Ecco i progetti vincitori di “Reinventing Cities”, il bando internazionale lanciato nel 2017 dal Comune insieme a C40 per trasformare siti inutilizzati o in stato di degrado in spazi di rigenerazione ambientale e urbana. I progetti, selezionati da giurie con esperti internazionali secondo un meccanismo di premialità basato in primo luogo sulla qualità del progetto e in seconda istanza sull’offerta economica, saranno presentati questo pomeriggio a Oslo, alla presenza di un rappresentante dell’Amministrazione comunale, insieme ai vincitori del bando per Chicago, Madrid, Oslo, Parigi e Reykjavik.
Iniziamo con lo Scalo di Greco.
Si chiama “L’Innesto”, inteso come nuovo elemento capace di creare connessioni, il progetto vincitore (con l’offerta economica di oltre 4,8 milioni di euro) per lo Scalo Greco di proprietà di Ferrovie dello Stato italiane, presentato da Investire sgr spa insieme ai progettisti Barreca & La Varra, Arup Italia srl e altri. Un vero e proprio nuovo quartiere di social housing a Milano, il primo in Italia a zero emissioni, con case prevalentemente in affitto e con molto verde, che si svilupperà sulla superficie dello scalo di circa 73.500 metri quadrati. Di questi, al netto delle aree destinate all’esercizio ferroviario (circa 11.000 metri quadrati), il 72% (circa 45 mila metri quadrati) verrà destinato a verde, spazi, percorsi pedonali e attrezzati ad uso pubblico, ben più della quota del 60% fissata dall’Accordo di Programma per la riqualificazione dello scalo ferroviario.
Per quanto riguarda la superficie edificabile di 24mila metri quadrati complessivi, 21mila saranno destinati ad edilizia residenziale sociale e 3mila a funzioni compatibili (spazi di coworking, attività commerciali, supermercato sostenibile). In totale, si prevede che il nuovo quartiere ospiterà 400 nuovi alloggi di housing sociale (60% in locazione e 40% in vendita convenzionata agevolata) e 300 posti letto per studenti, per un totale di circa 1500 nuovi residenti, prevalentemente di età compresa tra i 24 e i 44 anni.
“L’innesto” opererà una ricucitura dei quartieri circostanti, da un lato creando una connessione pedonale di qualità tra Bicocca, Precotto e l’Università, collegandosi ai sottopassi ferroviari esistenti e programmati, dall’altro inserendosi nel corridoio verde che da Porta Nuova va al parco di Monza, e dalla Martesana si congiunge al Parco Agricolo Nord. Tre gli obiettivi principali del progetto: realizzare il primo Housing Sociale a zero emissioni attraverso l’utilizzo di tecnologie costruttive innovative e sostenibili, gestire in maniera resiliente e coordinata gli spazi della comunità grazie al coinvolgimento di tanti attori pubblici e privati (da A2A al Politecnico di Milano, da Cariplo Factory a Delta Ecopolis e altri), realizzare un quartiere collaborativo e inclusivo con spazi condivisi e un cuore agricolo. Gli obiettivi saranno perseguiti attraverso una serie di servizi previsti e strategie di sviluppo del nuovo quartiere, che avranno come comuni denominatori la sostenibilità e l’inclusione. I nuovi alloggi saranno realizzati in larga parte con materiali rinnovabili o riciclabili, dotati di impianti di riscaldamento con pannelli radianti a pavimento e di impianti fotovoltaici. Grande attenzione sarà data al ciclo dei rifiuti, prevedendo un sistema di raccolta differenziata con rilevatore di peso, per rendere gli abitanti più consapevoli delle quantità di rifiuti che producono, e l’installazione nel quartiere di due macchine per il compostaggio meccanico per trasformare i rifiuti in compost per gli orti e fertilizzante per le aree verdi.
Rendering realizzati da WOLF Visualizing Architecture
Sostenibilità significa anche risparmio idrico, con l’installazione di case dell’acqua e la realizzazione di un sistema di raccolta e riutilizzo delle acque meteoriche, e privilegiare la mobilità dolce, migliorando le connessioni pedonali e disincentivando l’utilizzo dell’auto privata. L’intervento principale sulla viabilità prevede il riposizionamento di circa 55 metri più a ovest di via Breda, che permetterebbe di dare continuità all’area del masterplan e generare un ambito prevalentemente ciclopedonale. Si promuove inoltre una penetrazione limitata dei veicoli all’interno del quartiere e la riduzione della dotazione di sosta (pensata prevalentemente sotterranea), a favore della previsione di una flotta di veicoli in condivisione per il quartiere. Per quanto riguarda il verde, si promuove l’idea di un parco agricolo naturale di Greco: sul tracciato dell’attuale via Breda nascerà il viale dei Gelsi, che insieme alla piazza principale costituirà un corridoio verde di 6.600 metri quadrati, cui si aggiungeranno un giardino comunitario per i residenti, nuovi spazi ortivi, la realizzazione di un frutteto e la piantumazione di 640 alberi.
