Milano | Inquinamento: il patto di 12 metropoli

Come avevamo visto, il Sindaco di Milano, Beppe Sala si è recato a Parigi nei giorni scorsi al vertice dei sindaci che aderiscono al network C40. Dodici, tra capitali e città importanti, hanno affrontato il grande teme dell’inquinamento siglando un patto. L’impegno è quello di trasformare il proprio territorio cittadino in un luogo senza energie fossili entro il 2030. Le già che hanno partecipato e siglato il patto sono, oltre a Milano: Parigi, Londra, Barcellona, Vancouver, Città del Messico, Quito, Copenaghen, Seattle, Città del Capo, Los Angeles e Auckland.

Il piano prevede anche l’acquisto a partire dal 2025, solo di autobus non inquinanti, di promuovere mezzi di trasporto alternativi, piste ciclabili e reti di trasporto pubblico che non utilizzino combustibili fossili.

La sindaca di Parigi, Anne Hidalgo, aveva anticipato, appena due settimane fa, la volontà di far scomparire l’auto a benzina dalla capitale di Francia entro la data-obittivo del 2030. Vale a dire zone in cui i motori a scoppio, come il diesel, verranno banditi dalla circolazione. Sicuramente un passo importante per sconfiggere l’inquinamento che qui da noi ha iniziato già a farsi sentire, preoccupando non poco i cittadini dell’intera pianura padana.

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20 commenti su “Milano | Inquinamento: il patto di 12 metropoli”

  1. Si parla sempre e solo di mezzi di trasporto che stanno a terra…cosa dire di quelli che volano? Scaricano ossigeno? e dei vari inceneritori, impianti di smaltimento, riciclaggio ecc?

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    • I produttori di aerei fanno già tantissimo per conto proprio. Sono sempre alla ricerca di motori che utilizzino il carburante in modo più efficace, perché ogni grammo extra su un aereo sono meno soldi nel portafogli. Un aereo nuovo di oggi, sulla stessa tratta, consuma e inquina molto meno rispetto a 10 anni fa.

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        • Il fatto che il traffico aereo sia aumentato è fisiologico; inoltre sulle tratte intercontinentali non vi sono alternative valide. Sulle tratte fino a 800/1000 Km si sta facendo molto con i treni. E’ molto piu’ semplice educare le persone ad utilizzare meno le auto, sopratutto per chi abita a Milano e in molte zone della sua città metropolitana.

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        • Verissimo, ma l’inquinamento prodotto dagli aerei sarebbe satto mille volte superiore rispetto ad oggi senza la continua innovazione volta al risparmio.

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  2. Gli allevamenti nazi intensivi della confinante pianura padana invece? Nessuna menzione a tal proposito? Cmq sarà stato davvero imbarazzante per Sala confrontarsi di fronte ai sindaci di città ottimamente amministrate, avanti tutte di 30 anni rispetto a Milano, che parrà ai loro occhi la cenerentola oltre che sobborgo del nord Africa.. In fatto di strade, semafori, marciapiedi, arredi urbani, estensione e praticità delle metro (noi gli unici senza mappe di quartiere..),segnaletica verticale e soprattutto orizzontale (zero corsie di marcia..).. E poi come spiegargli che da noi usiamo i panettoni di cemento (!!) per non far parcheggiare dove non si deve

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  3. 30 anni per fare la M3, la pedemontana attesa dagli anni ’60 è stata realizzata neanche per metà del suo tracciato (doveva arrivare fino a Dalmine, altrimenti non serve a molto..) e che dire del mini prolungamento M1 fino Cinisello.. 8 forse 10 anni di cantieri, per appena un Km. Siamo sottosviluppati

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  4. Mi piacerebbe un segnale forte e simbolico immediato da parte di Milano.
    Tipo la moratoria immediata sull’acquisto di autobus ATM diesel oppure l’obbligo di motori ibridi o elettrici per ogni tipo di consegna a domicilio all’interno dell’area C (o meglio della circonvallazione)

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  5. L unica alternativa è tornare indietro di 100 anni , quando non c era L utomobile è la rivoluzione industriale , morire di ferite e vecchiaia a 40 anni ,soffrendo la fame , così salviamo il mondo , i vengani ambientalisti animalisti ecc….. vivono nel benessere prodotto dall inquinamento ,possono fare tutto questo perché vivono in una società ricca , che non sarà sempre così , le guerre e le crisi sono dietro L angolo e allora ci sarà da ridere

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    • Perchè non ti mett in casa un generatore diesel e respiri l’aria che piace a te?

