Milano | Cordusio – Prime proposte per il nuovo Cordusio

Come ben si sa da molto tempo, piazza Cordusio e l’area circostante, formata da, Via Orefici, Via Tommaso Grossi e Largo Santa Margherita, saranno riqualificate.

Il progetto, ancora in fase di fattibilità, è dello studio Freyrie Flores, realizzato per conto delle società proprietarie degli edifici che insistono sulla piazza, ovvero Generali, DeA Capital e BVK Highstreet Retail in collaborazione con Mobility In Chain.

Si tratta adoni modo di un’idea preliminare, che verrà sicuramente migliorata e modificata. Manca il verde che, a causa della sottostante stazione non vi è la possibilità di  piantumazioni di nessun tipo. Con ogni probabilità sarà ripristinata la vecchia aiuola dietro il monumento a Parini, naturalmente posizionata diversamente a causa delle scale per la sottostate stazione della M1.

Il progetto prevede l’allargamento di ogni marciapiede con con livello stradale solo dove passano i tram. Inizialmente si era parlato di un binario unico alternato, come succede davanti alle Colonne di San Lorenzo, in Via Tommaso Grossi, ma è un’ipotesi con ogni probabilità già scartata in partenza. Dai rendering, ancora in fase preliminare, si vede l’area pedonale espandersi sino al centro della piazza (eccezion fatta per il passaggio dei tram) con percorsi carrabili solo per taxi e mezzi di emergenza, delimitati da parigine. Pavimentazione completamente in pietra, con ogni probabilità di due colori differenti a sottolineare l’ellissi della piazza. I lampioni storici a profusione (forse andrebbero collocati meglio, dai disegni non sembrano simmetrici) anche in largo Santa Margherita. Si vede anche la possibile predisposizione ad us commerciali (spazi per i tavolini e dehors) n prossimità dei negozi. Ora non ci resta che vedere cosa verrà modificato e come.

Per l'utilizzo delle immagini scrivere a info@dodecaedrourbano.com

26 commenti su “Milano | Cordusio – Prime proposte per il nuovo Cordusio”

  1. Sembra più una sistemazione di arredo urbano che una riprogettazione dell’uso e della vivibilità della piazza. Un vero peccato se rimarrà solo un punto di passaggio perché il Cordusio e la vicina piazza Edison hanno un grande potenziale.

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  2. Non verrà mai fatto , come la martesana , gli scali ferroviari ormai sono 7 anni che c è la menano , piazza castello , la passerella in Brera ,le periferie , ogni mattina si alzano e sparano la cazzata del giorno , il caciabal o bauscia

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  3. Meglio di prima…

    Per ora è un diligente compitino e niente più. L’arredo urbano e il coraggio nella regolamentazione dei flussi di traffico potrebbe fare la differenza e questo mi preoccupa perchè non abbiamo una storia di arredo urbano di livello.

    Quanto al traffico, se poson passare i taxi e quindi gli NCC e gli autorizzati e il carico e scarico e moto, motorini, scooter, scooteroni, non sarà un’oasi di tranquillità.
    Speriamo almeno che la pietra sia liscia così in bici (rotaie permettendo) si dovrebbe andare meglio di adesso.

