Articolo prodotto per Urbanfile e Affari Italiani Milano
Articolo di Francesco Ernst Lupic
“Appunti di rigenerazione urbana” è un omaggio alla città di Milano, un libero contributo alla riqualificazione delle sue periferie.
Il progetto è dedicato a via Padova, un tracciato lungo circa quattro chilometri (Loreto, Turro, Cimiano, Crescenzago) che incorpora vissuti multietnici, spazi storici, luoghi per il culto, piccoli realtà commerciali e supermercati, esperienze particolari, realtà dell’associazionismo, locali di ritrovo, il Naviglio della Martesana, edifici degradati e ambiti accoglienti.
Una strada che da piazzale Loreto conduce oltre la periferia, verso l’esterno del territorio urbano.
La proposta di riqualificazione dell’asse di via Padova -rivolta ai cittadini, alle associazioni, alle realtà di via Padova e all’amministrazione comunale- si fonda sull’idea di prevedere micro-interventi mirati concentrati in una serie di nodi che caratterizzano il tracciato.
Le soluzioni sono studiate per rendere gli spazi più accoglienti e più sicuri per gli abitanti e per la mobilità dolce, senza negare il transito agli autoveicoli e ai mezzi pubblici. Il progetto prende in considerazioni unicamente lo spazio pubblico della strada, dei marciapiedi e delle aree di risulta generate dall’incrocio di strade e dalla struttura della viabilità.
Lungo l’asse sono stati individuati diversi punti di interesse che costituiscono la base dello studio; il progetto ha approfondito quattro zone campione che, pur riconducendo a situazioni specifiche, sono rappresentative dell’intero tracciato.
I quattro nodi analizzati sono riferiti a tratti diversi di via Padova:
via Padova – via Chavez – via Fanfulla da Lodi –
via Padova – via Cambini – via Cavezzali –
via Padova -via Mamiani – via Anacreonte –
via Padova – via Don Luigi Orione.
I punti cardine del lavoro si basano su alcuni elementi semplici che costituiscono l’ossatura dell’idea:
– trasformare l’asse urbano in una strada di quartiere e non più in un’asse di penetrazione urbana
– inserire essenze vegetali di vario tipo (alberi a medio fusto, arbusti sempreverdi o da fiore) lungo tutto l’asse stradale e nelle aree di risulta
– riqualificare i marciapiedi e le aree contigue con pavimentazioni colorate, sedute e illuminazione
– riorganizzare e mantenere i parcheggi
– realizzare attraversamenti pedonali sicuri – inserire, ove possibile, una pista ciclabile.
L’iter successivo di progetto potrà essere condiviso con i cittadini, le associazioni e le realtà sociali e culturali del quartiere attraverso un percorso di partecipazione che potrà calibrare le scelte progettuali, conoscere meglio le priorità della zona e indicare le possibili correzioni.
Un percorso di condivisione delle scelte e di assunzione di responsabilità da parte dei cittadini che potranno essere coinvolti nel controllo sociale dello spazio.
Le ipotesi di riqualificazione potranno essere attuate anche in diverse fasi senza compromettere il disegno d’insieme. Non è quindi necessario prevedere immediatamente ingenti investimenti considerato che si tratta di risanamenti puntuali che implicano costi contenuti che potranno avere da subito una ricaduta sociale nel quartiere.
VIA PADOVA – Appunti di Rigenerazione Urbana è un progetto di:
Stefano Baggio – Francesco Ersnt Lupic – Elsen Lupic – Paolo Mangano
con l’aiuto di Giorgio Bonvicini
Permettete una critica positiva?
A me l’idea piace ovviamente un casino e c’è dietro un gran lavoro ma state parlando di “trasformare l’asse urbano in una strada di quartiere e non più in un’asse di penetrazione urbana”.
Questo è bellissimo ma visto che il traffico non si nasconde sotto il tappeto (come la polvere) e nemmeno si smaterializza in mille rivoli per le vie adiacenti (ed in ogni caso bisognerebbe chiedere alle “vie adiacenti” che ne pensano 🙂 ), non era possibile fare una mini analisi fatta in casa dei flussi di traffico sulla via?
