Coma abbiamo più volte detto, secondo noi, il progetto per il recupero dei ruderi di un edificio distrutto in parte durante i bombardamenti della Seconda Guerra Mondiale e rimasto mezzo in rovina sino a pochi anni fa, è senza alcun dubbio uno dei migliori in corso di realizzazione a Milano.
Si tratta del Chiostro di via Vico, un intervento residenziale su progetto dello studio architettonico di Daniele Fiori and Partners.
Ci troviamo nell’intero isolato delimitato da via Vico, via degli Olivetani, piazza Gaetano Filangieri e piazza Venino nel quartiere di San Vittore a due passi dalla Basilica storica e dal famoso Carcere. Qui a fine Ottocento si trovava il Pio Istituto pei figli della Provvidenza di piazza Filangieri dove gli orfanelli venivano avviati alle maestranze tipografiche nei laboratori lungo il perimetro dell’edificio di fronte al carcere di San Vittore. Edificio rimasto in parte in rovina dopo la Seconda Guerra Mondiale e utilizzato per anni in parte solo come garage e magazzini.
Il rivestimento della parte nuova dovrebbe essere in lastre di grès stampato
In zona c’è una fame di parcheggi che raggiunge livelli allucinanti. Ne mancano per i residenti, in primis. Ma ne mancano anche per i dipendenti del cacere di San Vittore, che spesso si muovono in orari non coperti dai mezzi pubblici. Ne mancano per chi viene a fare le consegne ai negozi (mica possono prendere i mezzi, cazzo), ne mancano per i fedeli che vanno in chiesa (spesso si tratta di anziane 90enni che si fanno accompagnare in macchina dai figli, che non sanno nemmeno dove fermarsi per farle scendere). Ne mancano per ipotetici ospiti di residenti, che vengono a cena il sabato sera e se ne vanno in orari non più da mezzi pubblici. Insomma: ne mancano per diverse categorie di persone.
Detto questo, porca di quella paletta, ma perché non fare un parcheggio che almeno tolga dalla strada 80-100 auto dei residenti? Ma perché costruire in ogni buco di Milano rimasto libero?
Se gli amministratori vogliono riempire i “buchi” rimasti liberi, si rivolgano “altrove”
Il Comune che compra sul mercato un’area edificabile in mano ai privati come quella per farci un parcheggio, non me lo vedo. Ed è un discorso “finanziario”, non di volontà politica di fare o non fare parcheggi.
Piuttosto mi domando che senso abbia tenere li il vetusto Carcere di San Vittore…visto che è stato ribadito nel DUP appena approvato “il valore civico della presenza del carcere d San Vittore in città.” (Non è uno scherzo! è scritto veramente a pag 16 del Documento Unico di Programmazione 2018-2020… http://mediagallery.comune.milano.it/cdm/objects/changeme:92308/datastreams/dataStream4142273555250723/content?pgpath=/SA_SiteContent/SEGUI_AMMINISTRAZIONE/AMMINISTRAZIONE_TRASPARENTE/bilanci/bilancio_preventivo_consuntivo/bilancio_comune_milano )
A mio parere l’hanno scritto solo perché sanno che non c’è nessuna volontà di spostarlo, è una giustificazione ex post.
Comunque mantenere il carcere lì dov’è è un’autentica follia. Anche l’ultimo esempio europeo paragonabile di carcere in pieno centro che mi viene in mente, la Modelo di Barcellona, ha appena chiuso e diventerà il perno di un profondo rinnovamento urbanistico del suo quartiere.
La parte ridicola è il “valore morale”…
Capisco se San Vittore fosse una villa storica circondata da un Parco…ma è un edificio obsoleto, non ristrutturabile, sovraffollato, inadatto e umiliante. Più che “valore morale” avere un carcere del genere nel XXI secolo mi sembra “supplemento di pena”
Sono d’accordo sull’assurdità di San Vittore ancora lì dove si trova. Ma siete andati fuori tema, visto che si parlava d’altro.
Ribadisco che costruire dove la carenza di parcheggi è proverbiale e va contro gli interessi di chi già vive in zona.
Ma voi avete idea del problema?
Senza contare che dal punto di vista finanziario, costruire un centinaio di posti auto da vendere a 30-40 mila euro l’uno copre abbondantemente l’investimento per l’acquisto del terreno
confermo che in zona mancano drammaticamente i posti auto. Nello specifico però credo che la soluzione ideale sarebbe stata quella di fare dei garage per residenti più qualche posto a rotazione, sfruttando i lavori della metro.
Via Foppa è di fatto bloccata per anni dai lavori della metro.
Si sarebbero potuti costruire garage anchje di 1 solo piano sottorraneo, in modo da stare tra metropolitana e strada. Sarebbero stati cantieri anche brevi non scavando troppo e soprattutto avrebbero dato poco fastidio, essendo le strade nel frattempo già bloccate per i lavori della metro. Ovviamente si sarebbero potuti fare in varie tranche, tra una fermata e l’altra.
Credo che invece il posto dove hanno costruito i nuovi palazzi sarebbe stato meno attrattivo. Per pochi metri si trova dentro l’area C, e vi posso assicurare che in piazzale Venino ci sono già parecchi posti auto in affitto vuoti da mesi nel silos sotterraneo, perchè l’idea di pagare l’accesso all’area C per solo 20 metri non piace a molti residenti…
Chiaramente il progetto prevede l’autorimessa al piano interrato per le 28 unità, ma tornando al discorso parcheggi, forse ha ragione, ma Milano offre un servizio di trasporto pubblico che supplisce egregiamente al bisogno di auto. Forse qualche parcheggio interrato in più non sarebbe male, ma a raso direi proprio di no.
a me invece pare che il valore morale del carcere in centro non sia da sacrificare in nome della modernità e del progresso. serve a ricordarci della loro condizione invece che metterli da parte lontano. tuttavia é anche vero che lo lascerei a chi volesse costruire un carcere modello che fungesse da vero luogo del recupero della persona umana anche se condannata in via definitiva.
tuttavia il mecenatismo é morto e siccome col carcere ricovertito i soldi non ce li fai sarà davvero difficile.
Vedere subito il carcere, monetizzare, costruirne uno nuovo fuori città e utilizzare i soldi della monetizzazione per ristrutturare parte di questa povera città che ne ha tanto bisogno.
Il carcere in centro e lontano dal tribunale è pura follia. Edificio inefficiente e malsano, spreco enorme di risorse e aumento del traffico e dell’inquinamento per migliaia di trasferimenti di detenuti al palazzo di giustizia e ritorno. Se il buonsenso prevalesse sulla comodità di burocrati e professionisti, si sarebbe già fatta da anni una cittadella della giustizia in zona decentrata e servita dalla metro. L’area edificabile di san Vittore, che ha un valore commerciale enorme, dovrebbe essere venduta e al posto del carcere dovrebbe essere realizzato un complesso residenziale di qualità con ampi spazi a verde pubblico (con riqualificazione di tutta l’area di piazza Aquileia) e posti auto interrati. Da salvare solo la palazzina principale del vecchio carcere.
Ma bastaaaa case in centro.
Ormai si scoppia è aumentano i possessori di auto.
Ci vuole una funzione comune se proprio si recupera il carcere.
Di alloggi per sciuretta e bauscetti neoborghesi ne è pieno il quartiere.
In zona non mancano parcheggi.
L’ovvio è che essendo una zona di ricchi ogni famiglia ha almeno 3 auto a testa e invadono ogni pertugio libero.
È forse pure tirchi visto che parcheggi a pagamento sono semivuoti e non li vogliono pagare più di 1 euro.