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  4. Ne avevamo già parlato quando uscì la prima immagine. Rimango della stessa identica opinione. Un progetto pessimo: vecchio nell’impostazione, illusorio nel risultato voluto, sbagliato per quanto riguarda le ipotesi di rivisitazione della viabilità. Un precisazione a quando da voi scritto riguardo al mezzanino del metrò. il tunnel della metropolitana passa sotto via Mercanti e prosegue dritto fino via Dante. Benché il tunnel di stazione sia più largo per via della presenza di banchine e il mezzanino sovrastante aggiunga a quella sagoma in pianta alcuni prolungamenti per le scale necessarie a servire le uscite in diversi punti della piazza, il sottosuolo della piazza stessa è tutt’altro che occupato interamente dal mezzanino del metrò. Al contrario, ci sono parti interamente libere come è la parte sud-orientale della piazza; altre largamente libere eccetto che per la presenza di un scala, come è la parte nord-occidentale dell’ellisse. Anche il marciapiede della fermata tranviaria del 16 direzione Axum è libero dal mezzanino, salvo quella piccola parte occupata dalla scala adiacente alla statua del Parini. Ten’è cero che tutti i rendering dei progetti redatti in occasione della ristrutturazione dei diversi palazzi (da quello di Più Arch per palazzo Broggi di Fonsun a quello di ParkAssociati per Cordusio 2 di Hines) rappresentano alberi in piazza. Se non bastasse anche il progetto di Renzo Piano (non proprio l’ultimo arrivato in materia) per la piantumazione di alberi a Milano regalato insieme a Claudio Abbado alla giunta Moratti (e sciaguratamente accantonato) prevedeva la presenza di alberi. Quella spianata di pietra a me pare buona solo ad aumentare l’effetto isola di calore urbana in estate… lì ci cuoci la carne a luglio!

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  5. Se realmente esiste la possibilità di una piantumazione sarebbe da sciagurati non applicarla. Così com’è quella piazza emana calore solo a guardarla In rendering e vista la mancanza di verde in tutto il centro storico sarebbe veramente opportuno approfittare di questa occasione di riqualificazione per portare un po’ di ossigeno in città.

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    • La possibilità di piantare alberi esiste eccome! Il mezzanino della stazione Cordusio occupa solo un parte della piazza, a occhio direi anche meno della metà in metri quadri. Le aree libere dalla soletta del mezzanino sono principalmente 3: 1) il trapezio verso via Dante oltre le due scale d’uscita in prossimità del monumento a Parigi; 2) tuta la sezione occupata dai binari del tram che provengono da via Meravigli e che vanno in via Orefici, ivi inclusi il marciapiede lato numeri pari di piazza Cordusio e l’intera “mezzaluna” verso via Cordusio dove ci Saranno Starbucks e Uniqlo (palazzo ex poste proprietà Blackstone e palazzo di Cordusio 2 proprietà Hines); 3) la mezzaluna verso Tommaso Grossi-Broletto (palazzo Broggi, proprietà Fonsun) fatta eccezione per la scala che sbuca davanti all’agenzia Intesa tra gli imbocchi di Tommaso Grossi e Mercanti.

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    • Quando compri un nuovo frigorifero per la tua bella casa, fattelo recapitare con un cavallo.
      Nella richiesta, però, cerca di scrivere in italiano corretto, utilizzando la punteggiatura. Altrimenti te lo recapitano con un furgone bianco

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      • Se ti iscrivi in una palestra privata a pagamento capitalista il cavallo non ti serve.
        Ti Fai mi muscoli e sono sicuro che cè la fai da solo.
        ??????

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  6. Progetto senza senso. Se realizzato cosi sara’ il festival delle parigine, delle catenelle per proteggere i pedoni e dei cartelli stradali in un deserto di pietra.
    Basterebbe un filo di verde come nell’immagine storica per rendere piu’ attraente il tutto

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  7. Ma è proprio così impossibile immaginare una riqualificazione che renda più facile la vita dei ciclisti che dal castello si spostano in duomo?

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  8. Io non la capisco questa mania dei miei concittadini per gli alberi. Vogliono alberi ovunque ma alla prima occasione non si fanno scrupoli a parcheggiarvi sopra con le loro scatole di metallo. Godono a schiacciare le loro radici e sfruttare la loro ombra per avere il suv fresco pronto a sgasare olezzi inquinanti per la città, forse è per questo che li vogliono anche dove non ha alcun senso metterli.

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    • In effetti gli alberi vanno messi solo dove tolgono posti auto, preferibilmente in zone dove non abitano ricconi ma gente che l’auto magari la usano per lavorare (ovvove!) Esattamente come le piste ciclabili.

