La famosa circonvalla di Milano, la circonvallazione della filovia 90/91 è frequentatissima sia di giorno che di notte. Già negli anni Ottanta venne creata la corsia preferenziale al centro dei viali che formano l’anello viario fissato nel 1884 dal primo piano regolatore di Milano (il Piano Beruto). Un pezzo alla volta e presto (speriamo) l’anello della preferenziale sarà completato. Ogni appalto fatto nel corso dei decenni, ha prodotto la propria impronta di arredo urbano. La prima parte è stata realizzata nella parte a nord del tracciato, viale Pergolesi, Tonale, Sondrio e Stelvio.
Così via fino agli ultimi pezzi. La nostra segnalazione si sofferma sulla situazione di molte fermate lungo il percorso. Abbiamo notato come, spesso, le fermate siano terribilmente piccole e spesso impraticabili, specie per chi ha difficoltà deambulatorie e per chi ha una carrozzina. Ad esempio lungo il percorso da via Pergolesisino a viale Stelvio le fermate sono veramente piccole e hanno, spesso, buche per le piante (una volta dei prunus) ora seccate o estirpate ma che ancora sono presenti. In alcune fermate le buche per le piante sono state chiuse con sampietrini o con del brutto cemento, in altri casi sono lasciate in modo sterrato. Il problema c’è anche quando ci sono le piante, dove il marciapiede è così stretto che si è obbligati a passare in modo acrobatico su radici o fronde. Ci fossero almeno le griglie in ghisa a mettere al sicuro radici e pedoni, ma tranne in pochissimi casi, l’alloggiamento delle piante è nudo e pericoloso.
Pericoloso come in Viale Nazario Sauro, dove gli alberi, in questo caso molto più grandi, rendono impraticabile il passaggio a piedi e men che meno con un passeggino, come si può vedere da un’immagine immortalata da Streetview, dove i pedoni sono costretti a camminare per strada.
La situazione migliora (forse i viali sono più larghi?) nella parte sud-ovest, dove le fermate sono più ampie e ben protette da una ringhiera metallica.
Questo è come dovrebbero essere protette le piante in una città attenta e moderna.
Giustissimo!
Trovo incredibile l’assenza delle ringhiere di protezione in fermate cruciali come Gioia, Ponte Seveso, Caiazzo. In tutte negli ultimi anni si sono verificati incidenti MORTALI per attraversamenti spericolati.
Cosa aspettano?…
l’impressione personale è che tutta la rete di superficie sia in stato di abbandono, non si interessa a migliorarla, ne in fatto di velocità ne in fatto di sicurezza alle fermate, pur che nei mesi scorsi una sentenza del Tribunale imponesse di mettere a norma le fermate ATM. Le uniche fermate recentemente fatte a norma sono quelle realizzate per le deviazioni per i cantieri M4, fermate provvisorie che poi verranno dismesse e restituito lo spazio alle auto.
Rendere già dagli anni passati la rete di superficie efficiente in maniera seria, sicurezza, corsie riservate e semafori asserviti avrebbe probabilmente reso inutili le realizzazioni di M4 e M5, ma avrebbe dato fastidio al giro delle automobiline.
La proposta fatta in campagna elettorale di finire il percorso protetto e riqualificare la linea come fosse una specie d metro leggero (con fermate con accesso controllato a chi ha il biglietto ad esempio) andrebbe ripresa – anche se chi l’ha fatta non ha poi vinto.
Credo che rendere decorosa la 90/91 costerebbe una frazione di quanto costa una nuova linea di metrò e l’utilità sarebbe altissima.
Tra l’altro mi son sempre chiesto perché la preferenziale debba essere così larga per trovarci dentro di tutto, dallo scooterone, alla supermoto, alle auto private di decine di categorie autorizzate, motorini, quadricicli, taxi, pullman, auto blu di Uber.
Secondo me avrebbe più senso un bel tram moderno e veloce (=non il Sirietto o simili ciofeche) e basta. Magari con l’erba sui binari se si può.
Vogliamo poi parlare della poca attenzione ai mezzi delle linee citate nell’articolo?
Dieci minuti fa ho visto una donna scesa dalla 90 in via Tonale mancata per un soffio da un’auto. Io lancerei una petizione per chiedere le ringhiere metalliche almeno in queste fermate a rischio
Come sempre, ottimo servizio.
Un suggerimento: riproponilo documentando una “bella” giornata di pioggia, quando le pozzanghere la fanno da padrone, con particolare riguardo alle zone Cassala e Liguria. Ma credo che anche lungo il resto della circonvallazione ci possano essere altre situazioni “divertenti”.
A parte che è una grossa mancanza di riguardo avere eliminato gli alberi proprio nelle banchine di fermata, dove piú serve l’ombra per i passeggeri in attesa quando c’è il sole intenso, vista la grande disomogeneità delle sistemazioni, per cui ovunque regna trascuratezza e disordine, tra verde e arredo urbano scoordinato, come d’abitudine un’incapacità e disattenzione di Milano, oltretutto senza nemmeno ottenere la sicurezza per i pedoni, io sinceramente non vedo il frutto di grandi riflessioni, mi sembra solo che si siano prese decisioni sul momento di volta in volta, senza una visione d’insieme, con i risultati penosi che tutti vediamo.
Non si capisce poi perché in uno stallo d’impianto quadrato siano stati utilizzati elementi grigliati di forma circolare (posati male, interrati anziché sospesi sopra il terreno o già sconnessi) e che utilità e senso possano avere, lasciando scoperti buona parte degli angoli, senza ottenere la complanarità della pavimentazione necessaria per permettere il calpestio in sicurezza da parte dei passeggeri alla fermata, anzi costituendo un rischio d’inciampo, e senza contribuire in nessun modo a impedire il compattamento del terreno.
Sembra un lavoro fatto tanto per dire che è stata messa una protezione del terreno attorno alle piante…