarlo dal letargo sia Mission Impossible….)

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