      Probabilmente è il motivo per cui in Piazza Cordusio non voglion mettere né gli uni né le altre. E lasciano la piazza aperta al traffico taxi e NCC perchè l’Uber per tornare a casa è imprescindibile.

      Insomma, lasciare le auto sulle radici delle piante è una cosa indegna, ma anche affrontare i problemi con frasi fatte stucchevoli (auto = scatoletta di metallo puzzolente è l’archetipo del luogo comune) fa un po’ cadere le braccia.

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      • Forse non vogliono mettere alberi in Cordusio perché non ha senso metterne. Ne metteresti in piazza San Pietro a Roma? Ne metteresti in piazza della Signoria a Firenze o davanti a San Petronio a Bologna?
        Il Cordusio era il cuore medievale della città, crocevia di strade e commerci, luogo di passaggio, attività e botteghe, non ci vedo nulla di male a privilegiare queste caratteristiche. Penserei di mettere verde dove serve, nelle periferie che ne hanno gran bisogno o nei grandi parchi attorno alla città, per allargarli e creare davvero un anello verde fruibile. Pochi alberelli affogati nel cemento, tra sottoservizi, binari tranviari e cavi mi sembra più un esercizio di stile che lascia il tempo che trova. Per questo non critico il progetto che mi sembra buono, si va nella direzione giusta, ampliare la pedonalita del centro

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        • Stesso discorso vale per le piste ciclabili. Nel cuore medioevale di Milano si andava con i cavalli, dobbiamo rispettare la storicità della città!!

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          • Se vuoi rispettare la storicità della città, elimina il frigorifero, l’aria condizionata e la luce elettrica. Potrai mantenere i golf di lana, ma non i piumini imbottiti. Ok per la coperta della nonna ma sto a computer, iPad e cellulare. Oppure potresti diventare una persona moderna ed evoluta e smetterla di dire simili ca*****, anche perché nel Medioevo non c’erano biciclette

