Milano | Porta Genova – Cantiere via De Amicis 31: marzo 2018

Porzione della facciata su via De Amicis, con l’angolo smusso e inclinato che si raccorda col palazzo confinante

Mentre il cantiere prosegue a gran ritmo e, oramai, è giunto abbastanza in alto, sono comparsi dei nuovi rendering che mostrano meglio cosa salterà fuori dopo lo smontaggio dalle impalcature da via De Amicis 31.

Dobbiamo dire che i nuovi rendering rendono meglio l’idea dell’intervento edilizio in corso di costruzione da diversi mesi e che, fino all’ultimo, è stato pubblicizzato poco, sia in rete che sulla stampa.

Onestamente non sappiamo cosa dire a proposito della vicenda di questo intervento edilizio, che ha previsto la demolizione dell’edificio esistente per costruire al suo posto un nuovo palazzo moderno. Operazione criticata da molti cittadini. Secondo noi è stato commesso un errore che sicuramente avrà delle buone giustificazioni: costi maggiori per conservare la vecchia facciata; forse facciata troppo compromessa per essere salvata. Molti si sono chiesti come mai la Sovrintendenza non si è espressa a riguardo della demolizione dell’edificio Ottocentesco, ritenendolo privo di importanza storico-artistica, anche se in realtà, come abbiamo già spiegato in vecchi articoli, il vincolo non è automatico e spesso ci sono ragioni storiche e non artistiche.

Oramai, comunque, la frittata è stata fatta e questo è il nuovo edificio che ammireremo in via De Amicis (naturalmente i rendering sono a porzioni e non mostrano ancora l’intero edificio).

Ah, il nome del progetto è The Amicis.

Porzione della facciata interna sul giardino
Per l'utilizzo delle immagini scrivere a info@dodecaedrourbano.com

12 commenti su “Milano | Porta Genova – Cantiere via De Amicis 31: marzo 2018”

  1. Noto sempre più spesso come l’architettura residenziale contemporanea sia totalmente slegata dal contesto. Da quello che si vede dai rendering, questi condominio potrebbe benissimo stare a Cinisello Balsamo.

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    • Anche il Duomo e la Galleria quando furono realizzati erano completamente slegati dal contesto, però. Per costruire il primo hanno raso al suolo una la Basilica Maggiore, paleocristiana. Per la seconda hanno polverizzato un un intero quartierino di case vecchia-Milano… e per fortuna, perché la Galleria è un capolavoro.

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  2. “Porzione della facciata su via De Amicis, con l’angolo smusso e inclinato che si raccorda col palazzo confinante”

    Per rimanere in tema di smussare angoli (cutting corners), la facciata se avesse avuto una bella pietra bianca al posto dell’intonaco dal secondo piano in su, sarebbe stata più di pregio. Almeno davanti come molte altre della zona.

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  3. Penso sia inutile cercare di indorare la pillola per giustificare l’operazione edilizia. Si tratta di un intervento ingiustificabile. La distruzione del tessuto storico di Milano non è accettabile.

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  4. Secondo me è un bene che si sostituiscano palazzi dell’Ottocento con edifici nuovi, più funzionali, migliore classe energetica, ecc. Quell’epoca, tra l’altro, la trovo anche particolarmente triste dal punto di vista architettonico. In ogni caso la caratteristica principale di Milano è proprio quella di cambiare continuamente, rigenerarsi sempre. Se uno si affeziona alle pietre antiche, meglio che se ne vada a Roma o Firenze, non a Milano.

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    • Pienamente d’accordo.
      Aggiungo che trovo più coerente e coraggioso demolire completamente un edificio se lo si ritiene non più rispondente ai criteri di efficienza, di statica, mercato immobiliare ecc…. piuttosto che proporre il mantenimento della sola facciata per la gioia dei nostalgici e ricostruire tutto il resto (scale partizioni interne e interrati) come purtroppo si fa troppo spesso

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    • Tematica indubbiamente interessante da approfondire quando si scrive ed amenda un PGT.
      Posto che il PGT di Milano è stato appena approvato e prevedeva il mantenimento facciata e che oggettivamente è possibile che il nuovo edificio non entrerà negli annali dell’architettura come la galleria,. qualche piccolo dubbio resta ?

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    • Pienamente d’accordo
      Aggiungo che, quando si decide di intervenire radicalmente su edificio ritenuto non più adatto ai criteri di funzionalità, di statica e di mercato, trovo più coerente e coraggioso (sul piano architettonico) demolirlo completamente piuttosto che mantenere in piedi la sola facciata anche senza particolari pregi (come questa di via De Amicis) quando poi del resto (scale, partizioni, muri portanti) non rimane nulla.

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