Milano | Castello – Ecco il progetto definitivo di piazza Castello

Il primo lotto di intervento dovrà essere ora approvato da Sovrintendenza, Commissione Paesaggio e Municipio 1

Un nuovo fondamentale passo verso la rigenerazione di Piazza Castello. È pronto per essere sottoposto al parere della Sovrintendenza, della Commissione Paesaggio e del Municipio 1, il progetto definitivo del primo lotto di intervento – riguardante le aree di Piazza Castello e Largo Beltrami – redatto dagli architetti Genuizzi, Strambio, Banal e Ragazzo, vincitori del Concorso Internazionale di Progettazione bandito dall’Amministrazione con l’obiettivo di dare nuova vita ad una delle aree storiche e centrali della città.

Rispetto alla prima versione, il progetto definitivo incrementa molto il verde (portando il numero di alberi a ben 184) e recepisce le osservazioni della Sovrintendenza, in particolare la richiesta di ridurre le superfici in calcestre. Il progetto viene integrato alla luce di un’attenta analisi sull’evoluzione storico-topografica dell’area, al fine di preservare l’originaria conformazione paesaggistico-architettonica consolidatasi tra l’800 e l’inizio del ‘900.

Il progetto vincitore venne scelto nel febbraio 2017.

Naturalmente dopo l’approvazione, il progetto venne sottoposto al giudizio della Sovrintendenza e dal Consiglio Comunale, per essere modificato. Primo passo per l’approvazione. Era aprile 2018.

Ecco le principali modifiche introdotte:

Piazza Castello. È confermato l’obiettivo di trasformare l’emiciclo della piazza da ambito prevalentemente destinato a funzione veicolare a “passeggio pubblico” pedonale dedicato alla sosta e all’incontro, connessione tra spazio pubblico e parco. Il progetto definitivo, rispetto alla versione precedente, prevede la creazione di un terzo filare di alberi lungo il perimetro della piazza, oltre alla già prevista integrazione di nuovi fusti nei due già esistenti. La continuità dei filari, posti a forma di “mezzaluna”, si interrompe solo in corrispondenza dei punti di attraversamento, allo scopo di mantenere invariate le vedute del Castello Sforzesco dalle principali vie di accesso (oltre alla centrale via Beltrami, anche in corrispondenza delle via Lanza, Minghetti, Ricasoli e Stella). È confermato l’utilizzo degli aceri ricci, tipici del bosco pedemontano lombardo.

Via Beltrami. A differenza da quanto proposto in fase di concorso, il progetto definitivo distingue la pavimentazione dello spazio prospicente il Castello, che verrà realizzata in calcestre in continuità con quella del Parco, da quella di via Beltrami, posta in continuità con quella di via Dante. Qui si prevede ora una pavimentazione differente tra le fasce esterne limitrofe agli edifici, già realizzate in asfalto, e il settore centrale, dove verrà utilizzato il Granito bianco di Montorfano con inserti di Beola grigia. Il passaggio centrale sarà a sua volta suddiviso in un percorso caratterizzato da ampi tappeti in cubetti di granito, affiancati da settori laterali pavimentati in lastre di grandi dimensioni. Riprodurrà l’originaria sistemazione di inizio Novecento, quando vi erano due altri filari d’alberi nella parte centrale, andati persi quando venne costruita la stazione della metro fermata Cairoli.

Ai lati saranno collocate delle panchine in pietra, modello Milano e i chioschi già presenti in piazza.

Largo Cairoli purtroppo non sarà contemplato nella riqualificazione, purtroppo. Quindi rimarrà la ciclabile così com’è stata fatta.

Il passaggio del tram e della carrabile per i residenti e mezzi di soccorso rimarrà così com’è. Oltre questo “intermezzo” ci sarà il grande spazio pedonale libero e pavimentato in calcestre.

Le aree verdi attorno al Castello. Il progetto definitivo prevede la riqualificazione dei viali che recingono il Castello Sforzesco lungo Foro Bonaparte mediante la sostituzione dell’asfalto con pavimentazione continua in calcestre. Anche le aiuole vengono riqualificate ed arricchite con arbusti ornamentali negli angoli maggiormente esposti a rischio di calpestio. Il tappeto erboso delle nuove aiuole valorizza la centralità del Castello.

Alberi. Il progetto prevede la messa a dimora di 184 nuovi alberi (50 in più rispetto al progetto inziale) di cui 167 aceri. La maggior parte di questi andranno a rinforzare i filari esistenti, mentre alcuni saranno piantumati in posizioni isolate con un ruolo di valorizzazione paesaggistica. Per garantire la realizzazione del triplice filare in piazza Castelllo si prevede la sostituzione di un piccolo gruppo di lagestroemie di recente piantumazione con alberi di maggior pregio e dimensione.

