Lo avevamo già inserito tra i cantieri infiniti o sospesi di Milano, visto che Lattuada 9 in zona Porta Romana è dal 2011 interessato da lavori. Invece, a sorpresa, eccolo quasi completato. Una palazzina di sette piani che a dire il vero incombe e proietta anche un’ombra sulla, da poco, rinnovata piscina Caimi (ma perché autorizzare una costruzione così alta a ridosso della piscina Comunale?).
Come avevamo già detto in un precedente articolo, l’edificio non è nulla di eccezionale. Di particolare ha un tetto aggettante che lo caratterizza, così come l’ultimo piano verso la strada, con il terrazzo ricavato da una grande nicchia.
Foto vinceItaly
LA brutta “aderenza” con la villetta confinante.
La vista dal lato della piscina Caimi
Per i curiosi, siamo andati su Streetview a vedere cosa c’era prima, fino al 2010 vi era una banale costruzione di due piani.
Odio lamentarmi, ma a me sembra che prima era meglio! Ora abbiamo un condominio che ricorda quelli abusivi sulle coste del Sud Italia… Hanno sistemato la piscina e qualcuno già si crede al mare ;-).
Certo che a veder certe cose penso che alcuni architetti e committenti andrebbero messi alla gogna in pubblica piazza!
Terribile, con i mega-balconi che tanto vanno di moda oggi, solo per aumentare le metrature ed i prezzi, di utilità zero e di impatto visivo discutibile. Alla larga, datemi un edificio liberty.
Purtroppo i balconi ormai sono necessari e fondamentali nella progettazione moderna perchè col clima sempre più caldo garantiscono ombreggiamento naturale in estate e di conseguenza un minor fabbisogno di raffreddamento artificiale. Ormai sono un dato di fatto da accettare. Ovviamente però c’è modo e modo di progettarli!
L’edificio precedente sarà stato anche banale, d’accordo, però almeno era un po’ più discreto. Questo ha un impatto sul contesto circostante francamente eccessivo. Sempre più dobbiamo dire “basta cemento” visto che ogni nuova ristrutturazione-costruzione sembra ispirarsi unicamente al motto “riempiamo il più possibile ogni buco della città”.
I balconi vanno bene e sono sacrosanti a Milano, adesso li fanno anche a Londra nei nuovi edifici (zona East end – Dalston Jct./ Sroeeditch etc..)
però questi sono propiro da
Albergo 2 stelle di Bellaria Marina (rimini)
Bho. Ma milanonon era la patria degli architetti e del design?
Grande stupore
Devo contraddire la tua introduzione (ove scrivi che il cantiere è quasi finito). Questo cantiere è fermo dal mese di Maggio 2015 (Maggio duemilaquindici). Da oltre 15 mesi giace in stato di completo abbandono e nulla è stato fatto per il proseguimento dei lavori. Qualcuno sul blog si è lamentato per l’eccessiva altezza: il problema è reale e forse anche peggio di quanto non sembri. Il progetto originalmente depositato era di cinque piani, come tra l’altro si evinceva dai primi manifesti pubblicitari. In seguito, dopo una delle tantissime interruzioni dei lavori (siamo a oltre sei anni dall’inizio degli scavi, un vero primato olimpico!) la struttura è stata portata ad 8, in totale dissonanza con l’altezza media degli edifici di Via Lattuada che vanno dai tre ai cinque piani. Si spera che le fondazioni possano reggere un incremento del 60% (!) rispetto alla struttura prevista all’origine. Il legno di recinzione è ormai fradicio e prossimo al collasso, l’interno è pieno di detriti scaricati dalle lavorazioni, non si vede anima viva (abito di fronte..) e apparentemente nulla lascia pensare ad una prossima ripresa dei lavori. Sull web, digitando Giuma srl si può scaricare un documento del Tribunale di Milano che dischiude molte informazioni sullo stato di “decozione finanziaria” dei costruttori. Francamente, dopo anni di polvere e rumori, in zona si spera che qualcuno prenda una qualche decisione e che il cantiere si concluda (o si demolisca) nell’interesse dei Cittadini!
Ma può essere che non avevano i permessi per gli 8 piani?
Mi sembra assurdo.
Certo che soprattutto i palazzi vicini subiscono un danno da un palazzo così alto.
Di certo, avendo assistito, giorno dopo giorno, all’evoluzione del cantiere, ti posso assicurare che durante la costruzione delle prime parti dell’edificio i disegni pubblicati sia sul cantiere stesso (poi strappati…) sia sula prima versione del loro sito web (pagine in seguito rimosse…) rappresentavano un edificio di cinque piani, che terminava, tanto per chiarire, con una terrazza-tetto orizzontale all’altezza dello sbalzo destro dell’edificio, visto di fronte. Ti posso garantire che, abitandoci davanti, l’effetto di incombenza è davvero pesante. Se abbiano chiesto il condono in corso d’opera proprio non lo so. A Milano esiste un ufficio preposto a dare al pubblico tutte le informazioni sui cantieri, creso si trovi in Via Bernina al 12.