La capitale scende dal 67° all’85° posto della classifica stilata da Università La Sapienza per Italia Oggi. Male anche Venezia, Potenza e Firenze, che perde 17 posizioni. Siena ne recupera sette. Vibo Valentia è la provincia dove si vive peggio.
L’indagine realizzata da ItaliaOggi Sette ripropone i primi tre posti dello scorso anno, ovvero Bolzano, Trento e Belluno quali migliori città dal punto di vista della qualità della vita, a confermare dei virtuosismi delle città del Nord-Est. Oramai è assodato che le città ideali hanno mediamente 100 mila abitanti. Infatti tra le prime 40, escludendo Verona e Padova (che ne hanno più di 200 mila), Brescia, Parma, Modena, Reggio Emilia, Bergamo, Trento, Forli, Vicenza, Bolzano e Piacenza che superano i 100mila abitanti, tutte le altre 28 città hanno un numero di abitanti inferiore. Tutte, come ormai immaginabile, città del Nord, Nord-Est e del Centro Italia.
Mentre per le grandi metropoli italiane la situazione è invariata o peggiorata: Milano è al 55° posto, Torino è al 78°, Roma all’85° (perdendo 18 posizioni rispetto all’anno scorso), Palermo al 106° e Napoli al 108°.
La valutazione sulla qualità della vita si basa su nove elementi: affari e lavoro, ambiente, criminalità, disagio sociale e personale, popolazione, servizi finanziari e scolastici, sistema salute, tempo libero e tenore di vita, con 21 sotto dimensioni e 84 indicatori di base. Dalla quarta alla decima posizione si trovano tutte città che hanno recuperato rispetto all’anno scorso, salvo una, Treviso, che è passata dalla sesta alla nona posizione.
Certo, tenere sotto controllo una grande città è sicuramente molto più difficile. Dove c’è più popolazione, i disagi logicamente aumentano e se le amministrazioni non sono in grado di far fronte a questi disagi, il malcontento aumenta per forza di cose, come nel caso di Roma, che scivola sempre più da diversi anni ormai. Andamento opposto per Milano, in leggero miglioramento, che passa dal 57esimo posto al 55esimo posto. Mentre il divario nord-sud rimane una brutta costante.
Le amministrazioni delle grandi città dovrebbero risolvere soprattutto i loro grandi problemi, come la criminalità, il traffico, i trasporti pubblici e il decoro, gestiti meglio nei piccoli centri.
Importante per Milano sarebbero sopratutto collegamenti ferroviari migliori con il hinterland. La situazione disastrosa di Trenord penalizza molto la nostra amata città e produce un traffico assurdo. Spero che Sala e Fontanta spingono il governo, RFI e Trenitalia a intervenire al più presto. Milano si merita di essere collegata con l’area produttiva in un modo moderno ed efficiente.
RAI 3 ha riferito che Milano sarebbe stata promossa al primo posto per qualità della vita. Non ho parole ma le sto cercando…
Sono fuggito da Milano 30 anni fa dopo 30 anni che ci vivevo, e non ho visto altro che un progressivo degrado sotto tutti gli aspetti, dall’urbanistica (per usare un eufemismo), alla cultura, all’economia. Non so dire se altre città italiane siano andate perfino peggio, ma parlare di qualità della vita a Milano mi sembra davvero grottesco. Forse per chi ha tantissimi soldi e non fa caso a cos’ha intorno… ma provate a fare un giro di tangenziale alle 8 di mattina e poi riparliamone. Ma che giornalisti sono quelli che mettono in giro sparate del genere?