Calcestre che, come dicevamo all’inizio, risale la rampa circolare che porta all’entrata del Castello Sforzesco. Ai lati della fontana e ai lati della salita pedonale saranno posizionate lastre in granito a separare strada e il resto del ridisegno. Ai lati dell’emiciclo saranno collocate una serie di panchine modello Milano in legno, che formeranno una seduta unica lunga diversi metri.

La piazza ai lati, attualmente è occupata dall’ex carreggiata automobilistica e dalla ciclabile inutile. Qui il catrame sarà sostituito dal calcestre e ci sarà la nuova fila d’alberi che formerà un “boschetto” attorno al Castello formato da un triplice filare. L’effetto sarà come nei classici giardini parigini o francesi, come possiamo trovare ad esempio nei Jardin du Luxembourg o ai Jardin des Tuileries.

La ciclabile (costruita e resa inutile dopo pochi mesi dalla pedonalizzazione della piazza) verrà sostituita dalle aiuole verdeggianti che saranno allargate. Due file in pietra a ricordo delle carrabili di fine Ottocento, seguiranno l’andamento circolare della piazza e proseguiranno idealmente la ciclabile che rimarrà così com’è solo nella parte verso il parco Sempione.

Gli alberi nuovi saranno circa 184, e sotto le loro chiome saranno collocate le panchine Milano in legno (gli architetti avrebbero voluto collocare le sedie metalliche come avviene nei parchi parigini, parchi che ispirarono fra l’altro nel 1888 l’architetto Emilio Alemagna quando creò il Parco Sempione)

L’arredo o il non arredo urbano in piazza Castello è quello che possiamo vedere nelle foto che seguono scattate in questi giorni.

Il progetto ci piace, anche se, dobbiamo dire, presenta alcune soluzioni che ci lasciano perplessi, oltre ad essere leggermente “povero”, per i finanziamenti ridotti.

Anzitutto il peccato di non aver incluso nel progetto anche l’area, inizialmente inserita, di Largo Cairoli, che rimarrà così com’è. Una “spolverata” almeno la si poteva dare, soprattutto ai lampioni (orrendi) e alla pavimentazione ancora in catrame.

Seconda cosa riguarda i lampioni e le illuminazioni aeree. A2A si sta occupando del problema, ma speriamo tanto che vengano considerati lampioni adeguati per il luogo monumentale quale è, e non vengano utilizzati ancora quegli orrendi faretti posti a complemento dell’illuminazione troppo insufficiente sopra gli stessi pali luce (ma in quale città europea si vedono tali lampioni? Il nostro sogno sarebbe quello di vedere lampioni in stile inizio Novecento, ma a Milano non si fa. Avremmo eliminato anche le luci aeree, quelle di via Beltrami. Di cavi ce ne sono già abbastanza, secondo noi.

Per aumentare la luce, si potrebbero collocare lampioni a tre braccia come in Darsena ad esempio (foto a seguire di un lampione anni Venti-Trenta).

Terza cosa, perché mantenere ai lati di via Beltrami la pavimentazione realizzata in fretta e furia per Expo 2015?

Per quanto riguarda la questione dibattuta del calcestre, potrebbe andar bene, come dicevamo, nei parchi parigini resiste da oltre cent’anni, e anche nel parco Sempione, anche se, deve essere spesso risistemato a causa di buche create dal dilavamento durante le piogge. Gli architetti hanno raccontato che al momento stanno valutando la migliore qualità da impiegare per la piazza: più compatto e soprattutto meno polveroso.

Ora non ci resta che attendere l’iter burocratico per la conferma del progetto, attendere il finanziamento e l’avvio dei lavori, sperando avvengano al più presto.

Per l'utilizzo delle immagini scrivere a info@dodecaedrourbano.com

38 commenti su “Milano | Castello – Ecco il progetto definitivo di piazza Castello”

  1. Dopo la pedonalizzazione e la presentazione del primo progetto, le principali critiche che avevo letto su UF erano:
    1) Mancano alberi
    2) La ciclabile separata è uno spreco di denaro inutile
    3) Il calcestre è brutto e poco pratico.

    Mi sembra che il progetto rivisto accolga in pieno le critiche (anche pesanti) esposte. Anche se via Beltrami non sembra ancora risolta bene.

    Per il resto condivido appieno i commenti ulteriori che leggo nell’articolo.

