Milano | Duomo – Via Mazzini, quando il degrado è in centro

A volte si cerca il degrado in periferia, ma spesso è in piano centro e neanche ce ne accorgiamo. E’ il caso di via Mazzini, arteria realizzata assieme alla trasformazione urbanistica attuata per piazza del Duomo negli anni tra il 1865 e il 1873 secondo il progetto dell’architetto Giuseppe Mengoni.

Il tratto iniziale, verso piazza Duomo

Via Mazzini collega piazza del Duomo con Piazza Missori. Pur essendo una via centrale è come se fosse da sempre un po’ defilata. Qui i negozi sono sempre stati un po’ ‘nascosti’ e non certo attrattivi. Da qualche anno (noi l’avevamo già segnalato nel 2013) gli esercizi chiudono e non aprono più. L’effetto è particolarmente percepibile soprattutto nella parte terminale, verso piazza Missori. Ad esempio il palazzo al numero 18 è apparentemente abbandonato da diversi anni e i negozi sono completamente vuoti e abbandonati. Forse è in attesa di essere venduto o l’immobiliare ha in progetto di partire con una riqualificazione, ma a guardar bene non ne si comprende il destino. Stessa cosa per il palazzo di fronte, con ingresso su via Maurizio Gonzaga 6, dove ha sede la Direzione Regionale INPS, dove gli esercizi sono da lungo tempo vuoti e vacanti.

Unico punto dove il commercio pare stia portando nuovi negozi e bar è il tratto iniziale, verso piazza del Duomo, dove recentemente hanno aperto locali per la ristorazione.

Che dire poi della bella idea di istallare un parcheggio per motorini proprio davanti al bellissimo e antichissimo sacello di San Satiro, del IX Secolo; poco importa se è uno dei più antichi edifici di Milano ancora esistenti.

 

Non aiuta a nascondere l’aspetto decadente il vedere che i palazzoni razionalisti sul lato dispari sono sporchi e bisognosi di un restauro, oltre ad avere due vie cieche utilizzate come parcheggio o semplicemente inutilizzate e spoglie. Noi abbiamo provato a fare un fotomontaggio cercando di trasformare questi piccoli cortili aperti sulla via Mazzini come dei piccoli giardini per gli astanti che magari all’ora di pranzo possono fermarsi e sostare all’ombra in mezzo a delle piante.

 

 

Per l'utilizzo delle immagini scrivere a info@dodecaedrourbano.com

13 commenti su “Milano | Duomo – Via Mazzini, quando il degrado è in centro”

  1. Da che mi ricordo (vado per i cinquanta) via mazzini è sempre stata così, sciatta sporca trasandata e malandata ,figlia di un Dio minore.
    L’addio progressivo delle poche luci delle attività l’ha relegata nel buio e nel senso di chiusura rispetto le altre vie circostanti, altro che un’imbiancata ci vorrebbe.
    L’affronto peggiore d’accordo con voi è l’atteggiamento nei confronti di santa maria presso san satiro, fratello di s.ambrogio e luogo di incommensurabile pregio artistico storico artistico.

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  2. Ooo sacrosanto articolo che aspettavo da tempo.

    Mi sa però che se qui non ci piazzano 2 palme non frega niente a nessuno.
    Non si indigna nessuno…

    Ps.
    Per esser propositivo la parte terminale verso via Missouri dovrebbe far aprire altri locali di ristorazione in modo da trasformarsi nella food street del Duomo.
    Allora anche la,riqualificazione sarebbe fatta.

    E poi allargare al max i marciapiedi creando un nuovo collegamento Missouri Duomo pedonale all’altezza

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    • il problema mi sa che è proprio questo, in buona parte.
      marciapiedi stretti e via-vai eccessivo di tram (che il comune con un po’ di intelligenza avrebbe dovuto arginare).
      e poi dovrebbero incentivare i negozi o fare qualcosa di mirato: non ha senso una via così centrale e così trascurata, in primis dal comune..

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  3. Mancano solo le auto sui marciapiedi e abbiamo tutto il campionario del disordine cittadino.

    Credo che non occorrano grandi rivoluzioni. I marciapiedi si possono ancora un po’ allargare e pavimentandoli disgnitosamente avremmo già risolto almeno metà del disordine, con relativo aumento di interesse da parte dei privati.

    Dietro S.Satiro ci vuole un albero, ne più, ne meno.

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  4. Sarebbe bello essere drastici: comperare l’ex convento dei Barnabiti di Piazza Missori (che altro non è che un pensionato universitario che cade un po’ a pezzi…), ristrutturarlo e farci qualcosa di attraente.
    Aprire il collegamento pedonale tra Piazza Missori e Via Torino /Piazza Sant’Alessandro (via Lupetta credo si chiami, adesso è privata e chiusa blindata) e riempirlo di alberi e verde – magari chiamandolo “Giardino Parigi” visto che doveva diventare Via Parigi secondo il piano del 53
    Ristrutturare Piazza San’Alessandro sfrattando gli scooter, rifacendo la pavimentazione e l’illuminazione e mettendo tavolini per bar (è forse la piazza più bella di Milano…)

    Chiudiamo al traffico privato Via Albricci e facciamo un lungo asse verde attrezzato a giardino (che si congiunge a Via Torino/Sant’Alessandro passando dal cortile del suddetto pensionato fatiscente)

    A quel punto per Via Mazzini basta rifare i marciapiedi, pulire i muri, se possibile togliere il pavè a favore delle bici e la via risorge da sola… 🙂

    (C’è solo il problema di chi paga)

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  5. Mi è capitato oggi di passare per via Orefici per andare in piazza Pio XI e ho pensato la stessa cosa di quella via… è tenuta proprio male, e pensare che tecnicamente è la prosecuzione di via Dante

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  6. Bej progetti che avete.
    Speriamo qualcuno li metta in opera.

    Abbellire il,tratto di strada renderebbe appetibile ai privati la ristrutturazione degli immobili.

    A questo punto spero percassi compri la via.

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  7. Bisogna trovare un coraggioso progetto che porti un ancora commerciale che faccia ripartire la via . Solo imprenditori lungimiranti con l aiuto dell amministrazione comunale potrebbero cambiare faccia a quella tristissima via .personalmente trovo anche il via e vai di tram molto ingombrante e fastidioso che sostituirei con i pullman meglio se elettrici

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    • Quando avrete sostituito i tram con i pullmann purtroppo ve ne pentirete amaramenre.
      E chiederete con i chiodi negli occhi il ritorno del tram.
      Speriamo non capiti mai.

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  8. Forse sarebbe ora che il Comune ripensasse l’assetto urbanistico del centro. Mazzini, Meravigli e Broletto potrebbero essere vie di qualità se uscissero dal ruolo di “corridoi di traffico” assegnato loro nel dopoguerra.
    Ciò non vuol dire abolire i tram, ma trovare un equilibrio diverso – e permettetemi più moderno – alla rete di trasporto pubblico, in gran parte fotocopia di quella prebellica nonostante al costruzione di quattro linee di metropolitana in 50 anni…
    Monaco, Copenaghen, Francoforte hanno da tempo abolito i corridoi passanti e integrato la mobilità pubblica. A Milano, con la casuale eccezione dell’asse Dante-Vittorio Emanuele, nato per coincidenza, tutto ciò non è stato fatto. E il degrado di via mazzini, non approfondisco su Meravigli e Broletto, è il punto d’arrivo di questa inerzia urbanistica. Sembra un paradosso, ma anche queste sono periferie!

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