Le risorse si aggiungeranno a quelle stanziate dal Comune per il recupero da parte di Italia Nostra. Maran: “Tutte le istituzioni stanno lavorando per riqualificare l’area tra Porto di Mare e Rogoredo”
Ottantamila euro per la rigenerazione ambientale del parco di Porto di Mare. Li stanzierà nel 2018 il Parco Agricolo Sud, andando a incrementare le risorse del Comune (950mila euro in 5 anni) già messe a disposizione di Italia Nostra per la riqualificazione dell’area verde di 650mila mq.
Attraverso la struttura CFU – Centro Forestazione Urbana, l’associazione ha preso in carico l’area fino al 2022 con l’obiettivo di recuperare e rendere fruibile la grande area verde abbandonata compresa nel Parco Agricolo Sud, sul modello degli interventi già sperimentati al Boscoincittà e al Parco delle Cave.
“Abbiamo un obiettivo chiaro – dichiara l’assessore all’Urbanistica, Verde e Agricoltura Pierfrancesco Maran – che è quello di riqualificare l’area tra Porto di Mare e Rogoredo, e tutte le istituzioni stanno lavorando in questa direzione. Importante questo contributo del Parco Sud che incrementerà le azioni sul parco”.
“Riteniamo di fondamentale importanza – dichiara la Presidente del Parco Agricolo Sud Milano, Michela Palestra – l’intervento a sostegno di un’azione di riqualificazione che si concretizza con questa convenzione e si sostanzia con un impegno economico di rilievo. Oltre alla valorizzazione dell’aspetto naturalistico, l’intento è combattere il degrado anche favorendo azioni che permettano ai cittadini di fruire degli spazi verdi, goderne e appropriarsene esercitando con la loro presenza un presidio e un’efficace vigilanza”.
Le risorse garantite dal Parco Agricolo Sud attraverso una convenzione con il Comune cofinanzieranno una serie di interventi che Italia Nostra realizzerà nel corso del 2018: la creazione di percorsi per la fruizione ciclopedonale, il ripristino di alcune recinzioni, la manutenzione dei boschi, i censimenti botanici e faunistici, interventi per consolidare e favorire la presenza di fauna selvatica (pozzi per anfibi, casette nido, rifugi per la fauna minore), l’integrazione del bosco esistente con la piantumazione di nuovi alberi. Potranno inoltre essere realizzate delle zone umide, ripristinati alcuni percorsi pedonali esistenti e realizzati alcuni interventi di rinaturalizzazione.
L’area era destinata appunto al “Porto di Mare” che venne effettivamente iniziato e scavato in parte.
Poi negli anni 70/80 venne tutto riempito di rifiuti urbani (ed immagino cosa ci sia finito dentro visto il periodo).
L’area è mai stata bonificata sul serio?
Era ora… Ma il progetto originale di Pisapia/De Cesaris del 2013 aveva visione ed ambizioni ben diverse.
http://www.ilgiorno.it/milano/cronaca/2013/11/27/988461-porto-mare-bonifica.shtml
Bonifica preventiva?
Speriamo di sì.
Ad ogni modo, gli esempi di Boscoincittà e Parco delle Cave fanno ben sperare (pur anch’essi con le loro mancanze, ma apprezzabili nell’insieme).
Confido non si intoppi nulla grazie alla nostra “beneamata” burocrazia…