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Milano | Arredo Urbano: Tel chi el “Milomat”


Milano ha vinto il Wallpaper* Award per il Design, classificandosi prima davanti a Shanghai, Vancouver, Helsinki e Sharjah. Il premio è stato assegnato dai giudici della prestigiosa rivista inglese di design, moda e viaggi Wallpaper* che ha definito Milano “città al centro di un’entusiasmante rinascita”. Molteplici sono stati i fattori che hanno contribuito al successo di Milano – scrive la rivista – non ultimo il ruolo giocato dagli stilisti di fama mondiale Miuccia Prada e Giorgio Armani nella veste di committenti, dal nuovo presidente della Triennale di Milano, l’architetto Stefano Boeri e gli altri architetti che nell’ultimo anno hanno contribuito a disegnare (con edifici finiti o in fase di progettazione) il nuovo skyline della città. Rilievo è stato dato anche all’ Arch Week, evento del Palinsesto Yes Milano che lo scorso maggio ha vissuto la sua seconda edizione.
“Milano – commenta il Sindaco Giuseppe Sala – ottiene un riconoscimento importantissimo nel campo del design. Gli addetti ai lavori ci premiano come città che sta vivendo un periodo di eccitante trasformazione, proiettata nel futuro grazie alle sue eccellenze nel campo della cultura e della formazione. Milano è la città del design grazie alle sue istituzioni più prestigiose a cominciare dal Politecnico e a eventi mondiali come il Salone del Mobile. In questi ultimi anni è rinata proprio attraverso i progetti di grandi studi internazionali di architettura. È un momento d’oro per noi che intendiamo proseguire. La nostra trasformazione della città è appena iniziata”.

Festeggiamo il Design Award del magazine Wallpaper mostrando in anteprima il “Milomat”, il nuovo pilomat delle aree pedonali di Milano che progressivamente sostituirà i new jersey.
Come riferisce l’Assessore all’Urbanistica Pierfrancesco Maran: “Ci abbiamo lavorato a lungo, da quando si è verificato il problema degli attentati nelle aree pedonali in altre città europee, ed è stato progettato internamente al Comune di Milano (un oggetto così milanese che l’architetto si chiama pure Brambilla). “
Il Milomat è antisfondamento, è fatto con materiali del nostro territorio lombardo, riproduce la mappa stilizzata della città.
Si prevede di metterne circa 200 tra la fine del 2019 e il 2020, alcuni proprio a pilomat (cioè si abbassano per il passaggio dei mezzi di soccorso e delle forze dell’ordine), altri fissi.
Sempre come riferisce l’assessore, il nome, “Milomat”, è ancora sub iudice ed è frutto della creatività di un collega di Giunta, Gabriele Rabaiotti, che lo ha approvato e ci pare un modo simpatico per riconoscere le radici milanesi dell’oggetto dall’idea fino ai materiali.




Per l'utilizzo delle immagini scrivere a info@dodecaedrourbano.com

Milanese doc. Appassionato di architettura, urbanistica e arte. Nel 2008, insieme ad altri appassionati di architettura e temi urbani, fonda Urbanfile una sorta di archivio architettonico basato sul contributo del web e che in pochissimo tempo ha saputo ritagliarsi un certo interesse tra i media e le istituzioni. Con l’affermarsi dei Social Network, che richiedono sempre una maggiore velocità di aggiornamento, Urbanfile è stato affiancato da un blog che giornalmente segue la vita di Milano e di altre città italiane raccontandone pregi, difetti e aggiungendo di tanto in tanto alcuni spunti di proposta e riflessione.


28 thoughts on “Milano | Arredo Urbano: Tel chi el “Milomat”

    1. Anonimo

      Visto dal vivo oggi:

      La parte piatta superiore raccoglie acqua e sporco perchè è piatta e con rilievi (non scivola via) Mentre toccavo la mappa di Milano era tutta appiccicosa con strane macchie, forse perchè la gente ci si appoggia per mangiare panini e bibite dei baracchini. Poco simpatico.

      Il lato non è liscio o lucidato ma in pietra ruvida: ci appiccichi un adesivo, una gomma da masticare o ci scrivi con un pennarello e non li togli più finche vivi.

      Suggerimento: prima di ordinarli in quantità fare un controllo e mettere a punto i dettagli, così non funziona benissimo.

