Milano | Porta Volta – Demolizioni e altro ancora dal cantiere Feltrinelli

Demolito completamente il distributore di benzina che si trovava tra viale Montello e i Bastioni di Porta Volta. Rimosso per poter consentire il procedere del progetto più ampio e in parte già realizzato di Fondazione Giangiacomo Feltrinelli.

Per chi non fosse informato, il progetto di Herzon & de Meuron per la Fondazione Feltrinelli prevede che, oltre alla lunga “serra” di viale Pasubio, già ultimata, anche nel piccolo appezzamento di proprietà del Comune di Milano, dove si trovava il distributore di benzina, venga realizzato un mini palazzo ad uso comunitario, identico a quello già costruito, di modo da essere simmetrico con i due caselli antichi della porta Volta.

Con non pochi problemi il Comune ha cercato di sfrattare il benzinaio diverse volte, fatto che finalmente si è concluso nei mesi scorsi.

(Qui un po’ di storia e impressioni nostre)

Alla rimozione, come si poteva immaginare, visto che in questo luogo si trovavano le mura dei bastioni costruiti durante l’epoca spagnola, sono comparsi i resti storici. Infatti sotto il manto stradale e sotto le tettoie del distributore sono comparsi i resti delle mura.

Ora staremo a vedere come i costruttori risolveranno quest’ennesimo problema. Nel frattempo proseguono i lavori di bonifica anche lungo viale Crispi.

Sempre in zona, e legato in un certo senso al cantiere Feltrinelli, sono in corso i lavori di riqualificazione e sistemazione del giardinetto condiviso del quartiere, posto tra il viale dei Bastioni di Porta Volta e viale Montello, chiamato Giardino in Tranito. Nuova recinzione e nuove piantumazioni, con eliminazione di alberi ammalorati o secchi.

Per l'utilizzo delle immagini scrivere a info@dodecaedrourbano.com

10 commenti su “Milano | Porta Volta – Demolizioni e altro ancora dal cantiere Feltrinelli”

  1. Resta da capire il senso di mantenere un triste parchetto che affaccia su un grigio muro cieco quando siamo a due passi da parco Sempione e dal futuro parco dietro la Feltrinelli. Sarebbe stato bello allargare l’edificio in progetto fino ai palazzi della via, per ricostruire l’isolato.

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  2. forse, ma visto che il giardinetto è dedicato alla memoria di Lea Garofalo che ha dato la sua vita per combattere la ‘ndrangheta che proprio in via montello di fronte al giardino aveva un fortino (e tutti lo sapevano), io lo terrei anzi lo ingloberei come parte dell’opera architettonica insieme al glicine centenario.

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    • vero, però si può ricordarne la memoria con una targa o un monumento nel medesimo luogo. quel ritaglio di verde non mi pare particolarmente legato alle vicende se non per l’appunto, per la sua localizzazione.

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    • Si, bravissimo.
      È la soluzione migliore e più bella.
      Un giardino segreto in piena città poi è ciò di più post contemporaneo che si possa avere.
      Ne giova l’intero quartiere se verrà rimesso a posto.
      Un’oasi di pace in pieno caos.
      Giardino japponese ,curiosità turistica e varietà di ambienti per la città.

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  3. Evviva un altro pezzo di Milano sottratto alle auto e ridato alla città. Sono ancora tanti i distributori in zone di pregio, sarebbe bello fare un piano per dismetterli tutti

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    • Concordo pienamente. Milano soffoca di auto. Bisogna ridare alla città lo spazio comune. Piazza Gae Aulenti funziona così bene perchè è assolutamente priva di macchine!

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      • E non solo Gae Aulenti, non sei passato in Piazzetta Beccaria? E’ completamente rinata. Prima ero un parcheggio di auto e motorini, ora è una specie di piccola Piazza Scala. Mi chiedo sempre: è eticamente giusto buttare via spazio preziosissimo regalandolo a chi deve parcheggiare la sua scatola a 4 ruote, o non è meglio offrirlo a tutta la città, ai turisti che portano ricchezza, ai bar che possono mettere tavolini fuori e creare lavoro, alle bici che non inquinano?

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        • Piazza Beccaria è stata pedonalizzata nel lontano 2011, ma faceva schifo lo stesso prima della recente risistemazione.

          Questo per dire che il nemico da combattere per riprenderci la città non sono necessariamente le “scatole a 4 ruote”, ma la sciatteria, il disordine, il non curato, il menefreghismo per il bello.

          A mio parere, se facciamo belle ed efficienti le Città (quante linee di metrò e passante e parcheggi ci sono sotto Piazza Gae Aulenti?), le auto spariranno in modo naturale.

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