Tra le varie proposte presentate per l’appello che Palazzo Marino ha lanciato alla città per la Milano del 2030, ecco la proposta per la fermata della stazione della M1 Bisceglie.
Come dicevamo nello scorso articolo a riguardo del capolinea della M1 Bisceglie, dove uno spiazzo senza senso e brutto funge solo da parcheggio e sosta per gli autobus urbani e extraurbani, dove la gente vi transita e basta, pare veramente uno spreco urbano senza senso. Infatti ci trovassimo in qualsiasi altra città europea, questa fermata avrebbe molti più servizi, diventando un vero hub, un fulcro del trasporto e di servizi ai cittadini, anziché una colata di catrame e due pensiline (di cui una anche distrutta da una tempesta di vento).

Ed ecco il progetto presentato dallo studio di Mario Cucinella assieme all’impresa costruttrice Borio Mangiarotti e di Planet Idea srl: una stazione dei pullman, con una bella copertura e sotto una serie di servizi.
La proposta di Cucinella, “Bisceglie play-hub” in realtà, lavora solo sulla riorganizzazione dello spazio pubblico e si unisce al più vasto progetto di Sei Milano (via Calchi Taeggi), il quartiere di case, uffici, negozi affacciati su un parco, in fase di realizzazione a pochi metri dalla fermata della metro. Una stazione della Metro più attrattiva sicuramente è anche un biglietto da visita molto importante.

Così per Cucinella l’area sopra il parcheggio potrebbe esser trasformata in uno sport park con giochi che producono energia e attrezzi smart. Una delle parole d’ordine per l’architetto è prevedere “più funzioni”. Come avverrebbe all’interno del posteggio, che durante il fine settimana, quando ci sono meno auto, potrebbe diventare palcoscenico temporaneo per attività culturali. Mentre su via Lucca verrebbe ampliata la parte pedonale per farla diventare una piattaforma in condivisione in grado di “ospitare nei giorni di minore afflusso, piccole strutture da destinare ad associazioni o a mercati”, come racconta a Repubblica l’assessore all’Urbanistica Maran. Perché l’obiettivo è sempre quello: far vivere il più possibile la zona. Compresa l’area degli arrivi e delle partenze che, sotto la nuova pensilina, “smetterebbe solo di essere un luogo di attesa”.
Che bello pensare che la gente di merda che frequenta il luogo, visto che diventerà tutto bello e ordinato scomparirà, peccato che se non metti delle guardie con i coglioni la gente di merda non scomparirà per effetto di ristrutturazioni, pronto a ricredermi
Ma no dai, dovrebbe diventare “una piattaforma in grado di ospitare piccole strutture da destinare ad associazioni e mercati” come racconta a REPUBBLICA, dico REPUBBLICA, l’ assessore Maran, fidati.
Ma non si può solo commentare la validità di un progetto?
Progetto molto valido e se lo fa un privato meglio ancora così i soldi pubblici vengono utilizzati per contesti più degradati ancora, fidati che ci sono!
Comunque Anonimo smettila di rosicà fa male alla salute…..
Il progetto è molto bello (come spesso accade nei rendering) ma guardando attentamente la cartina ci si accorge di come questa stazione di interscambio (a differenza per esempio di quella di Comasina) sembra essere un’isola felice in mezzo a stradoni ad alto scorrimento automobilistico. Quello che dovrebbe essere un intervento per promuovere una mobilità sostenibile è in realtà una conferma del fatto che per entrare a Milano è NECESSARIO uscire di casa prendendo la propria automobile.
Solo nel caso in cui c’è la voglia di parcheggiare l’auto a metà strada, spendere ulteriori 2 euro per il biglietto e raggiungere la metropolitana allora c’è anche la possibilità di entrare in città modo sostenibile.
Ma io se devo essere sincero suggerirei a chi viene da fuori di non cambiare abitudini, oltrepassare l’isola felice e proseguire dentro la città parcheggiando dove si è abituati: si risparmiano 2 euro, si risparmia il tempo di fare lo scambio auto-metro e si sfrutta appieno la costosa auto che ci si è trovati a dover utilizzare.
Suggerisco inoltre ai nostri amministratori di creare, prima ancora degli alberi e delle tettoie di design, dei collegamenti ciclopedonali con le aree circostanti per evitare il logico ragionamento di cui sopra e invogliare le persone a non usare o addirittura vendere la propria auto che diventerebbe inutile in presenza di un tragitto più pratico, economico e sostenibile: piedi-metropolitana o bici-metropolitana.
Il progetto parla di Bisceglie perchè c’è un operatore privato che sta investendo un sacco di soldi li di fianco o perchè la sistemazione del terminal bus di Lampugnano è già approvata e quindi si pensa già al futuro?
Perchè Lampugnano grida vendetta…