A Milano c’è una parte terribilmente degradata da decenni nel Centro Storico, che, per diversi motivi, sino ad oggi pare di difficile soluzione. Ci riferiamo agli sventramenti effettuati poco prima dello scoppio della Seconda Guerra Mondiale, con l’intento di rinnovare e modificare l’antico nucleo storico di Milano per una città moderna e razionalista, per giunta col passaggio di un’arteria di grande scorrimento, la famosa Racchetta, che da Piazza San Babila unendo una serie di vie (Corso Europa, via Larga e via Albricci) sventrando il centro storico sbucasse in largo D’Ancona a due passi dal Castello e piazzale Cadorna. Piano, cominciato prima della guerra, ‘aiutato’ dai bombardamenti del 1943. ma che rimase incompiuto sino ai giorni d’oggi.
Di seguito abbiamo segnato i tre punti interessati dal nostro discorso nella zona delle Cinque Vie: via del Bollo angolo via Santa Marta, via del Bollo angolo via Zecca Vecchia e l’immobile del Garage Sanremo, che si trova tra via della Zecca Vecchia e via Valpetrosa.
Iniziamo il nostro viaggio col palazzo che si troverebbe proprio alle Cinque Vie, all’angolo tra via del Bollo e via Santa Marta. Come si vede dalle immagini il palazzo d’angolo è stato raso al suolo lasciando un buco ancora presente da oltre sessant’anni.
La Giunta Moratti sbloccò finalmente questo stallo urbanistico nel 2010, creando un Fondo immobiliare che si liberasse di tutti quei beni di proprietà del Comune che non si riuscivano a vendere direttamente e che non potevano essere riqualificati. L’operazione sbloccò parecchi lotti all’interno della città vecchia, come via Brisa-Gorani e via Torino-Palla. Naturalmente si sbloccarono anche i lotti di via del Bollo; così nel 2013 iniziarono a diffondersi i rendering (per la realizzazione di un edificio di tre piani un po’ in stile vecchia Milano) e, in seguito, partì il cantiere per le bonifiche. Poi, dopo lo sgombero, non si mosse più nulla, lasciando il tutto come lo vediamo ora: cumuli di cocci e mattoni diroccati protetti da cesate in legno.
Quest’immagine qui sopra raffigura l’edificio che doveva venire costruito al posto del secondo lotto vuoto all’angolo tra le vie del Bollo e Zecca Vecchia, anch’esso ancora in stand-by., mentre di seguito la situazione di degrado attualmente presente sul sito.
Ma in zona ci sono altri lotti da sistemare e una riqualificazione è oramai necessaria. Dopo tanto tempo, il Comune pare sia riuscito a concludere la vendita del lotto occupato “provvisoriamente” negli anni Quaranta dal Garage Sanremo. Infatti il Fondo, gestito da Bnp Paribas, ha da poco ceduto ad un operatore immobiliare per la cifra di 15,1 milioni di euro (fonte la Repubblica) le proprietà di via Zecca Vecchia 3, via Valpetrosa 6. L’immobiliare, al posto del garage, dovrebbe realizzare un nuovo edificio residenziale. Ora rimane la questione connessa a questo lotto di via Scaldasole, attualmente occupato da un giardino Condiviso, dove si dovrebbe realizzare una nuova palazzina residenziale, ma che il Comune sta cercando di rinegoziare con l’immobiliare per trasferire i diritti volumetrici di via Scaldasole sull’area di via Zecca Vecchia 6 per salvare il giardino.
L’intervento, atteso da tempo immemore, di via Zecca Vecchia (Garage Sanremo) sarà l’occasione per riqualificare piazza Santo Sepolcro e le vie limitrofe, da decenni completamente trascurate nonostante siano al centro della città antica, di epoca romana e medievale.
È’ un vero peccato che nessuno dei nostri governanti si sia ancora reso conto dell’enorme potenziale racchiuso nella milano romana. Una attenta riqualificazione e la pedonalizzazione di gran parte di quest’area darebbe nuova vita a tutta la zona restituendo a milanesi e turisti un’ora degli scorci più belli della città. Ricordo che numerose opere di interesse turistico sono proprio situate nella milano romana
Parole sante.
È ora di smetterla con il rovinare e devastare e dimenticare la storia.
Soprattutto se abbiamo ambizioni internazionali
Speriamo che venga dato adeguato sblocco alle questioni burocratiche, e dato seguito alla realizzazione di quanto previsto dai Render, confidando non vengano sostituiti da progetti alternativi che, come purtroppo spesso accade, non c’entrano nulla col tessuto limitrofo.
Tenuto così è una curiosità storica ma non è particolarmente bello.
Certo che anche la casetta in finto stile per sciure danarose (come il resto della zona del resto) non è che mi faccia fare salti di gioia dall’entusiasmo.
Idealmente mi piacerebbe che i due angoli di Via del Bollo, dopo opportuni interventi di risistemazione, venissero convertiti in una sorta di giardini della memoria, a ricordo delle vittime e dei bombardamenti subiti da Milano. Ovviamente dal punto di vista edile e commerciale il discorso è diverso, però lascia perplessi il fatto che questi lotti siano rimasti fermi da tantissimo tempo, nonostante il valore immobiliare dell’area.
Per strano che sia, credo che il vincolo sulle aree della ex racchetta sia stato tolto solo di recente, credo intorno al 2008, portando ad esempio alla costruzione del nuovo palazzo in Via Torino dove c’era un orribile parcheggio a raso..