Che so, coinvolgendo qualche realtà associativa o gli studenti o una associazione di volontari, fai qualche centinaio di mini interviste ai semafori in varie ore e giorni per cercare di capire chi caspita ci passa in Via Padova in auto (ed in moto ed in bici) e da dove viene e dove va. E anche chi ci parcheggia e perchè (residente? lavoro? connessione metro? carico scarico negozi?)
A quel punto tutta la proposta a mio modestissimo parere, sarebbe stata più robusta e fattibile (e magari con dei dati “veri” alla mano si scoprivano modi ancora più furbi su quali pezzi della via chiudere ancora di più al traffico).
Così è bello ma è talmente democristiano (le auto passano, ci rimangono i parcheggi, ci mettiamo gli alberi, pure la pista ciclabile, allarghiamo i marciapiedi, percorso partecipato su tutto, applicabile a pezzi così fanno il pezzo sotto casa del mio vicino e non mia ecc ecc) che passato l’interesse intellettuale per la proposta mi passa anche tutta la passione (forse perchè son più vecchio di chi ha preparato la proposta ed i democristiani li ho conosciuti…).
In ogni caso in bocca al lupo e complimenti!
Radere al suolo tutto, inclusa la zona di quarto oggiaro( spina nel fianco dagli anni sessanta…) e poi ne riparliamo
cavoli che pensiero profondo! Altre idee?
E’ un concetto che è stato espresso malissimo, ma che ha un senso compiuto: ha un senso l’accanimento terapeutico su quartieri venuti su malissimo nel boom del dopoguerra e continuare a buttarci soldi per interventi che in fondo son poco più che cosmetici, oppure bisognerebbe avere il coraggio in taluni casi di tirar giù tutto e ricominciare?
ma… deterronizzare tutto, sai che bello !
un bello studio, davvero. Armonizzante per la via, le darebbe un ‘filo conduttore’ che manca.
e onestamente, non vedo neanche dei grandissimi costi per un intervento del genere
Che bello sarebbe. Questi progetti di ampio respiro dovrebbero essere nei programmi dei sindaci ma non c’è mai traccia di riqualificazioni radicali. Finora ci siamo limitati a ridare lustro a viette e piazzette centrali, la periferia vede interventi con il contagocce e mai mirati ad aumentare sensibilmente la qualità della vita. Da fare subito anche in tutti i grandi viali urbani come Corsica, Sempione, Monza.. Che sono autostrade più che strade cittadine
La situazione urbanistica e viabilistica di Viale Padova va bene così. I marciapiedi sono già larghissimi, è già nei fatti un’area pedonale. Hanno pure fatto la pista ciclabile. Il Comune fa benissimo a tutelare l’accesso automobilistico alla strada, che altrimenti morirebbe a livello commerciale, con gravissimi danni non solo per i negozi ma soprattutto per le casse del Comune che dal momento che i commercianti guadagnerebbero meno, molti negozi chiuderebbero, ci sarebbero meno clienti e turisti, nella via e negli hotel, la disoccupazione aumenterebbe e anche il Comune incasserebbe meno tasse, quindi avrebbe molti meno soldi per finanziare lo stato sociale soprattutto verso le persone più povere e deboli, molte nelle stessa Viale Padova, molte di queste resterebbero senza assistenza sociale, una catastrofe.
questo è un messaggio fake- pre preparato-
copia e incollla
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mi sorge il dubbio che la lobby dei commercianti stia pagando qualcuno per presidare URBANFILE poichè si è accorto che UF sta gisutamente modificando l’opinione pubblica verso una città più vivibile..
…
Messaggi pre-preparati…
mmmm..
Gombloddo!
Gentile Lettore,
Riteniamo che il Sig. wf abbia pedalato troppo oggi e si sia beccato l’insolazione…
Distinti Saluti
Associazione Bottegai Uniti – Uff. Manipolazione post – sezione UF
Copia&incolla colpisce ancora.
Ottima idea.
Tuttavia mi permetto di sottolineare che molti assi radiali andrebbero decongestionati dal traffico privato e riqualificati con alberature. Via Padova certo, ma anche Costa/Leoncavallo, Monza, Porpora solo per stare nello stesso spicchio di città.