Milano | Porta Volta – Una visita all’interno del complesso di Porta Volta Home

Siamo andati a vedere, qualche settimana fa, il palazzo all’interno del complesso formato da due differenti edifici sorto all’angolo tra le vie Procaccini e via Niccolini.

L’edificio che si affaccia su entrambe le vie è Porta Volta Procaccini (case bianche grigie), di via Procaccini 1, residenze di edilizia convenzionata.

Mentre entrando, troviamo il bel giardino condominiale condiviso con il retrostante palazzo di Porta Volta Home. Entrambi i complessi residenziali, formano due parentesi poste ai bordi con al centro il giardino.

Porta Volta Home è stato ideato dall’architetto Gaetano Lisciandra ( che è venuto a mancare nel 2016 e a cui Nexity, gli sviluppatori del progetto, hanno dedicato il book fotografico della storia di Porta Volta Home).

L’Architetto Gaetano Lisciandra ha voluto disegnare un edificio moderno senza dimenticare l’importante tradizione architettonica milanese. La forma dell’edificio si ispira alle tipiche case di corte milanesi, le ville sul tetto care all’architettura meneghina del ‘900 e il parco condominiale , un chiaro riferimento alle case sul verde del Mangiarotti, sono tanti i rimandi al passato!

Un progetto dove “il fuori è parte essenziale del vivere” ( cit Gaetano Lisciandra): tanto spazio esterno vivibile nei giardini privati, nelle ampie terrazze e nel parco condominiale.

Tutte le scelte architettoniche , esteticamente moderne, privilegiano i concetti di solidità e tradizione in linea con una scelta abitativa di lungo periodo: il legno, la pietra , il vetro e l’acciaio si fondono per creare un rapporto di continuità tra tra il parco e l’edificio.

Il progetto è stato consegnato tra la fine del 2017 e l’inizio del 2018 ed è composto da 87 appartamenti ( tra cui alcune “ville” su due livelli al piano terra e un meraviglioso attico con vista sul quartiere a 360 gradi e sulla città).

Il progetto è nato nell’ambito del PII di Porta Volta di cui abbiamo spesso parlato e che ha portato a una vera trasformazione e valorizzazione di questo quartiere storico di Milano, un tempo periferico e prettamente industriale.

Il parco di 3600 mq con fontana è stato progettato dall’Architetto Valerio Cozzi. Molto gradevole, ben progettato e dal spore quasi “orientale”.

All’interno della residenza ci sono 5 aree coworking arredate Lago ( una per ogni scala), un ampia sala bike e una palestra condominiale che affaccia sul parco con attrezzatura Tecnogym.

Ringraziamo Nexity, il gruppo immobiliare che ci ha permesso di entrare a visitare Porta Volta Home.

Per l'utilizzo delle immagini scrivere a info@dodecaedrourbano.com

20 commenti su “Milano | Porta Volta – Una visita all’interno del complesso di Porta Volta Home”

  1. L’edificio che affaccia su strada è di una bruttezza devastante. Quello interno appena meno brutto perché nascosto. L’unica cosa che si salva è il giardino. Peccato, questo pezzo di città si meritava ben altro. Per non parlare dell’orrido albergo dall’alto lato della strada, che sarebbe nato vecchio già negli anni 80, figuriamoci ora.

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  2. Nelle foto 1 e 2 fanno accaponare la pelle le auto in sosta sul marciapiede di fronte all’edificio che si affaccia sulla strada. Praticamente sono dentro i negozi?
    Non capisco perchè in un intervento così nuovo, il Comune non abbia previsto dei dissuasori.

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  3. La qualita’ degli edifici nuovi a milano mi fa veramente depresso. Materiali economici, stilo degli anni 90, e spesso progettati male per il contesto urbano. E’ veramente un peccato perche’ milano ha tanto potenziale.

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  4. immagino si tratti di case popolari… non voglio pensare che qualcuno abbia speso soldi per comprare un appartamento in questo obrobrio!

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  5. Ci passo sempre davanti, onestamente ritengo indifendibile chi ha disegnato quella muraglia grigia e bianco sporco. Troppo, troppo brutta. Una vera offesa per gli occhi. Peraltro vedere un casermone grigio su una strada sempre intasata dal traffico come quella, aumenta la sensazione di sporco e di smog. E le terrazze o il giardino interno, avrà pure il sapore orientale, ma è tutto un alveare, soffocato da due muraglioni mastodontici. Qualunque cosa tu faccia su quelle panchine o nel terrazzo di casa tua, hai la certezza di essere osservato da tutto il vicinato. Quello che salvo sono le aree coworking, i parapetti di cristallo brunito, l’uso del legno e i colori del corpo interno.

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  6. Come rovinare un intero complesso edilizio e deprimere una piazza intera di Milano scegliendo il solito colore piccione topo morto volante di lectospirosi infettiva…

    Complimentoni agli ?architetti?…

    Ma non si possono chiedere i danni ai proprietari visto che un tale obbrorio dequalifica con la sua facciata di tale bruttezza di colori uno spazio comune ossia la città che é pubblica e non privata?

    Perche io devo subire sta schifezza cromatica quando ci passo davanti?
    La città è dei proprietari o di tutti?

    Per linterno facciano come gli pare ma per i danni all’esterno che la facciata mi provoca uno shock psicologico e danni esistenziali?
    😡😡😡

    E manco 2 dissuasori sul marciapiede hanno piazzato..

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  7. Non si può che concordare con gli interventi precedenti. Il fronte strada è di una bruttezza devastante; l’interno cortile un pochettino meglio, ma giusto un pochettino; il giardino interno, l’unica cosa che si salva. Nell’insieme un progetto banale e nato già vecchio.

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  8. il mio giudizio personale è che il fronte strada sia di una bruttezza e di una pesantezza e di una CHEAPPERIA senza pari. Che peccato (!!), si poteva rendere bello quel pezzo di Milano, dove tra l’altro transitano tutti i pullman che vanno all’aeroporto ed invece è bruttissimo

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  9. Concordo, edificio fronte strada ORRIBILE. Mi chiedo di chi sia la responsabilità di aver approvato un tale progetto (Non sono un tecnico ma immagino che anche gli uffici del Comune di Milano abbiano la loro responsabilità). Chiunque sia il responsabile: vergogna perché hai rovinato una parte di Milano.

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  10. Bello il quartiere santa giulia…. ah no. Edifici sulla strada privi di forma o slancio, colori da depressione cronica e qualità architettonica degna di paderno dugnano.
    Ma l’hanno pure pagato l’architetto? Il mio falegname con 30000 lire la faceva meglio.

    Ma come si fa a fare ste cose a Milano nel 2018!?!?

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  11. dispiace per l’architetto che è deceduto, ma il disegno del fronte strada è davvero di scarsa resa, a volte sembra che il discorso delle citazioni colte sia un espediente per difendere cose altrimenti non difendibili… il tutto ha una resa da hinterland, proprio di edifici di classe economica

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  12. O forse hanno fatto il fronte strada (edilizia convenzionata) così brutto per dare maggiore risalto al corpo interno (edilizia libera) immagino a ben altri prezzi?

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  13. In una zona molto disordinata per stili e per viabilità (tram auto ecc) serviva per me una facciata esterna lineare con balconate lineari e non con continui vuoti e pieni e forme diverse di finestre e colori. Peccato. Sembra la rivisitazione annai 2000 della ca brutta.

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    • Strano che nell’unanimità’ dei commenti negativi nessuno si sia ancora soffermato sul brillante abbinamento tra il grigino e il beisciolino

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