Milano | Porta Romana – Demolizioni per A2A in piazza Trento

In piazza Trento, zona Porta Romana a ridosso dello Scalo ferroviario, si trovano ancora oggi gli storici edifici costruiti nel 1905 per ospitare le macchine generatrici di corrente elettrica di proprietà oggi di A2A.

Milano si era già illuminata con la corrente elettrica, seconda città al mondo dopo New York City, nel 1883 grazie alla centrale elettrica di via Santa Radegonda.

Nel 1905 la nuova società comunale per l’energia elettrica avviò la nuova centrale di Piazza Trento. Costruita in prossimità dell’allora nuovo scalo merci ferroviario di Porta Romana, dove con più facilità si poteva far arrivare il carbone necessario al suo funzionamento.

La progettazione e la direzione dei lavori furono affidati all’ing. Tito Gonzales dell’Ufficio Tecnico Comunale. Nell’impianto era prevista anche una ricevitrice elettrica destinata a trasformare in futuro l’energia ad alta tensione di provenienza idroelettrica.

La Centrale era dotata dei macchinari più moderni disponibili a quei tempi; in particolare le macchine motrici non erano solo di tipo alternativo, ma comprendevano anche delle moderne turbine a vapore prodotte dalla società Franco Tosi di Legnano, accoppiate ad alternatori Oerlikon.
Questo primo impianto cittadino fu completato con la realizzazione, nel 1907, della sottostazione elettrica di via Gadio, non lontano dal Castello, dove la “corrente alternata” prodotta in piazza Trento veniva trasformata in “continua” per alimentare parte della rete di illuminazione pubblica, quella che utilizzava le lampade ad arco, e, dieci anni più tardi, anche la rete tranviaria.

Da molti anni si sa che A2A ha intenzione di realizzare la sua nuova sede in una torre da edificare allo Scalo Romana, dove si trovano già parte degli uffici della società. Purtroppo però non è mai stato divulgato nessun disegno o dettaglio di quello che la società ha intenzione di realizzare.

Unica notizia trapelata sinora è quanto detto dal Sindaco Sala in un’intervista del Corriere della Sera di marzo 2019: “Quello che sta succedendo a Milano dice che è possibile, ma bisogna lavorarci seriamente. È possibile perché il centro di Milano è molto piccolo e in una città che cresce c’è tanta gente che, al di là del costo, per questioni di vivibilità preferisce e sceglie di stare in zone meno centrali. A patto che siano luoghi dove ci sono tutti i servizi come a Porta Nuova. Citylife, a sua volta, può dimostrare di diventare un grande quartiere. Ma io guardo con grande interesse quello che sta succedendo a sud della città, intorno allo Scalo Romana dove è in atto una rivoluzione. Non solo dove c’è la Fondazione Prada, ma anche sull’altro versante dove nascerà il nuovo grattacielo di A2A i cui lavori inizieranno tra pochi mesi. Penso che Romana diventerà un nuovo centro della città.

Si sa anche che è intenzione di A2A trasferire gli uffici nella nuova sede progettata da Antonio Citterio per il 2022. Staremo a vedere se nei prossimi giorni salterà fuori qualche dettaglio in più riguardo al progetto. Il grattacielo dovrebbe, sempre secondo indiscrezioni, avere un’altezza di 100 metri circa.

Al momento è in fase di demolizione l’edificio costruito negli anni Cinquanta-Sessanta del Novecento di Viale Isonzo 15 con rimozione anche del traliccio per comunicazioni.

Per l'utilizzo delle immagini scrivere a info@dodecaedrourbano.com

8 commenti su “Milano | Porta Romana – Demolizioni per A2A in piazza Trento”

  1. Ma la bellezza dei lampioni a pastorale dell’epoca?

    Non sarebbe possibile replicarli (sono abbastanza sicuro che negli archivi ci siano ancora i disegni tecnici) e posizionarli nelle strade storiche?

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  2. Veramente un progetto in rete si trova…ricordo bene un render di un grattacielo sui 100 metri con ampie parti in cemento a tagli a ricordare (forse) le linee elettriche…magari era solo una prova
    Certo era un edificio che può piacere o non piacere ma innovativo rispetto ai classici in vetro specchio.

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    • Alessandro anche a me quel progetto piace moltissimo. I classici edifici in vetro hanno un po’ stufato, a maggior ragione se si tratta di palazzi di 100mt a cui si vuole dare l’aspetto di un grattacielo.

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