Milano | San Cristoforo – A volte basterebbe poco… rigenerare sotto gli archi

Ci troviamo a San Cristoforo, famoso quartiere di Milano per la presenza del Naviglio e della bellissima chiesetta trecentesca e doppia di San Cristoforo. Altro elemento imprescindibile e importante è senza dubbio il rilievo ferroviario con relativo ponte sul Naviglio Grande che attraversa il quartiere. Il rilievo ferroviario, realizzato all’inizio del 1900, è un ponte ad arcate in cemento che corre parallelo con viale Cassala, che per superare il canale navigabile presenta invece una struttura in metallo, con una classica forma utilizzata per questo genere di ponte.  Dietro il ponte scorre ancora il canale del Lambro Meridionale, uno scolmatore del Naviglio Grande che si immette poi nel Lambro.

NeL 1919 venne deciso di deviare il fiume Olona, che scorreva nel territorio milanese e sfociava nella Darsena. Il nuovo percorso partiva da piazzale Stuparich, proseguiva nella parte centrale dei viali a Ovest di Milano (Viale Elia, Viale Migliara, Viale Murillo, Viale Ranzoni, viale Bezzi, viale Misurata e viale Troya) per passare sotto il Naviglio e unirsi al corso del Lambro Meridionale proprio sotto le arcate del rilievo ferroviario.

Sotto quelle arcate che si affacciano sul piazzale formato da Viale Cassala, col tempo si erano aperte delle botteghe e delle officine. Poi le attività chiusero tutte, solo qualcuna rimase attiva sino a una ventina d’anni fa, quando le arcate vennero murate tutte.

 

Oggi le arcate murate del rilievo ferroviario sono decorate con dei bei murales che hanno sostituito i soliti scarabocchi degli imbrattamuri, i marciapiedi sono spesso utilizzati come parcheggi selvaggi e vi lasciamo immaginare il degrado che aleggia in quest’angolo che potrebbe migliorare con poco, secondo noi, come vi mostriamo in un esempio di fotomontaggio. Nell’esempio abbiamo riaperto le arcate mettendo dei ristoranti, bistro, bar o piccole botteghe artigiane, un albero e dei paletti che impediscano il parcheggio.

Il rilievo ferroviario quando ancora si vedevano i segni delle aperture sotto le arcate

Abbiamo inserito anche una ciclabile che facciamo passare sotto l’arco per la via Malaga, quella che corre dietro il rilievo ferroviario.

Qui mostriamo alcune immagini della stazione di Bath, in Inghilterra, dove sotto le arcate sono stati aperti dei bistro (esempio che si può trovare in altre città europee).

La via Malaga nel suo primo tratto è un non luogo, uno sterrato con buche larghe e profonde e tutt’attorno sterpaglie. Spesso è stato un luogo prescelto per accampamenti dai rom o luogo per chi scarica rifiuti illegalmente.

Nel 2014 alcuni volontari ripulirono quest’angolo abbandonato, poi da allora è rimasto in un limbo privo di destinazione e soluzione. La via Malaga corre parallela per tutta la sua lunghezza, sino a piazza Bilbao, col canale del Lambro Meridionale (Olona), regalando anche scorci (se fossero mantenuti uliti e ordinati) carini, perché col tempo dietro alla ferrovia e lungo le sponde del canale, è cresciuto un vero boschetto di piante autoctone.

Per questo luogo c’è un semplice progetto rigenerativo pensato e proposto per il Bilancio Partecipativo del Comune di Milano.

Si tratta del progetto: Via Malaga “Riconnettere luoghi, abbellire spazi” sostenuto dai residenti e associazioni della zona, come Artkademy, Comitato Ponti e Eliante.

Il progetto si propone di riqualificare il tratto di via Malaga chiuso al traffico, aprendolo alla circolazione ciclopedonale, come previsto dal PUMS, così da renderlo accessibile ed accogliente e creare un collegamento tra il quartiere Barona e il Naviglio Grande.

Gli interventi riguarderebbero la realizzazione di una pista ciclopedonale nel tratto di via Malaga tra via Bussola e il sottopasso verso viale Cassala con pavimentazione in calcestre, una balaustra lungo l’Olona per proteggere il percorso e nuova illuminazione.

Grazie alla partecipazione attiva delle associazioni di zona, nel 2013/2014, i cittadini hanno dato vita a piccoli eventi per ripulire l’area, abbellirla e renderla nuovamente accessibile. Il tratto di pista ciclabile e la riqualificazione mirano proprio a prevenire ulteriori fenomeni di degrado riconnettendo il quartiere Barona con il Naviglio Grande.

 

Noi abbiamo contribuito a realizzare un altro fotomontaggio che mostra come potrebbe cambiare con veramente poco impegno. Però noi abbiamo anche voluto strafare e provare ad aprire le arcate ferroviarie anche su questo lato, imaginando bar o ristoranti sotto le arcate che abbiano aperture anche sul “nuovo”giardino rendendo vivibile quest’angolo di Milano. Naturalmente per l’apertura delle arcate e la loro conversione in spazi commerciali spetta alle ferrovie, certo che immaginare questo luogo rivitalizzato in questo modo cambierebbe ulteriormente il futuro di quest’angolo.

Naturalmente sarebbe bello anche vedere realizzare dei marciapiedi lungo la via Bussola, ora quasi terra di nessuno. Qui vi è anche un giardino condiviso de Il Giardino Nascosto, sempre mantenuto dalle stesse associazioni che hanno fatto la proposta per la ciclabile di via Malaga. Insomma, non sarebbe più bella la città anche con semplici interventi?

Per l'utilizzo delle immagini scrivere a info@dodecaedrourbano.com

7 commenti su “Milano | San Cristoforo – A volte basterebbe poco… rigenerare sotto gli archi”

  1. La pista ciclabile che passa sotto le arcate del ponte ferroviario venendo da via marsala è da fare subito. L’apertura delle arcate con negozi mi sembra una grande idea.
    Ps ma tutte quelle arcate del ponte ferroviario che si vedono nella fotografia del 1949 che fine hanno fatto? Ora non si vede nulla.

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  2. Bellissimo progetto. Noi cittadini della zona ci contiamo tantissimo!
    La ciclabile in via Malaga è davvero il primo passo per contrastare il degrado.
    Il marciapiede di via Bussola completerebbe il progetto di lotta al degrado e maggiore sicurezza per i pedoni (in particolare i bambini delle 3 scuole) che si trovano a percorrere via Bussola in situazioni di pericolo.
    Speriamo davvero che questo sogno che stiamo portando avanti da anni possa finalmente diventare una realtà.

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