Milano | Baggio – Cascina Linterno e un minimo di rispetto

La stupenda Cascina Linterno, tra Baggio e Quarto Cagnino, sulla via Fratelli Zoia, è stata recentemente restaurata ed è un vero e proprio spazio culturale e di aggregazione importante per la parte occidentale di Milano.

La cascina è un’antica azienda agricola del contado milanese esempio significativo di corte chiusa lombarda, nota soprattutto per aver ospitato il grande scrittore e filosofo Francesco Petrarca durante il suo soggiorno milanese dal 1353 al 1361.

Peccato che, come al solito, la cura e l’attenzione che si meriterebbero i monumenti cittadini, mancano. Così, l’area attorno alla quasi millenaria cascina è invasa da automobili ogni giorno, violentando visivamente questo angolo altrimenti ancora genuino.

Come si vede, noi abbiamo provato a fare un fotomontaggio inserendo una strada acciottolata al posto della strada asfaltata, oppure potrebbe essere realizzata anche con pavè classico e i marciapiedi a lato, a raso, in cubetti di porfido, per entrambi i casi ai lati della carreggiata andrebbero collocati dei paracarri in serizzo così da impedire la sosta e dare respiro alla via, naturalmente una sistemazione solo per un tratto di circa cento metri a protezione della cascina. Così da richiamare l’aspetto delle strade di campagna.

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5 commenti su “Milano | Baggio – Cascina Linterno e un minimo di rispetto”

  1. Una idea indubbiamente di forte suggestione Marco Ferrari, ma da valutare molto bene per le conseguenze viabilistiche da un lato, e l’oggettiva mancanza di parcheggi, dall’altro. La soluzione proposta darebbe finalmente grande risalto alla Cascina, giustamente tutelata e posta sotto tutela come Monumento Nazionale nel Marzo 1999, e gli restituirebbe la giusta visibilità e dignità che, a partire dal dopoguerra, ha via via perso. Quindi, in linea teorica, un’idea a dir poco ottima ma, praticamente, molto molto difficile da tradurre in pratica. Ma si può, anzi si DEVE provare a farlo! Concordo da sempre con Giovanni Pedalgronda sulla assoluta necessità di realizzare sul lato pari (quello della Cascina) un marciapiede e, lungo tutto il fronte Cascina (dal vialetto pedonale Zoia-Olivieri al Civico 182) ed una pavimentazione tipo “castellana” per rallentare la velocità delle auto in transito. Problemone invece resta quello del parcheggio. Normalmente sostano infatti decine di automobili dei vicini condomini sprovvisti di box interni. Sosta altrimenti impossibile in altre aree anche non vicine alle abitazioni. La proposta, inoltre, di ridurre Via Zoia ad una sola carreggiata di marcia comporta l’istituzione di un senso unico, soluzione alquanto problematica e di difficile accettazione non solo da parte delle famiglie dei residenti del piccolo Borgo ma anche di quelle di Via Zoia con passo carraio sulla via. Ancor più problematica una ZTL per l’azione di collegamento che Via Zoia esercita dall’abitato di Quarto Cagnino a Via Delle Forze Armate. Va necessariamente trovata una soluzione di compromesso e di mediazione ragionata, ponderata e partecipata. Anni fa anche Italia Nostra (credo nel ’98-99) aveva affrontato la problematica, proponendo, vado a memoria, di restringere la corsia est (lato Kennedy) realizzando un parcheggio a “spina di pesce”. Parliamone dunque, una soluzione si può trovare e va trovata, partendo dalle cose però irrinunciabili, come il doppio senso di marcia, il marciapiede lato “pari” e l’assoluto mantenimento a verde degli spazi a sud della Cascina (attualmente occupati ad orto) evitando che vengano declassati a parcheggio, togliendo spazi, respiro e dignità alla Cascina. In sintesi, ringrazio quindi Marco Ferrari, Roberto Arzuffi e Urbanfile Blog per aver sollevato una problematica reale che, prima o poi, vista la prevedibile crescita della già alta affluenza alle iniziative in Cascina, andrà opportunamente risolta nel migliore dei modi per garantire da un lato il doveroso rispetto storico ed architettonico del complesso e del piccolo Borgo adiacente e, dall’altro, le sacrosante condizioni di sicurezza per le persone e le comprensibili necessità dei Residenti (non solo della Cascina). I vari Settori Comunali interessati ben conoscono la situazione come pure i vari Assessori alla partita. Con intelligenza, cuore e buona volontà una soluzione senz’altro verrà trovata e la problematica risolta una volta per tutte. Ma non sarà facile….

