Milano | Scali Ferroviari – Firmato il nuovo accordo

Oggi, a distanza di un anno e mezzo dalla mancata approvazione al Consiglio Comunale della precedente intesa, è stato firmato l’accordo per il più grande piano di rigenerazione urbana che riguarderà la città di Milano nei prossimi anni: quello che sussiste sulle aree degli Scali Ferroviari dismessi.

Il progetto, siglato dal Comune di Milano, Regione Lombardia, Ferrovie dello Stato Italiane con Rete Ferroviaria Italiana e FS Sistemi Urbani, e Savills Investment Management Sgr (proprietaria di una porzione di area all’interno dello scalo Farini), prevede oltre il 65% delle superfici destinato a verde, pari a 675 mila metri quadri, il 30% delle nuove residenze destinate a edilizia convenzionata e a social housing, infine sono previsti quasi 100 milioni di euro investiti per gli interventi sulla Circle Line ferroviaria, l’utilizzo delle infrastrutture ferroviarie urbane per il trasporto pubblico urbano e suburbano con la costruzione di nuove stazioni sull’attuale cintura di binari.

Il nuovo accordo recepisce le richieste indicate lo scorso novembre dal Consiglio Comunale e le istanze emerse durante il lungo percorso di partecipazione e dibattito pubblico che ha visto il coinvolgimento di oltre 60mila persone. Come già previsto dal vecchio accordo, gli scali dovranno avere almeno il 50% delle aree a parco, ma, in più, saranno anche realizzati dei percorsi ecologici lungo il rilevato ferroviario. Allo Scao Farini saranno 300.000 i m² di verde previsti, allo Scalo Roma 90.000 (con la creazione di un’oasi naturalistica), mentre a San Cristoforo saranno addirittura 140.000 su una superficie totale di 158.276 m².

Circle Line

Nei prossimi dieci anni Ferrovie dello Stato Italiane vuole investire circa 1 miliardo di euro sul nodo ferroviario milanese. Legati all’Accordo di Programma vi sono 97 milioni di euro di investimenti finalizzati alla costruzione e all’ammodernamento delle stazioni lungo la Circle Line. Oltre ai 50 milioni generati dalle plusvalenze che si avranno a seguito dell’alienazione delle aree, infatti, 22 milioni andranno a finanziare le nuove stazioni di Tibaldi e Romana, 5 milioni integreranno gli investimenti per migliorare l’accessibilità della stazione di Greco Pirelli, 20 milioni saranno destinati alla nuova stazione di Dergano (previo studio di fattibilità) o, in alternativa, ad un altro intervento sulla linea. I 50 milioni, garantiti da FS anche qualora le plusvalenze risultassero inferiori, consentiranno di finanziare lo studio di fattibilità per lo sviluppo della cintura nord della Circle Line che confermerà l’esatta collocazione delle nuove stazioni, costruire la nuova stazione di Stephenson e realizzare i necessari adeguamenti per le stazioni di San Cristoforo, Greco-Pirelli e Romolo. Il 50% delle plusvalenze che potranno aversi oltre i 50 milioni già citati, inoltre, andranno a finanziare ulteriori interventi sul nodo ferroviario milanese.


Raggiunto nuovamente l’accordo tra i soggetti interessati, speriamo si dia veramente il via a un progetto di ricucitura e valorizzazione territoriale che sarà di importanza strategica per la città del futuro, se applicato con intelligenza e con una visione. L’Amministrazione attuale si è spesa molto su questo progetto, come dimostrano i numerosi articoli che abbiamo pubblicato nei mesi scorsi. Adesso Consiglio Regionale e Consiglio Comunale devono ratificare l’accordo per completare l’iter.

Lo facciano il prima possibile: non vogliamo avere brutte sorprese, questa volta.

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10 commenti su “Milano | Scali Ferroviari – Firmato il nuovo accordo”

  1. Ottimo, speriamo sia la volta buona e venga approvato!

    Personalmente mi spiace solo per la Circle Line che perde due fermate, Zama e Canottieri, che ci sono ancora nel vostro schema coi pallini rossi, ma son scomparse dai documenti ufficiali.

    Sapete perchè?

    Canottieri era perfetta per servire la zona Tortona e Navigli mentre Zama avrebbe interconnesso la S9 con tutte le altre linee del passante (a Forlanini ne passano solo due) oltre ad intercettare il traffico in entrata dalla Paullese (se finiranno mai i tunnel da Santa Giulia)

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  2. Ma quindi al netto di tutte le opere che faranno i privati e FS (quindi tutto questo progetto è già pagato, compresi parchi, girdini, vilai, case, stazioni, treni, linee, etc), dico al NETTO di tutto il progetto relaizzato,
    il comune di Milano dovrebbe incassare dei MILIONI di euro in PIU’?

    Cioè i soldi che incassa non sono vincolati a fare questo piano e quindi potrà spenderli per l’arredo urbano, i navigli, le pedonalizzazioni , etc etc?

    Ho capito bene?
    Salut!

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    • Il Comune ha diritto alla metà della differenza tra il valore a bilancio FS dei terreni e quanto FS incasserà dalla loro vendita detratti i 50 milioni garantiti (per la circle line).

      Quindi bisogna capire: 1) a quanto sono iscritti a bilancio FS i terreni (un dato che non ho mai letto da nessuna parte e sembra il terzo segreto di Fatima) 2) Cosa ne faranno dei soldi (nell’articolo dicono genericamente “altri interventi ferroviari sul nodo di Milano” che vuol dire tutto e niente – al limite anche la semplice manutenzione ordinaria…)

      Vedremo in futuro, certo che avrei preferito che l’accordo vincolasse chiaramente le plusvalenze all’arredo urbano o altre cose utili, non vorrei finisse tutto nel “calderone”

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      • Graaie.
        Ecco ma quello che volevo capire è se queste plusvalenze sono vincolate a essere spese negli scali oppure vanno nel bilancio comunale con il quale si possono fare anche altre cose..

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  3. È assolutamente necessario che si accelera sulla Circle Line e che si migliorano le connessioni con la Lombardia/Brianza. Per esempio la S9 Albairate – Saronno.

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  4. Sebbene non collegabile (data la distanza) con M1, avrei visto bene anche una fermata sopra viale Monza.
    Mi sarebbe piaciuta anche una fermata Ortica, ma forse è fin troppo vicina a Forlanini (certo, chi prende S9 quella “fermata” la fa 1 volta su 2 già ora dato che ci si ferma quasi sempre in ingresso a Lambrate 🙂 )

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