Grande valore è dato ai concetti di comunità e inclusione, con la nascita di un Human Adaptive Zone costituita da spazi e servizi per tutti come le cucine comuni, i laboratori, la portineria di quartiere, un distretto dell’economia circolare. La gestione sociale dell’housing garantirà la distribuzione delle tipologie di alloggi a disposizione, tra cui le co-residenze sociali temporanee per 6-10 persone e i cluster-flat, frutto dell’aggregazione di piccole unità abitative collegate tra loro da uno spazio comune. “L’innesto” metterà a disposizione appartamenti a canoni calmierati che avranno valori di locazione tra i 70 euro/metro quadrato e i 110 euro/metro quadrato e valori di vendita di 2.200 euro/metro quadrato, nonché alloggi a canone sociale medio a 25 euro/metro quadrato.
Infine, il concetto di appartenenza a una comunità sarà rafforzato dalla realizzazione di un’App di quartiere dove i residenti potranno trovare tutte le informazioni relative ai servizi e in tempo reale i dati sull’ambiente circostante.
Molto interessante, sarebbe ideale anche un ponte aereo, magari ciclopedonale, verso Bicocca.
Concordo. Inoltre, nel rendering non c’è traccia della connessione pedonale con Bicocca
Se sui tetti ci fanno i giardini, il fotovoltaico che deve supportare il concetto di emissioni zero, dove lo mettono?
In realtà l’obiettivo “carbon free” lo raggiungono in 30 anni, usando quella che sembra una centrale di generazione in loco alimentata da “on site renewable sources” (immagino il riciclo di parte dei rifiuti che genera il complesso)
Il testo in Inglese aggiunge anche altri dettagli:
Ci saranno 100 posti auto in tutto per i 400 appartamenti e gli studenti
Il “target” per il verde è il 60% (sarà un target ma mi sembra ambizioso)
https://www.c40reinventingcities.org/en/sites/scalo-greco-breda-1276.html
La presentazione del progetto sul sito ufficiale di Reinventing Cities dice:
“The project has a 60% green space target. Greening the neighborhood is supported by tree cultivation and horticulture activities.”
Il comunicato del Comune di Milano dice:
“al netto delle aree destinate all’esercizio ferroviario (circa 11.000 metri quadrati), il 72% (circa 45 mila metri quadrati) verrà destinato a verde, spazi, percorsi pedonali e attrezzati ad uso pubblico, ben più della quota del 60% fissata dall’Accordo di Programma per la riqualificazione dello scalo ferroviario.”
Sbaglio o i due comunicati dicono cose abbastanza diverse? Oppure è solo questione di interpretare cosa si intende per “verde”?
Il rendering sembra carino e la prosa è indubbiamente sagacemente “millennial”.
Pensavo che questa fosse l’area giusta per sperimentare edifici con struttura in legno, ma forse non ci stavano coi costi.
L’accordo Scali prevede che in media il 65% della superficie sia a verde e qui sicuramente siamo sotto la media (a meno che non conti anche l’erba sul tetto e i vasi sui balconi).
Al di la delle parole non mi sembra niente di particolarmente innovativo o che colpisca. Quasi la fotocopia del Borgo Sostenibile di Figno, progettato però dieci anni prima.
Sbagliato concentrare a Greco tutto il social housing degli scali.
Nel rendering, non si vede nessun collegamento con Bicocca.
Tante parole, pochi fatti…
Guardate nella prima immagine le tre palazzine col tetto verde che si succedono una dopo l’altra: dopo di esse c’è un orrido scheletro che speravo sarebbe stato abbattuto. Per quanto dovrà ancora resistere?
Spostano via breda a ridosso dei binari di greco.
E costruiscono gi edifici ai lati di via breda che diventerà il nuovo asse interno pedonale del quartiere.
Come in rubattino.
L’idea è giusta vista la conformazione dell’area.
…
Ma non ho capito se questi sono solo progetti che hanno vinto un concorso oppure bandi di gara esecutiva approvati e con fondi soldi pronti a partire…
…
Perché anche il aorc forlanini nuovo aveva vinto un progetto internazionale in pompa magna circa 30 anni fa… e poi era solo carta con un bel voto.
Sono vincolanti?
Li fanno veramente o ci prendono solo per il… naso?
L’accordo scali prevedeva quote importanti di verde e di social housing.
Per valorizzare al meglio le aree “pregiate”, il verde l’han concentrato a San Cristoforo e un gran bel pezzo del Social Housing qui a Greco.
Quindi immagino lo debbano fare per forza, altrimenti poi ci son problemi con le percentuali nelle aree migliori.
Sono troppo cinico? Forse… 🙂
Il collegamento con Bicocca potrebbe essere il sottopasso di stazione di Greco, che attualmente non si affaccia sul lato est, ma che con lo spostamento di via Breda ci si troverebbe praticamente sotto e quindi sarebbe di immediata connessione.
Anche l’accessibilità della stazione di Greco da est sarebbe un bel plus.
Mi piacerebbe sapere quando questo progetto CONCRETAMENTE prende il via