    • Caro concittadino anonimo, provo a spiegarti la mia “mania” per gli alberi, precisando che, nonostante sia un “maniaco” di alberi, non è mia abitudine “parcheggiare la mia scatola di metallo” sulle loro radici (e non ho un SUV). Ti farei notare, secondo caveat, che gli alberi in Cordusio li ha proposti anche Renzo Piano che non è un nostro concittadino e non è neppure proprio un pirla, direi; allo stesso modo li hanno proposti almeno due degli studi di architettura che sono stati ingaggiati per la riqualificazione degli edifici di piazza Cordusio, due studi milanesi molto conosciuti: Piuarch e Park Associati di cui Urbafile ha pubblicato innumerevoli interventi di altissima qualità compiti in questi anni a Milano: forse non è solo una questione di “mania”? Brevemente, dunque.
      La piantumazione di alberi nelle città ha innumerevoli benefici, tanto più nelle zone più densamente edificate e meno fornite di aree verdi estese come il centro di Milano. Solo per citartene alcuni: a) riduzione dell’effetto “isola di calore” con benefici tangibili si per chi cammina e chi usa la bicicletta (chi ha il SUV invece se ne frega perché mette l’aria condizionata a palla) sia per il risparmio energetico conseguito dagli edifici e dagli esercizi commerciali che si affacciano sulla strada per minore utilizzazione dei sistemi di condizionamento; b) Riduzione sensibile delle polveri sottili (prodotte per esempio da chi usa il SUV) e assorbimento di CO2 e di altri inquinanti con netto beneficio per i nostri polmoni e per i conti del servizio sanitario nazionale e delle nostre tasche; c) riduzione dell’inquinamento acustico; d) riduzione dell’inquinamento luminoso (diventa più facile vedere le stelle, anche a Milano!); e) promozione della biodiversità e tutela – visto l’uso intensivo di insetticidi nei campi agricoli intono alla città – di specie in grave pericolo, a partire dalle api che sono al fondamento della vita vegetativa del pianeta, cioè di tutto (niente impollinazione, niente riproduzione delle piante!); f) benefici di carattere socio-psicologico (il verde fa stare bene anche la mente!) g) aumento del valore immobiliare…
      Il verde, e le alberature in primis, non va visto per la sua funzione ornamentale, va visto come una vera e propria infrastruttura (io non sono pasdaran ambientalista, il contrario, per le infrastruttura, a partire da TAV, metrò e aeroporti!!!) atta a garantire e fornire una serie di servizi e benefici alla cittadinanza.
      Ah, per inciso e per quelli che “va rispettata la storia”: in piazza Cordusio – a proposito di verde ornamentale – il verde originariamente c’era ed era costituito da aiuole e palme!!!
      Per queste ragioni io credo che gli alberi vadano piantati e che lo si debba fare in gran quantità. Siccome oltre che “maniaco” degli alberi sono anche un milanese che ama alla follia lo spirito futurista e innovativo della mia città che – diversamente dal resto d’Italia – è bella proprio perché non sta lì abbarbicata a un passato che non torna più ma guarda a domani, con animo pionieristico e sperimentatore sempre (più di tutto nel design e nella moda, ma anche nell’architettura come sanno tutti quelli che leggono Urbanfile) non redo affatto che “rispettare la storia” equivalga a congelare tutto in una specie di museo morto, ma al contrario mantenere lo spirito di innovazione che Milano ha sempre avuto, anche mettendo i neon della pubblicità “in faccia” alla Cattedrale (che capolavoro che era!). Perciò, mantenere quello spirito, proseguire su quella traiettoria di innovazione che ha sempre contraddistinto Milano, per me significa essere la passo con i tempi e, come Milano (e Stefano Boeri) ha saputo fare benissimo con il Bosco Verticale che è diventato un archetipo di grattacielo in tutto il mondo, penso che essere contemporanei oggi e in un luogo come piazza Cordusio voglia dire metterci alberi e non una spianata di pietra che con il climate change rischia di diventare una specie di forno ogni estate di più per chi, invece che stare chiuso in un SUV con l’aria condizionata, ama camminare, muoversi con i mezzi e andare in bici. Io la vedo così, spero di averti offerto qualche spunto per capire la “mania” di un tuo concittadino per gli alberi. Buone cose.

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      • Ma forse non hai capito che anche io sono per gli alberi. E ci mancherebbe altro. Piantiamoli dove ci stanno, dove se ne possono piantare migliaia e non 6 o 7, piantiamoli al posto delle auto… Non sono per gli alberi in cordusio, a mio parere non ha senso mettere degli alberelli dove chiaramente quasi nemmeno ci stanno o dove impallano belle prospettive architettoniche. Mi sembra una presa di posizione fine a se stessa, un po’ come un bambino che a tutti i costi vuole un nuovo ninnolo.. comunque buone cose anche a te

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        • Quelli che pensano che gli alberi rovinano le prospettive architettoniche mi sa che hanno seri problemi cognitivi.

          Oppure è solo una scusa per arrampicarsi sugli specchi delle proprie argomentazioni carenti.

          Dendrofobia

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        • Anche Anonimo delle 6.25 torna sul punto vero: “piantiamo gli alberi al posto delle auto”
          Ossia l’albero come dissuasore. E se le auto non ci sono allora niente alberi! Che disturbano le “belle prospettive architettoniche”

          Se sia dendrologia non lo so, ma mi sembra assurdo.