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        • Il rischio salamelle scompare, perchè tra alberi e pista ciclabile spostata, non rimane più molto spazio per chioschi o tantomeno tavolini.
          Piuttosto mi domando dove la faranno la fiera degli obei obei dopo che il progetto è realizzato…

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          • tranne il PICCOLO dettaglio degli autobus fermi in due belle file a motore acceso
            bella la piazza in caca lcestre per tutto il resto ci sono abbondanti 250metri per almeno 25 autobus ma che bella risistemazione
            e la sera luce e sicurezza per tutti perfetto direi

  2. Altro rendering e niente di più! Io chiederei i danni erariali al comune per aver costruito una ciclabile che verra rimossa e che non serviva a niente in un’area semi pedonale. Dovrebbe vergognarsi l’assessore che ha buttato via i nostri soldi!!ma forse non ha fatto male perché quel progetto se non si svegliano lo faranno fra 10 anni se va bene…
    Vi dico solo che se un errore del genere l’avesse fatto la lega o un amministrazione di destra si sarebbe gridato allo scandalo e allo sperpero di denaro pubblico in tutte le testate giornalistiche… invece qui evviva c’è un rendering nuovo…. no comment…ovviamente non mi riferisco ad Urban file che si esprime sempre con opinioni serie e nel merito e non legate alla politica, come fanno altri giornalisti. Complimenti a voi.

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  3. Arieccoci al minimo sindacale.

    Un progetto al risparmio, dove l’ormai immancabile appello alla fedeltà storica e filologica, ormai poco più che una scusa intellettualoide che francamente ha rotto i cabasisi, copre la mancanza totale del seppur minimo guizzo creativo.

    Nemmeno sull’arredo urbano, dove la orrenda panchinaccia standard anni 70 ci viene spacciata per “panchina Milano” (benché se ne trovino trilioni ovunque in tutta Italia, perlomeno là dove sono sopravvissute dagli anni 70).

    E per favore non chiamiamo “anni 20” quei lampioni che risalgono all’epoca Albertini-Moratti… i lampioni a pastorale storici di Milano sono ben diversi, come avete fatto vedere voi stessi nelle foto d’epoca di diversi vostri articoli, come questo:
    https://blog.urbanfile.org/2019/05/06/milano-porta-romana-demolizioni-per-a2a-in-piazza-trento/

    Inoltre mi sembra di capire dall’articolo che in via Beltrami, ai lati, rimarrà l’asfalto… se è così, no comment…

    Sul calcestre… farà tanto Parigi, ma a Parigi funziona perché la manutenzione è impeccabile…. A Milano… spero tanto di essere smentito, ma temo che dopo poco tempo i vialetti in calcestre diventeranno dei sentieri polverosi d’estate e fangosi in inverno.

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  4. Il risultato sembra un bel progetto esecutivo, migliora notevolmente l’esistente, inglobando la piazza nel parco senza soluzione di continuità. Se col tempo si riuscisse a coprire almeno parte dei binari della stazione Cadorna (oneri urbanizzazione ex caserme?) il parco Sempione risulterebbe accresciuto di molto.

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    • I binari della stazione Cadorna (ma forse ti riferivi a quelli in proseguimento e che passano sotto via Mario Pagano) se mai dovrebbero essere interrati e – solo in seguito – coperti. Ma questo inplicherebbe lavori immani, con la chiusura temporanea al traffico ferroviario. Impensabile

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  5. dovrebbero integrarci la riqualificazione dei capolinea dei tram, ora in uno stato vergognoso in via Ricasoli, ad esempio unificando l’anello attuale in un solo senso di marcia antiorario e realizzando due raddoppi prima e dopo via Beltrami dove fare la sosta per due linee. Se poi il binario da via Legnano si sposta su piazza Castello già da Lanza si migliora la circolazione su Foro Bonaparte e nell’incrocio deformato con via Tivoli.

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  6. Un po’ di alberi, 4 panchine standard da parchetto di periferia anni 70 e un po’ di calcestre. Che povertà di idee e di finanziamenti (presumo). E questo sarebbe un progetto atteso da ANNI per uno dei luoghi simbolo della nostra amata città?
    INDECOROSO

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  7. Era più coraggioso farci un tunnel sotterraneo solo per taxi, mezzi di soccorso, pulman turistici e ATM e poi pedonalizzare completamente anche Foro Buonaparte.

    A quel punto avevamo un VERO percorso senza auto e completamente pedonale dal Castello al Duomo.

    Così mi sembra un po’ un compitino da sonnolenta cittadina di provincia.

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          • esatto. Il tunnel infatti poteva essere costruito sotto piazza Castello. Ossia l’area che stan cercando di sistemare.
            Poi chiudevi al traffico anche Foro Buonaparte. Cosa che invece francamente stando così le cose, non sarà mai probabilmente chiuso, purtroppo.

