Milano | Arexpo – Il futuro dell’area Expo? Agli australiani (soli o accompagnati)

Questo non è un vero masterplan, ma un semplice gioco che abbiamo realizzato per dare idea di come potrebbe essere

Si inizia a delineare il futuro per Arexpo, l’area dove si è tenuta l’Expo 2015 e che dovrà essere sviluppata da qui ai prossimi anni con nuove funzioni.

Infatti ieri, giovedì 14 settembre 2017 sono scaduti i termini per scegliere il partner di Arexpo nella realizzazione del masterplan e nello sviluppo della parte privata del sito Expo. Human Technopole, Ospedale Galeazzi e facoltà scientifiche dell’Università Statale seguiranno un percorso autonomo rispetto al bando.

Sono solo due (Coima si era ritirata qualche giorno fa, per i troppi impegni) le cordate arrivate sul tavolo della commissione giudicatrice.

Stam Europe: Il colosso Macquerie per i finanziamenti, Vitali e Condotte per la costruzione, per la progettazione Hok Architects e Progetto Cmr, mentre per la parte ambientale Mobility in chain e Ambiente Italia.

Lend Lease: Un altro colosso quale PricewaterhouseCoopers per i finanziamenti, Carlo Ratti per la progettazione, Land Italia per la progettazione paesaggistica e Icom per lo sviluppo ingegneristico.

Da notare come entrambe i concorrenti ‘vengano’ dalla lontana Australia: LendLease è una multinazionale operante nel settore infrastrutturale con sede a Sydney, mentre Macquerie (banca finanziatrice della cordata Stam Europe) è la più grande banca d’investimenti australiana, specializzata nella gestione di fondi di investimento per aziende. Segno che Milano è diventato un asset interessante per gli investimenti immobiliari da quel paese, se si aggiunge che un altro colosso australiano come Westfield è in procinto di costruire un grande centro commerciale a Segrate.

Tornando alla gara per il masterplan: abbiamo sempre visto con occhio più favorevole Lend Lease, ma a giudicare dalle cordate forse quella di Stam Europe ha una marcia in più. Nulla da dire su Carlo Ratti come architetto, ma Hok Architects è lo studio di architettura che ha realizzato progetti del calibro delle Baku FlamesTowers, della Capital Market Authority Tower a Ryadh, del Mercedes Benz Stadium di Atlanta, nonché del masterplan per l’Expo 2020 di Dubai.

Tra le altre notizie va riportato che le buste verranno aperte ed il vincitore ufficializzato entro la fine di ottobre. Entrambe le cordate sono disposte a pagare un canone di 8 milioni annui per la gestione, lo sviluppo dell’area e sono interessate a realizzare direttamente loro tutte le opere, pubbliche e private, del valore di 2 miliardi, oltre che lo sviluppo dell’area stessa che sarà marcatamente verticale, visto che l’area destinata a verde è di 460mila metri quadri.

Ringraziamo Andrea Doria per il testo.

Qui un precedente articolo.

Per l'utilizzo delle immagini scrivere a info@dodecaedrourbano.com

7 commenti su “Milano | Arexpo – Il futuro dell’area Expo? Agli australiani (soli o accompagnati)”

  1. Quindi ci fanno, è deciso, lo human technopole e il trasloco delle facoltà tecnico scientifiche della statale?

    Non malaccio.
    Si riaprono i giochi in città studi allora…

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    • L’articolo dice che human technopole e statale sono un capitolo diverso (non centrano con gli australiani) quindi bisogna vedere come e quando li faranno?

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