Milano | Qualità della vita 2018: la città vince, ma se solo avesse “lu mare”

Capitale della finanza, dello shopping e – da oggi – anche della Qualità della vita in Italia.

Foto Andrea Cherchi

È Milano la vincitrice dell’indagine del Sole24Ore per il 2018 sulla vivibilità delle province italiane, giunta alla 29° edizione.
Non importa, o quasi, se Milano è assediata dallo smog, dal traffico e anche dalla scarsa sicurezza, ma i dati, messi in graduatoria su base provinciale, dicono il contrario.

Nell’indagine promossa dal quotidiano finanziario, Milano festeggia il suo primato, posizionandosi ben sette volte su 42 nei primi tre posti per le performance conseguite negli indicatori del benessere, conquistando di fatto lo scettro della miglior provincia più vivibile d’Italia,  dopo averlo sfiorato per quattro volte, fermandosi al secondo posto nel 2003 e 2004 e poi nel 2015 e nel 2016.
Come ogni anno il rapporto della Qualità della vita scatta una fotografia delle città italiane, scegliendo di inquadrare la questione del benessere tramite 42 indicatori suddivisi in sei macro-aree («Ricchezza e consumi», «Affari e lavoro», «Ambiente e servizi», «Demografia e società», «Giustizia e sicurezza», «Cultura e tempo libero»), riferiti all’ultimo anno appena trascorso.

Milano, ad esempio, svetta negli indicatori reddituali (prima per depositi in banca pro capite e consumi medi delle famiglie in beni durevoli) e vince l’iCityrate del Forum Pa come migliore smart city; è seconda per prezzo medio di vendita delle case, ma è ultima per il costo medio degli affitti. È al terzo posto per tasso di occupazione tra i 15 e i 64 anni (pari al 69,5%), ma è anche tra le città più litigiose e meno sicure del Paese, seconda solo a Napoli per le rapine. È medaglia di bronzo, infine, per spesa al botteghino in spettacoli.

Il capoluogo lombardo trascina con sé le altre le province della regione, tutte in miglioramento, ad eccezione di Sondrio e Como. Nella top ten si confermano anche le province dell’arco alpino: miscelando i parametri, da quelli legati alla «Ricchezza e consumi» a quelli di «Cultura e tempo libero», anche quest’anno Bolzano, Aosta, Belluno (la vincitrice 2017) e Trento restano nella parte alta della classifica delle città più vivibili. Più in generale è il Triveneto a popolare le prime trenta posizioni. Solo Venezia e Rovigo si piazzano poco dopo, rispettivamente al 34° e al 58° posto. (dati e fonte il Sole24Ore, dove troverete il resto dell’articolo)

Insomma, se solo “Milano avesse lu mare”, sarebbe perfetta.

D’altronde Milano (e le altre città della pianura padana) si trova in una gigantesca pianura chiusa da alter montagne su ogni lato, pianura che è anche sovrappopolata (solo la Lombardia ha più di 10milioni di abitanti, concentrati perlopiù nell’area urbana di Milano), qui si lavora, si produce, si vive e purtroppo si inquina. 
A questo punto politici e governanti dovrebbero fare di più per cercare, tutti assieme, di migliorare l’aria che respiriamo.

Così forse, Milano otterrebbe il top.

Per l'utilizzo delle immagini scrivere a info@dodecaedrourbano.com

11 commenti su “Milano | Qualità della vita 2018: la città vince, ma se solo avesse “lu mare””

  1. Non è che “i dati dicano il contrario”… è che si tratta di un indice composito di varie categorie e nell’insieme Milano vince, pur avendo punteggi bassi in alcune categorie come, appunto, l’inquinamento (che è un problema comune a tutta la pianura padana, come dite anche voi, su cui la città metropolitana da sola può incidere molto poco) o la sicurezza.

    Quanto a quest’ultimo tema, il dato è molto fuorviante perché è basato sul numero di denunce e può semplicemente significare (come afferma lo stesso Sole 24 Ore nel commento ai dati) che a Milano le vittime di un crimine sono più propense a fare denuncia che in altre città.

    …o vogliamo davvero credere che sia più facile essere scippati a Milano che nei vicoli del Rione Sanità o a Palermo?????

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    • Se ti scippano, la denuncia la devi fare per forza, altrimenti i documenti non te li rifanno…

      E’ anche vero che se scippano un turista a Napoli dopo 10 minuti è su tutti i giornali, se ti rubano il cellulare in Corso Como alle 3 di notte è un trafiletto e solo su “alcuni” giornali.

      E sicuramente le bande organizzate per i furti son più attive a Milano che a Napoli (per le ragioni “economiche” evidenti a chiunque)

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      • …e non dimentichiamo che la quasi totalità dei reati compiuti a Milano sono opera di gentili “risorse meridionali” o di “risorse africane”. Senza di questi sarebbe prima da 50 anni a questa parte

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    • Più che una classifica, sembra un sondaggio fatto alla Festa degli Alpini tra un fiasco di vino ed una bottiglia di grappa 🙂

      Milano prima, poi Bolzano, Aosta, Trento e Trieste, Belluno, Pordenone, Treviso, Gorizia…

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  2. padanino…
    non do neanche la colpa a te, ma ai tuoi genitori che invece di guardare Domenica In… quel giorno hanno deciso di metterti al mondo.
    Vivi sereno, qualche altro anno ed io come tanti meridionali togliamo il disturbo e torniamo fra l’arretratezza e ignoranza.
    Io personalmente sono pugliese e da casa mia quando apro le finestre vedo il mare… che vita infame che mi aspetta…

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  3. Dai repubblica , corriere , il sole , sono giornalisti radicalchic , che il popolo ha deciso che sono il cancro dell Italia , spingono Milano per puntare al radicalchic sala sala , ma non hanno speranza , Come fa una città essere capitale del crimine al primo posto ? , basta scegliere le voci che più m interessano dando punteggio alto è il giochino è fatto , non voto di Maio ma ha ragione , giornalisti puttane , specialmente al corriere che da quando è proprietario ogni giorno c è un articolo di quanto è bravo e bello , prima non lo filava nessuno

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