          • In più non si fanno i conti con ciò che è sotterrato tutt’attorno, e che non si conosce. Parlo di potenziali presenze archeologiche.

  8. Scusate l’ignoranza, ma e’ un progetto che cambia piazza castello?
    No perche’ guardando le foto prima e dopo pensavo fosse il gioco trova le differenze.

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    • A me piace, sarà tutto più belli e nettamente megli di quando era una corsia da tangenziale. Conferma l’identità della zona valorizzando verde e castello. Sarà un bel luogo.
      Ora avanti con la realizzazione!

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  9. Cito islington

    …l’ormai immancabile appello alla fedeltà storica e filologica, ormai poco più che una scusa intellettualoide che francamente ha rotto i cabasisi, copre la mancanza totale del seppur minimo guizzo creativo.

    Parole sante da scolpire su una targa

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    • Se il risultato doveva essere questo, e l’obiettivo era spendere meno possibile, potevano farlo progettare direttamente agli uffici tecnici comunali ed evitarci la pantomima del concorso, con tanto di votazione pubblica, per poi scegliere un progetto diverso da quello votato dai cittadini.

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      • Tanto più che il progetto “vincitore” è stato talmente stravolto che se io fossi nel progettista mi vergognerei come un ladro a dire che è il “mio” di progetto che faranno….

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        • Più che stravolto direi migliorato… per quel poco che si poteva.

          Sono andato a rivedere il post del 2017 sui progetti finalisti, linkato qui sopra e ho visto che avevo commentato, vedo e prevedo, meglio del Mago di Segrate, che avrebbero tolto il calcestre da via Beltrami e così è stato. Quella distesa di ghiaia destinata a diventare polvere e fango proprio non si poteva guardare.

          Basta una rapida occhiata agli altri progetti finalisti per capire subito che l’unico criterio di scelta è stato il progetto che costava meno.

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          • A proposito… FEBBRAIO 2017 – MAGGIO 2019…. più di due anni solo per passare dal master plan all’esecutivo di SOLO UNA PARTE del progetto…

            E meno male che hanno scelto il modello base… se avessero scelto uno dei progetti che prevedevano interventi più consistenti, l’avrebbero visto i nostri nipoti (inteso come grandchildren, non come nephews).

          • Hai pienamente ragione: è stato migliorato (stravolgendolo).

            Certo che se fai vincere il progetto più triste e banalotto e poi devi pure lavorarci 2 anni per “migliorarlo” (stravolgendolo) mi chiedo a che servono i concorsi…

  10. Forse un piccolo intervento ex post, per compensare almeno in parte la povertà creativa di questo progetto, potrebbe essere posizionare in via Beltrami delle installazioni di arte contemporanea modello parco di Citylife, naturalmente ai lati per non interferire con il cannocchiale ottico da via Dante.

    Poi spero che si mettano una mano sul cuore per l’arredo urbano, anche se visti i precedenti… (giusto per citare un esempio a caso: i nuovi lampioni stile svincolo della tangenziale messi nella ristrutturata piazza Missori… già che c’erano e la stavano rifacendo, pareva brutto mettere anche dei lampioni decenti?? In pieno centro?? Tra un collegio del 500 e i resti di una chiesa romanica??)

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  11. Avrei avuto il piacere di vedere un po’ più di coraggio in questa operazione, come la riqualificazione e chiusura di piazza Cairoli al traffico. ( ovviamente aperta a taxi, bus e residenti )

    Solo così si può creare una zona cuscinetto in grado di sviluppare una zona commerciale in grado di rilanciare piazza Castello che purtroppo dopo il tramonto diventa un deserto.

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  12. Ritengo che la completa pedonalizzazione sia un errore. Sarebbe megio scaricare foro bonaparte togliendo tram e una corsia. Per il resto i rendering sono sempre belli…

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  13. Facciamo i complimenti ai parigini che per le olimpiadi (2024 – tra 5 anni) avranno un “Central Park” sotto la torre Eifell, cioè uno spazio immenso pedonalizzato, con novi spazi sottratti alle auto e ricoperto di prati, vasche d’acqua, e alberi, alberi anche sul ponte di Iena. Il traffico passerà nei tunnel già esistenti. Costo 72 milioni di Euro e a pagare saranno i privati.

    http://www.leparisien.fr/paris-75/je-veux-faire-un-grand-jardin-du-trocadero-a-la-place-joffre-21-05-2019-8076741.php

    A Milano siamo anni luce da questi livelli, chissà cosa succederà mai se avremo le olimpiadi invernali !? Cosa succederà? Niente succederà, andremo a Parigi…!! Alè-alé !

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