La luce cambia la prospettiva di ciò che vediamo, così come fare luce sul futuro dei pazienti significa cambiarne le prospettive di salute e di qualità di vita, andando ad “illuminare” anche gli aspetti finora meno indagati dell’artrite psoriasica e dell’impatto che quest’ultima può avere sulla loro quotidianità e su quella dei loro cari. È con tale intento che Celgene Italia lancia l’iniziativa di sensibilizzazione “Light On Psoriatic Arthritis” che coinvolge la cittadinanza attraverso un social contest che permette di attivare proposte per la riqualificazione luminosa di luoghi pubblici o di pubblica utilità (piazze, monumenti, vie), fino alla scelta di una proposta che diventerà oggetto di un vero e proprio intervento di valorizzazione luminosa.
L’intervento selezionato sarà annunciato entro la fine del 2017 e inaugurato nel 2018. Qui il sito con le info per partecipare.
Non credo sia necessario vestire di effetti di luce particolari la città storica, salvo dove una coreografia luminosa potrebbe fare davvero la differenza , e cioé solo in luoghi solo pedonali, senza negozi e auto (perchè interferirebbero con l’illuminazione) – cha a Milano scarseggiano. Piuttosto, se davvero si volesse fare lo sforzo di usare la luce per migliorare Milano in quanto città, mi concentrerei 100% sui non luoghi. Uno su tutti: la Metropolitana! Se le stazioni della metro avessero un vestito luminoso d’autore, la vita (estetica) di ogni milanese cambierebbe radicalmente! Non dico sia inutile aumentare la luce in alcuni punti della città, dico solo che l’ombra – o penobra – nella parte antica della città deve essere protetta e difesa fino alla morte! Credo che alla città servirebbe progettare i luoghi bui non quelli luminosi. E Illuminerei meglio le periferie soprattutto. Ma per ragioni di sicurezza!
a me piacerebbe avere le vetrate del duomo illuminate (da dentro) tutte le sere.
Confermo: minimo sforzo, massima resa…. eppure non capisco perché, al momento, non se ne è ancora fatto niente.