    1. Anonimo

      Teoricamente è antisfondamento, ed è sicuramente meno graffitabile degli scandalosi e bruttissimi New Jersey che appestano il centro. A me non dispiace

  1. Anonimo

    Credo che chiamarlo “Milomat” sia solo una battuta di spirito, visto che “Pilomat” è un marchio registrato… 😉

  2. Wf

    Potrebbe essere il pezzo che manca per la sosta selvaggia.

    Una volta in magazzino potrebbe essere piazzato in tutte quelle aree di sosta abusiva. Anche se non in chiave antiterrorismo.

    Favorevole ad ogni tipo di elemento di arredo dissuasore per far aumentare la consapevolezza nei cittadini

    1. Anonimo

      forse fino ad ora non hanno installato dissuasori della sosta selvaggia perchè il design non era abbastanza chic per Milano….:-) 🙂

  3. aldo

    come al solito fare un concorso sarebbe stato troppo chiedere..

    ci fregiamo di essere la capitale del design ma il comune pare non essersene mai accorto: non parlo di questa giunta in particolare, ma di un atteggiamento generale.

    ci sono valanghe di architetti e designer che lavorano in giro per il mondo ma no, ci pensa l’architetto brambilla di turno, senza passare da una giuria a creare un elemento così importante per l’arredo urbano..

    ecercano pure di rendere la cosa simpatica: “dai, si chiama pure brambilla! cosa vuoi di più!”.
    santi numi..

    1. Anonimo

      Visti i risultati dei mitici “concorsi” con la partecipazione dei cittadini online e la giuria di tromboni col bollino della triennale*, forse è stato meglio così. Almeno è bellino.

      * ogni riferimento allo scempio del nuovo progetto per Piazza Castello è puramente causale.

      1. _

        Concordo.
        E’ semplice, facile e pratico.

        Sono invece i “grandi nomi” e i soliti noti “da concorso” che han creato cose discutibili a Milano!

        1. Anonimo

          Basta “tromboni” e viva i Milanesi che san disegnare e progettare! (anche se non sono nel cerchio magico della triennale)

    2. Anonimo

      Santi numi, come e’ possibile che un architetto che di cognome fa Brambilla”creare un elemento cosi importante per l’arredo urbano”. Forse fa troppo milanese per un giargiana come te, Aldo?

    3. stefano

      vero, però a me sembra bello. il fatto che si abbassi a scomparsa è un’altra buona soluzione.

      di un concorso avrebbe avuto bisogno il logo di milano-cortina 2026, l’è propi brütt.

  4. Anonimo

    A me piace, con o srnzs voncorso, questa vokta é venuto un risultato buono… spero che di diffondano rapidamente.

    Il succesdo del Wallpaper avrebbe meritato un articolo dedicato. Diamo enfasi alle buone notizie, soprattutto quando hanno risonanza internazionale… con tutti i musoni a sfigati cattivisti di professione, serve tirardi su!

  5. tatino pensabene

    …allora…. “ci pare un modo simpatico per riconoscere le radici milanesi dell’oggetto dall’idea fino ai materiali”….ma davvero? simpatico ok, ma le radici milanesi dell’oggetto? l’idea? i materiali? di piloni come questi ne è pieno l’universo…è un cilindro, a forma cilindrica, fatta di una pietra indefinita…non sapevo che Milano avesse inventato il cilindro…e l’uso della pietra per i piloni. Ok entusiasmarsi…..ma quando è troppo sfiora il ridicolo. Quanto al premio, Wallpaper* assegna un premio Milano un anno si’ e l’altro pure. Inventando anche categorie Ad Hoc. Mah!

  6. Giovanni

    Ottima cosa il premio, ottima cosa lo sviluppo di Milano e il futuro della cittá… ma il fatto che a Milano non esista ancora un vero museo della Moda e del Design (Triennale a parte) mi lascia amareggiato.
    Perdiamo tanto tempo a lamentarci della sosta selvaggia (senza trovare vere risposte, che non siano posizioni talebane) o a vaneggiare sui Navigli (grazie a urbanfile per i bellissimi rendering) ma ci perdiamo la possibilitá di celebrare le vere competenze della cittá, riconosciute a livello mondiale…

    Saluti a tutti

  7. Wf

    Forse rikeggendo tutti i commenti qui sopra avrebbero dovuti chiamarli

    MilaGnamat!
    🤣🤣🤣🤣🤣🤣🤣🤘🤘🤘👌

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