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  2. Una idea indubbiamente di forte suggestione Marco Ferrari, ma da valutare molto bene per le conseguenze viabilistiche da un lato, e l’oggettiva mancanza di parcheggi, dall’altro. La soluzione proposta darebbe finalmente grande risalto alla Cascina, giustamente tutelata e posta sotto tutela come Monumento Nazionale nel Marzo 1999, e gli restituirebbe la giusta visibilità e dignità che, a partire dal dopoguerra, ha via via perso. Quindi, in linea teorica, un’idea a dir poco ottima ma, praticamente, molto molto difficile da tradurre in pratica. Ma si può, anzi si DEVE provare a farlo! Concordo da sempre con Giovanni Pedalgronda sulla assoluta necessità di realizzare sul lato pari (quello della Cascina) un marciapiede e, lungo tutto il fronte Cascina (dal vialetto pedonale Zoia-Olivieri al Civico 182) ed una pavimentazione tipo “castellana” per rallentare la velocità delle auto in transito. Problemone invece resta quello del parcheggio. Normalmente sostano infatti decine di automobili dei vicini condomini sprovvisti di box interni. Sosta altrimenti impossibile in altre aree anche non vicine alle abitazioni. La proposta, inoltre, di ridurre Via Zoia ad una sola carreggiata di marcia comporta l’istituzione di un senso unico, soluzione alquanto problematica e di difficile accettazione non solo da parte delle famiglie dei residenti del piccolo Borgo ma anche di quelle di Via Zoia con passo carraio sulla via. Ancor più problematica una ZTL per l’azione di collegamento che Via Zoia esercita dall’abitato di Quarto Cagnino a Via Delle Forze Armate. Va necessariamente trovata una soluzione di compromesso e di mediazione ragionata, ponderata e partecipata. Anni fa anche Italia Nostra (credo nel ’98-99) aveva affrontato la problematica, proponendo, vado a memoria, di restringere la corsia est (lato Kennedy) realizzando un parcheggio a “spina di pesce”. Parliamone dunque, una soluzione si può trovare e va trovata, partendo dalle cose però irrinunciabili, come il doppio senso di marcia, il marciapiede lato “pari” e l’assoluto mantenimento a verde degli spazi a sud della Cascina (attualmente occupati ad orto) evitando che vengano declassati a parcheggio, togliendo spazi, respiro e dignità alla Cascina. In sintesi, ringrazio quindi Marco Ferrari, Roberto Arzuffi e Urbanfile Blog per aver sollevato una problematica reale che, prima o poi, vista la prevedibile crescita della già alta affluenza alle iniziative in Cascina, andrà opportunamente risolta nel migliore dei modi per garantire da un lato il doveroso rispetto storico ed architettonico del complesso e del piccolo Borgo adiacente e, dall’altro, le sacrosante condizioni di sicurezza per le persone e le comprensibili necessità dei Residenti (non solo della Cascina). I vari Settori Comunali interessati ben conoscono la situazione come pure i vari Assessori alla partita. Con intelligenza, cuore e buona volontà una soluzione senz’altro verrà trovata e la problematica risolta una volta per tutte. Ma non sarà facile….

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  3. Finalmente si prende in considerazione l’applicazione del Codice dei beni culturali e del paesaggio, ai sensi dell’articolo 10 della legge 6 luglio 2002, n. 137. Finalmente si parla di fascia di rispetto di un monumento nazionale. Sembra di essere su altro pianeta, ma questa è la Legge che non si è mai applicata. In questo giorno, dedicato alla lotta alla mafia di Falcone e a Borsellino, tornano in mente le loro parole: la mafia è signora e padrone delle grandi periferie urbane, con il potere di cancellare Vincoli e ogni resistenza alla strategia edificatoria.

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