      Così puoi anceh leggerti le letture preferite di Aristotele ceh confuta l’idea copernicana che è la terra ceh gira intorno al sole, e anche che la terra non è rotonda ma piatta…
      non è più rassicurente così?
      terrestre doc (terra piatta e colonne d’ercole)
      😀 😀 😀

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  6. Come guarire dallo smog, senza bisogno della danza della pioggia

    Esistono valide alternative alla danza della pioggia Sioux per affrontare seriamente il problema dello smog nel bacino padano? Io credo di sì. Iniziamo a fare chiarezza su tre aspetti che riguardano definizione, cause e tempi di intervento.

    1. Definizione: smettiamo di chiamarla “emergenza smog”: ogni anno, da ottobre a marzo, per ragioni geo-meteo-climatiche specifiche del bacino padano, le concentrazioni di smog raggiungono soglie di rischio per la salute pubblica. Non è emergenza, quindi non servono misure emergenziali: è un dato strutturale, che va affrontato con misure strutturali;

    2. Cause: anche qui occorre fare chiarezza. Le emissioni in atmosfera sono il prodotto di molteplici attività umane, quindi non esiste un’unica misura risolutiva ma occorre intervenire su più fronti. Tuttavia, per attivare misure realmente efficaci, occorre avere ben chiare le priorità di intervento: e nel bacino padano, l’inventario delle emissioni inquinanti registrate in atmosfera (Ispra) conferma che per il 70% la principale fonte di emissioni inquinanti registrate a ridosso delle aree urbane (dove vive la maggioranza della popolazione) è originata dal traffico veicolare privato. Dunque occorre dare priorità a interventi strutturali su questo fronte, con tutti il rispetto per le porcilaie e ai caminetti a legna…

    3. Tempi di intervento. “Interventi strutturali”: significa doversi rassegnare ad attendere tempi lunghi (e grandi investimenti) per sperare di riprendere a respirare aria meno nociva? No. Questa è la solita balla utile a chi non ha voglia né idee per impegnarsi realmente su questo fronte. Intendiamoci: sono certamente necessari investimenti importanti sui nodi ferroviari urbani e sulle linee metropolitane, a partire dalle città capoluogo di regione (Milano in primis): e tutto questo richiede tempi e risorse, recuperabili anche interrompendo gli sprechi per progetti inutili come Brebemi e Pedemontana.

    Ma oltre a queste misure “pesanti” esistono numerose altre misure “soft”, anch’esse strutturali e destinate ad incidere in modo sistematico sulla riduzione delle emissioni e delle concentrazioni inquinanti, che possono essere avviate nel giro di poche settimane, senza appalti, senza progetti infrastrutturali, senza grandi opere, riassumibili attorno a tre concetti-chiave: innovazione, integrazione e pricing.

    Partendo dal presupposto che Milano, ogni giorno lavorativo, raddoppia il numero di auto circolanti attraverso l’ingresso in città dei pendolari (i veicoli immatricolati dai residenti sono circa 670.000, che raddoppiano da lunedì a venerdì), mi limito ad elencare su questo fronte cinque provvedimenti attivabili in tempi rapidi (che ripeto, inascoltato, dal 2008):

    – Stretta integrazione tariffaria (una “mobility card” d’area metropolitana) tra le linee di forza (treno + metropolitana) ad elevata concentrazione e frequenza, e i servizi di “distribuzione locale” più flessibili nel tempo e nello spazio (taxi collettivo, car sharing, car pooling, bike sharing, ecc.);

    – Estensione dell’incentivazione tariffaria al car pooling sulla rete autostradale/tangenziale: funziona positivamente sull’Autolaghi Milano/Varese/Como dove, fra le 7 e le 9 del mattino, le auto con almeno 4 persone a bordo hanno il 75% di sconto sul pedaggio, con risparmio di 1100 euro/anno per ogni pendolare e proporzionale riduzione di numero auto/emissioni inquinanti;

    – Incentivazione tariffaria per creare “corridoi merci” in fasce orarie dedicate: aumentare il pedaggio per i mezzi pesanti nelle ore di punta, riducendolo negli orari di “morbida”, in modo da rendere più efficiente sia il trasporto passeggeri che il trasporto merci, riducendo code, tempi ed emissioni;

    – Realizzazione del park-pooling in tutti i parcheggi di interscambio con le linee metropolitane e nelle 90 stazioni del servizio ferroviario suburbano a ridosso del nodo milanese. Park pooling significa che dalle 7 alle 9 del mattino, con il semplice controllo degli accessi da parte di due accertatori della sosta, i mezzi con a bordo quattro persone accedono liberamente senza pagare la tariffa di sosta giornaliera: l’azienda trasporti perde l’introito corrispondente a un veicolo, ma moltiplica per 4 gli introiti derivanti dai biglietti. E moltiplica per 4 la capacità dei parcheggi di drenare la domanda equivalente di sosta pendolare, senza ampliare di un mq la superficie dei parcheggi esistenti;

