Milano | Porta Lodovica – Ecco il progetto per Via Giovenale 16

A febbraio di quest’anno il primo annuncio, ora è stato presentato il nuovo studentato di Via Giovenale 16, angolo via Col Moschin, a Porta Lodovica e a due passi dall’Università Bocconi.

Si tratta di una residenza universitaria sviluppata, e successivamente gestita, da Hines. Il progetto è stato affidato a Calzoni Architetti in collaborazione con lo studio Carmody Groarke.
Si tratta di un investimento totale di 85 milioni di euro, che permetterà di realizzare un “campus” vero e proprio, con una torre di 13 piani posta all’angolo, che garantirà un posto letto per 600 studenti oltre che una serie di spazi e di servizi moderni, come aree comuni, una biblioteca, una sala cinematografica, una palestra e anche una piscina.
I lavori di realizzazione della nuova area inizieranno nei prossimi mesi del 2018 e dovrebbero concludersi entro la fine del 2020.

 

Il vecchio edificio industriale, convertito ad uffici, che verrà abbattuto per lasciare il posto al nuovo complesso residenziale.

 

 

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25 commenti su “Milano | Porta Lodovica – Ecco il progetto per Via Giovenale 16”

  1. Non è per fare il passatista. Ma è un vero peccato che sparisca quell’edificio, per quanto già pasticciato, per lasciare spazio a quella scatola di cemento che sembra progettata da uno studente di terza geometra.

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  2. I rendering, di solito, sono sempre belli, illustrano in maniera “leccata” come sarà il nuovo.
    In questo caso il rendering fa apparire quell’affare (non chiamiamolo costruzione, è troppo educato…) un enorme scatolone con buchi. Come il lavoro di un bambino con il taglierino su una scatola da scarpe.
    Al confronto, l’edificio che verrà abbattuto è un capolavoro architettonico!

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  3. Abito in via Gentilino e il progetto personalmente mi piace. Non penso di rimpiangere in futuro l’attuale edificio (tra l’altro in stato di abbandono e con una colonia felina all’interno). Contento non si sia scelta l’opzione della torre inizialmente avanzata. Per quanto leggo molti commenti contrari, i progetti che stanno interessando l’area fino a viale Toscana, trasformeranno la zona migliorandola. Spero la piscina sia fruibile anche ad esterni a pagamento, così come la sala cinematografica. Infine l’aumento di alloggi per studenti dell’università spero spinga molti privati in zona a ripensare la gestione dei propri appartamenti trascurati in quanto destinati a giovani fuorisede.

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  4. L’edificio esistente era perfetto per dei Loft….ma immagino avrebbero reso poco.
    La nuova costruzione sembra quasi in stile razionalista e avrebbe il pregio di trasformare quello slargo in una piazza viva e piena di studenti. Non posso dire sia brutta….anzi lo studentato rosso appena completato in viale bligny mi sembra decisamente peggio. Qui sembra rivestito in pietra un bell’effetto completato dagli spazi vetrati al piano terreno.
    Però mi sembra un edificio da zona ricca (da Via Larga, o corso porta Vittoria). Quello che mi preoccupa è lo snaturamento della zona…di fronte i palazzi di fine 800 di via Castel Barco, di lato al via giovenale (che è quasi un pezzo di città ancora antica) il vecchio deposito ATM, le officine i e locali serali nati nella via nei vecchi magazzini che sarebbero sovrastati dal 13 piani. Verò è che con il completamento del campus bocconi…l’intera area è destinata a cambiare…però lo avrei preferito un 300-400 metri piu a sud un edifico del genere (prima del parco per esempio dove anche li ci sono dei capannoni). In aggiunta proprio davanti passa il corso della vetabbia…

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  5. Trovo scorretto pubblicare dei render dove l’edificio di dieci piani sia alto quanto il palazzo di Teuliè 20 alto sei. Dite pure che si tratta di una questione di prospettiva ma di fatto questi nuovi edifici sono più invasivi di quello che sembrano. Inoltre i pochi parcheggi a servizio dei residenti andranno a sparire!

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  6. Non riesco a capire come tale progetto si concilii con la destinazione d’uso prevista dal piano regolatorevigente di Milano che per il fabbricato in questione non prevede l’abbattimento ma espressamente un vincolo con intervento di ristrutturazione senza modificare il fabbricato e soprattutto le cubature in gioco.
    Trovo altresì strano che il competente ufficio tecnico urbanistico del Comune glissi su questa iniziativa in corso forzando la mano e concedendo una concessione edilizia che consenta un aumento spropositato delle cubature (circa 5 volte in più delle attuali) favorendo l’istituto della portabilità delle cubature da parte del soggetto richiedente e senza peraltro consentire ai cittadini che abitano la zona di condividere nell’ambito della commissione urbanistica di quartiere tale progetto che mi pare rispondere solamente ad un esigenza di natura speculativa.

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  7. 14 piani sono completamente fuori contesto, andrebbe approfondito chi e come sia stato approvato.
    Speriamo si possa fare qualcosa per ridimensionare le cubature.

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  8. Vergogna!!! … una commissione dignitosa avrebbe rigettato il progetto puramente speculativo fatto passare addirittura di interesse pubblico, l’architetto che lo ha firmato non può far parte della commissione che lo valuta, anche se non ha partecipato alla votazione finale (ci mancherebbe pure!!). Annullate il parere!!!

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  9. Ma c’e’ possibilità di bloccare questa oscenità? Ma come è possibile che si lasci ancora costruire in questo modo? Ma neanche in Russia costruiscono piu’ cosi’

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  10. Il progetto è veramente fuori contesto e l’edificio storico va tutelato: Assessore Maran, è necessario ripensare il progetto perché è necessario restiuire alla città più spazi a verde, più parcheggi, più servizi e preservare gli edifici storici.
    Il Piano delle periferie dov’è andato a finire? oppure questo non è periferia e si può fare di tutto?

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  11. Milano è una città che ha storicamente sempre modificato i suoi assetti demolendo le preesistenze per dare spazio al nuovo.
    Ok, sta bene demolire un vecchio edificio per costruire il nuovo ma, proprio nel rispetto del valore della preesistenza dovrebbe essere un dovere riconvertire l’esistente con un progetto nuovo ed innovativo e non con un clone delle architetture più anonime di mezzo secolo fa. Un parallelepipedo insipido, senza carattere, anonimo e con nessuna innovazione stilistica. Un uso isterico del ceppo di Gré fatto probabilmente per giustificare accademicamente una millantata milanesità e null’altro. Vedo poi che il titolare dello studio è anche nella commissione paesaggistica e docente del Politecnico… il che mi pare solo un aggravante, tanto più che nel portfolio dello studio non mi pare ci sia nulla di particolarmente meritevole di menzione.
    Mi stupisce Hines che a Milano ha regalato uno dei più importanti progetti urbani degli ultimi 150 anni con architetture che hanno girato il mondo per innovazione e stile. Passare da Stefano Boeri, Cesar Pelli, Arquitectonica di Miami, Caputo and Patners, e i frizzanti e milanesi Piuarch a questa povertà mi sembra una caduta di stile.
    …ma forse sono i rendering che non rendono al meglio! Chissà…
    Ma credo che ci godremo il palazzone per parecchio tempo. Noi e i nostri figli!

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