Milano | Calvairate – Murales per dare colore in via Turchino

Due artisti, tre murales, un unico progetto di riqualificazione urbana, dal titolo BLOOP Experience, tra i vincitori del Bando alle periferie 2018, che si propone di abbattere l’effetto isolamento che spesso mortifica le periferie e regalare un po’ di bellezza ad un quartiere generalmente escluso dai tradizionali circuiti turistici.

Sono stati appena ultimati i tre muri che compongono il progetto artistico per le case popolari comunali di via Del Turchino, in zona Calvairate/Ortomercato, all’interno del quartiere Ponti, esempio di architettura razionalista costruito negli anni tra il 1938 e il 1941. Tre colpi d’occhio dai colori brillanti di circa 4 metri per 15, uno dietro l’altro, dipinti (con vernici acriliche) non solo per animare le strade e gli edifici della zona a sud-est della città, ma anche per dare un messaggio “forte” e raccontare la storia, i desideri, il vissuto di chi li abita, attraverso alcune parole chiave raccolte dialogando con i residenti e inserite dagli artisti nei murales.

Il soggetto centrale dell’opera su tre pareti è la parola AMA, intesa come imperativo del verbo amare. Un concetto nato attraverso gli incontri avuti, anche grazie al supporto di MM, gestore delle case popolari del Comune, con le persone che popolano questo quartiere complesso: dagli anziani, memoria storica, residenti sin dall’edificazione delle prime palazzine, ai bambini, tutti valorizzano l’amore per il quartiere e il forte legame che si è costruito tra chi vi abita.

“È chiaro che la nostra attenzione si rivolge prioritariamente alle famiglie che abitano le nostre case – dice l’assessore comunale alla Casa Gabriele Rabaiotti -. Ma riuscire a trasformare i muri grigi dei nostri palazzi in un percorso d’arte e così portare bellezza nei quartieri popolari della città mi sembra meraviglioso”.

“Vorremmo – interviene Matteo Amadio di Biokip Labs, direttore artistico del progetto – che i muri di via Del Turchino fossero un punto di partenza dal quale creare un percorso ‘al contrario’, che dalla periferia va verso il centro, contribuendo ad animare i margini della città facendoli vivere di nuova luce. Vorremmo stimolare la gente che ama la creatività a seguire un percorso ricco di opere che negli anni rappresenterebbero un vero e proprio itinerario dell’arte che induca i curiosi a scoprire le opere, non solo in centro ma anche in periferia. A Ibiza, in tutti questi anni, abbiamo dimostrato che è possibile creare un nuovo modello di turismo culturale, cambiando la percezione di non luoghi che diventano gallerie espositive a cielo aperto; ed oggi le stesse istituzioni che all’inizio si dimostravano diffidenti ci associano ad un nuovo modello di marketing turistico e culturale”.

Gli artisti che hanno realizzato il progetto sono Said Dokins, messicano, conosciuto soprattutto per i suoi calligrafiti in spazi pubblici, tra cui un intervento per il Museo di arte urbana e contemporanea Muca, il più grande murale di Monaco, e SpY, street artist di nazionalità spagnola che trae molta della sua ispirazione dall’osservazione dei centri urbani, alla cui ridefinizione contribuisce con consapevole ironia.

Il progetto BLOOP Experience è risultato tra i 26 vincitori della seconda edizione del Bando alle periferie, grazie al quale sono già stati erogati moduli di corsi legati all’artigianato creativo digitale (quattro giornate di formazione per i ragazzi tra i 14 e i 25 anni sulle più innovative tecnologie di stampa). Nasce dall’esperienza che l’agenzia Biokip Labs ha costruito nel corso del Bloop International Proactive Art Festival, che si tiene da quasi un decennio a Ibiza, diventando uno dei più importanti eventi di street art al mondo, ed è promosso in questa edizione milanese dall’associazione no profit Lato Corto.

Per l'utilizzo delle immagini scrivere a info@dodecaedrourbano.com

5 commenti su “Milano | Calvairate – Murales per dare colore in via Turchino”

  1. Benissimo.. bell’intervento.
    Il Bello può favorire la rigenerazione dei quartieri.
    Abitati da gentaglia? Si offende un quartiere per propaganda politica?
    Andiamo bene.
    Ricordo a tutti che le case popolari erano gestite dalla regione in mano alle destre da anni.

    Rispondi
  2. Ma tenere un tono civile? Questo è un blog di architettura e urbanistica, mica un posto dove dei trogloditi possono mettere in caciara la discussione. Da un po’di tempo i moderatori sembrano scomparsi da questo sito, fare un po’di pulizia di questa gente?

    Rispondi
    • Dare del troglodita a chi la pensa diversamente da te e’ “tenere un tono civile” ?Mettere una k o una h in piu’ sarebbe mettere in caciara una personale opinione ? Tra l’ altro la tua di opinione sull’ argomento non ci e’ arrivata, Tony…

      Rispondi
      • Il commento pessimo è stato eliminato, a quanto pare non era semplicemente “qualcuno che la pensava diversamente”. Ora che la discussione ha raggiunto un livello civile si può esprimere la propria pertinente opinione.
        Intervento che replica una buona pratica usata in diversi altri stati e amministrazioni nazionali, non risolverà tutto i problemi dei quartieri ma è un inizio, oltre ai murales bisognerebbe spingere sulla riqualificazione dell’arredo urbano.

        Rispondi
  3. Spesso è più efficace un intervento semplice, rapido ed economico come questo rispetto ad un mega progetto di riqualificazione che sulla carta risulta un ottimo intervento e permette al politico di turno di ottenere consenso ma poi tale progetto risulta impraticabile o pieno di difetti che diventano evidenti al popolo solo dopo la sua realizzazione (i plastici sembrano sempre tutti perfetti!).

    Rispondi

Lascia un commento