    – Promozione con le parti sociali (Assolombarda/Amministrazioni Pubbliche/ Organizzazioni Sindacali) di accordi per inserire a livello di contratto locale l’abbonamento al servizio di trasporto pubblico convenzionato per i dipendenti (alla pari dei buoni pasto);

    Ovviamente il presupposto affinché qualunque misura di razionalizzazione e riduzione del traffico privato abbia efficacia, è il blocco dello sprawl, la dispersione territoriale attorno alle aree urbane che alimenta il pendolarismo dipendente dal mezzo privato. Sotto questo profilo, le politiche infrastrutturali perseguite negli ultimi 20 anni dalla Regione Lombardia hanno perseguito l’obiettivo opposto: la realizzazione di nuove autostrade/superstrade hanno reso accessibili aree un tempo marginali, favorendo il sorgere di nuovi insediamenti che hanno originato, a catena, nuovi flussi di pendolarismo veicolare verso il polo urbano di riferimento.
    http://www.ilfattoquotidiano.it/2017/10/23/come-guarire-dallo-smog-senza-bisogno-della-danza-della-pioggia/3930169/

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  7. Solito wf che deve mettere gli articoli degli altri…
    Comunque avete visto che a parigi vogliono bandire le auto con i combustibili fossili e sapete perchè possono farlo perchè come dicevo in un altro post hanno un industria dell’auto nazionale che sta costruendo oramai da anni automobili elettriche,quindi se obbligheranno a comprare auto elettriche ai residenti nelle citta avranno una spinta economica pazzesca…
    Invece noi con la “FIAT” per colpa di un mancato piano di sviluppo del paese non possiamo competere, perchè il nostro presidente del consiglio con i suoi amichettti non capiscono che per sviluppare un paese bisogna aiutare l’industria e non tassarla…quindi se dicessero a fiat costruiscimi le auto elettriche qui ci sarebbe una bella spinta…invece pensano solo ad aumentare le tasse o il debito pubblico.

    Vai da fiat e gli dici inizia a costruire macchine elettriche e noi dello stato tutte le macchine le compriamo da voi. poi obblighiamo i cittadini a comprare le auto elettriche e abbassi le tasse sulle auto elettriche a quel punto hai risollevato l’industria italiana, hai ridotto l’inquinamento, hai sfruttato le infrastrtture già esistenti senza costruire nuove linee su ferro ecc…Questo è se avessimo uno stato con le palle, invece abbiamo dei caga sotto…peccato

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    • Non ha detto che è inutile (di per sè).
      leggi bene e capisci quell che c’è scritto.

      Ha detto che costruire strade rende i terriori lontani da milano più appetibili per chi lavora a milano ma va a vivere LONTANO e di CONSEGUENZA (logica ndr) aumenta il numero dei pendolari in AUTO.

      Ergo aumenta il numero delle persone che viene a lavorare in AUTO a Milano..
      Ergo Milano soffoca ancora di più nello SMOG e nel TRAFFICO.

      Ergo non è inutile ma è CONTROPRODUCENTE e dannoso.

      E quindi investire i soldi in SUPERSTRADE e non in FERROVIA produce un danno ulteriore di traffico e smog e salute per la città di Milano.

      Non mi sembra una cosa nè illogica nè senza senso e fondamento.

      Forse basterebbe vedere e studiare l’aumento delle serie storiche sull’aumento del numero di automobili in ingresso a Milano durante i passati 50 anni per accorgersene.
      ———
      Forse alla fine la tassa di ingresso sarà inevitabile e necessaria per fermare questa follia costruttiva senza fondamenti razionali ma solo di pancia e con zero freddo raziocinio…
      ci vuole pù raziocinio

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  8. Sono furibondo.
    Non ho letto i commenti ma solo l’ articolo.
    E vi chiedo.
    Se davvero volessero migliorare la situazione nelle citta’ non dovrebbero iniziare.. diciamo.. Ieri?

    Qui si parla del 2025 per degli autobus.

    Senza dimenticare che l’ inquinamento non è solo provocato dai mezzi su gomma

    Qui si deve cambiare radicalmente tutto e immediatamente.

    Se non viene fatto in modo rapido vuol dire che le mani le hanno legate, se le hanno legate vuol dire che chi lega queste mani sta solo protraendo una situazione agghiacciante con uno scopo abbastanza chiaro. Da decenni .

    Ma per favore.. ancora a parlare di abbattere l inquinamento con degli autobus.. Ma dai..

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