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        • Anonimo 6:25, ho ben capito che sei favorevole agli alberi ingenerale e, ovviamente, condividiamo la posizione. Non siamo invece d’accordo sul fatto che gli alberi possano essere messi anche in piazza Cordusio. Credo che il mio approccio abbia una radice prevalentemente funzionalità, il tuo estetico. Se – come faccio io – si guarda al verde come un’infrastruttura (esattamente come il metrò, l’illuminazione pubblica, la segnaletica stradale) che serve a produrre benessere per chi abita la città per chi vive le strade e le piazze, allora le considerazioni di carattere estetico (pur importanti) sono subordinate. Per esempio puoi decidere come fare un lampione o come fare una stazione del metrò, ma non si discute neppure sull’opportunità di istallare il lampione o di costruire la stazione del metrò. Io penso che il verde (in particolare le alberature stradali) serva soprattutto in centro, poiché quanto più si va verso le periferie tanto più il tessuto urbano si fa rarefatto e aumentano le grandi aree verdi (oltre che le sezioni stradali che ospitano alberi). Quindi, in un progetto di riqualificazione di una piazza centrale penso sia necessario inserire alberature, come del resto avvenuto in piazza Beccaria, in piazzetta Liberty e, parzialmente, anche in piazza Santo Stefano (perdiamo che sbaracchino le auto il più velocemente possibile!) o come è sempre stato in piazza Fontana o in piazza della Scala, per dire. Lo penso soprattutto perché gli alberi, per quanto pochi, hanno sia un’importantissima funzione di pulizia dell’aria (si può arrivare fino al 60% di abbattimento delle polveri sottili con alberi nelle strade!), sia la capacità di offrire un ambiente confortevole dal punto di vista della temperatura e dei livelli di soleggiamento a chi, per esempio, volesse sedersi sui tavolini davanti a Starbucks a sorseggiare un con calma un ottimo caffè filtro lavorando al computer, aspettare un amico all’ingresso di Uniqlo, aspettare il tram oppure semplicemente passeggiare. Naturalmente non sto parlando di foreste di platani o abeti, sto parlando di alberi di piccola o media taglia da piantare prevalentemente nelle “mezzelune” della pizza (soprattutto in quella sud, verso via Cordusio) oppure lungo la banchina tranviaria della fermata del 16 in direzione San Siro. Alberi che, peraltro, non impatterebbero sul cannocchiale prospettico (se li metti davanti all’ex poste non impalli proprio niente, per esempio) e se anche lo facessero lo farebbero in estate e non in inverno, con il pregevole beneficio di offrire diversi panorami a seconda delle stagioni. E non è vero che non ci stanno, salvo che sull’area corrispondente al mezzanino della fermata Cordusio del metrò, ci stanno tranquillamente, se il problema è l’apparato radicale. E poi gli alberi, nella tradizione italiana soprattutto, sono anche utilizzati come elemento architettonico, talvolta in maniera molto evidente; a Milano ne abbiamo buoni esempi nel verde disegnato da Land per le aree verdi di Bicocca (p.es. piazza della Trivulziana o piazza dell’Ateneo Nuovo su tutte) o in Porta Nuova con le aree in via Sturzo direzione Corso Como/via Capelli e ne avremo un esempio grandioso con la Biblioteca degli alberi naturalmente: una mezzaluna con una “tettoia” di alberi a basso fusto, per esempio, rappresenta un elemento volumetrico che, questo sì, impatta sui volumi della piazza. Anche qui c’è una questione di approccio: io penso che abbia senso intervenire, con rispetto naturalmente, sugli spazi prodotti nel corso ella storia lasciando un segno; altri invece sono più conservativi. Io credo che lo spirito di Milano (e piazza del Duomo ne è l’esempio supremo) sia quello di cambiare sempre, di fare e rifare, di innovare e non di congelare le epoche storiche nelle pietre senza toccare più niente fino alla fine dei tempi. Perciò si possono anche cambiare i volumi di piazza Cordusio con un intervento rispettoso ma non conservativo. Del resto non credo sia un’ipotesi così campata per aria, visto che non solo il verde c’era ab origine in piazza Cordusio, ma che lo hanno proposto Renzo Piano, Piuarch e Park Associati… insomma, gente tutt’altro che sprovveduta, mi pare.

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